Sanità di Terred’acqua: si taglia

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (mentre a Roma si discute, Sagunto  viene espugnata  (Tito Livio).

La storia si ripete sempre, il tempo dedicato alla analisi, alla discussione prevale sull’agire.
In questo caso siamo tutti presi dal cercare di capire dove sta andando la nostra nazione e  non capiamo che il nostro destino non dipende solo dalla politica nazionale, ma anche da tante scelte, apparentemente minori, fatte da chi amministra il nostro territorio.

Sanità Bolognese e in particolare di Terre d’acqua: pensiamo a Roma e la nostra Sagunto (sanità locale viene espugnata da fuoco amico).
Da tempo la domanda che i cittadini si fanno è: ma l’ospedale di Persiceto rimane o chiude ?
E subito la risposta politica è NO !  Anzi migliora !

Piu’ volte, in passato, mi sono inserito commentando che la domanda della gente era comprensibilmente errata: la sanità che oggi si deve garantire al cittadino non verte più solo sull’ospedale, ma su un insieme ben più complesso e comunque l’ospedale di Persiceto, come lo si intendeva, non esiste più e lo sarà sempre meno.
Più volte, in passato, mi sono inserito commentando che la risposta data dai politici  ai cittadino era errata e fuorviante, commettendo così un grave errore di comunicazione e tradendo il loro dovere istituzionale.

Prima del Consiglio Comunale aperto di Terred’acqua sulla sanità, tenutosi Mercoledi 27 febbraio 2013, avevo pubblicato le mie considerazioni sul Portale di Persiceto caffè, (24 febbraio).
Andai ad ascoltare il dibattito e pur con alcuni importanti distinguo tecnici e di comunicazione,  mi trovai piacevolmente sorpreso da come i tecnici, di nomina politica, trattarono il tema nei suoi aspetti attuali e di programma, per correttezza scrissi un articolo sempre sul portale di Persiceto caffè (28 febbraio).
In estrema sintesi cercarono di spiegare la moderna impostazione della sanità, l’intenzione di ristrutturare per meglio utilizzare le risorse, non di tagliare e basta, il relatore di maggioranza che intervenne in sostituzione del consigliere Maccagnani, assente giustificato, ribadì che l’Italia spende meno di tante altre nazioni per la sanità, pertanto non è qui che bisogna tagliare.

Poi … da la Repubblica  3 marzo:
—“Sanità, ecco l’ora dei tagli arriva lady mani di forbice Simona Bartoli, bocconiana di 30 anni, guadagnerà 53 mila euro in due anni per coordinare la spending review dell’Ausl bolognese. Obiettivo, risparmiare 50 milioni.
Una bocconiana all’Ausl di Bologna. Se il 2013 sarà un anno nero per la sanità sotto le Due torri, con 50 milioni di euro da recuperare e il fiato sul collo da parte della Regione, l’azienda di via Castiglione corre ai ripari e affida un incarico di «supporto economico» per realizzare «un piano dell’offerta e degli obbiettivi di contenimento della spesa». In altre parole, capire dove e come tagliare per non andare in rosso. La nuova lady mani di forbice si chiama Simona Bartoli, ha solo 30 anni ma un curriculum che parla da solo: da qui al 2015 collaborerà con la direzione amministrativa, grazie a un contratto biennale da 53mila euro. E il piano di razionalizzazione passerà anche dalla sua scrivania.”

Ma allora si TAGLIA non si ristruttura!
Per tagliare e anche per ristrutturare  con tutti i concettuosi, titolati, ben pagati dirigenti/manager che vi sono in Regione  e in Ausl,  era indispensabile cercare alla Bocconi una giovane trentenne  ???!!!
No non era assolutamente necessario.

“Finita (per ora) la campagna elettorale, il tema dei tagli alla sanità torna infatti in cima alle agende di politici e amministratori. Pochi giorni fa l’assessore regionale Carlo Lusenti ha suonato la sveglia, presentando il nuovo riparto dei finanziamenti alle Ausl: meno 80 milioni rispetto al 2012, più altri 260 da recuperare solo nel 2013. Sforbiciando i costi di beni e servizi, le tariffe, i reparti doppione, gli incentivi. E per la prima volta l’equazione «tagliamo senza abbassare la qualità» è stata messa in chiaramente in discussione: «Sarà ogni anno più difficile» ha ammesso lo stesso Lusenti.”

QUINDI SI TAGLIA NON SI RISTRUTTURA, finita la campana elettorale, perché non prima ?

Proseguiamo , da la Repubblica 6 marzo 2013:
“Sanità, 260 milioni di tagli ecco  la stangata su corsie e piccoli ospedali
La Regione ha approvato le linee di intervento e punterà su budget ridotti per gli acquisti, su riduzioni del costo del personale e sulla riconversione di 30 piccoli nosocomi in strutture intermedie.
La Regione ha approvato le “linee di programmazione e finanziamento” delle Ausl e procederà a tagli sulla sanità per 260 milioni in Emilia Romagna, puntando la manovra su budget ridotti per acquisti di beni e servizi, su riduzioni del personale, agendo su turn over e contratti a tempo, sui compensi a medici di famiglia e pediatri e sulla riconversione di 30 piccoli ospedali (sei nel bolognese: Budrio, Bazzano, San Giovanni in Persiceto, Porretta, Loiano e Vergato) da trasformare in strutture intermedie ad assistenza prevalentemente infermieristica
.”  
—“Viene poi la manovra sui “piccoli” ospedali:
30 in regione e 6 nel bolognese (Bazzano, Budrio, Loiano, Porretta, San Giovanni in Persiceto e Vergato). Come scritto nei piani d’indirizzo di viale Moro, “le aziende potranno procedere alla loro riconversione in strutture intermedie”. Saranno centri ad assistenza “prevalentemente infermieristica”, dove si potrà restare “per una durata limitata, di sei settimane al più, e frequentemente da una a due settimane”.

NO, POLITICI DA NOI ELETTI, COSI’ NON SI FA !!!
Qui si parla solo di tagli, ma ristrutturare non è sinonimo di tagliare.
Qui si agisce solo con una visione economica non sociale del problema, addirittura si parla di contratti a tempo per la gioia dei nostri giovani.
Risparmiare tagliando sono capaci tutti, non dicevate così dello stile Monti ?
Ma trascurare la prevenzione, la specialistica ambulatoriale, la disabilità è alla fine risparmiare ?

O confidate  che poi i cittadini  pagando di tasca propria  rivolgendosi al privato, eventualmente in nero, risolvano le vostre carenze ?
A voi, con il nostro voto, abbiamo affidato il compito di amministrarci, avete il diritto dovere di scegliere  e noi democraticamente di confermarvi o di non rieleggervi, ma ancor prima delle scelte che sono sempre inevitabilmente opinabili vi è un valore, sì un valore: la trasparenza  che si esplica anche attraverso una comunicazione puntuale, precisa, chiara, coraggiosa.

Da quello che si legge nella stampa locale, ripensando a Mercoledi 27 febbraio, sul tema sanità tutto ciò NON sta avvenendo.
E non dite che il tecnicismo, il tempo è stato un limite nella comunicazione, la realtà è un’altra.
Ribadisco quello che scrissi prima della riunione, ribadisco quello che scrissi dopo, ma qui si sta delineando uno scenario radicalmente diverso.
La cittadinanza ha il DIRITTO di sapere la verità !!!
E voi avete il DOVERE di dirla, dirla, dirla fino a che non sia chiarissima.

E se permettete da quel po’ di conoscenza  che ho maturato in tanti decenni di sanità pubblica, sia pure ora  offuscati da tre anni di pensione e di senilità: nella  organizzazione burocratica amministrativa della sanità vi sono grandissimi spazi per risparmiare ristrutturando, non tagliando, non agevolando di fatto il privato.

Ma ci vuole capacità e coraggio o … una Bocconiana di 30 anni ???




Commenti
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  1. avatarGabriele Tesini - 7 marzo 2013

    Splendido Paolo, SEI TUTTI NOIII!!!  😈

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