1. Non so se questo sia il posto giusto, ma c'è una cosa che mi va di dire, e magari, qualcuno sa anche darmi alcune spiegazioni.

    Le poste

    In questo ultimo periodo sono stato partecipe di una procedura alla quale all’inizio non ho dato peso, e che, col tempo ha assunto connotati intriganti.

    Le poste. Il nostro vecchio sistema di riferimento per ricevere e spedire comunicazioni.

    Capita qualche tempo fa che trovo nella cassetta un avviso di giacenza relativo a una multa.

    Il giorno dopo mi reco alle poste, e mi dicono che se leggevo meglio avrei visto che dovevo aspettare due giorni prima di ritirare la raccomandata; un pò di disappunto, poi me ne vado.

    Successivamente arriva un’altra multa, stessa procedura, penso che probabilmente avranno problemi di personale o magari ritentano la consegna il giorno dopo.

    Poi arriva una raccomandata 1, che sta a significare che chi l’ha spedita voleva che ti arrivasse in fretta.

    Stavolta devi andare dopo 5 giorni dal tagliandino.

    Ora, la missione delle poste è quella di consegnare il materiale, e se non te l’hanno dato perché non c’eri, probabilmente lo avranno li, in una scatola in attesa di chissà cosa, basterebbe che l’impiegato di turno rovistasse nella scatola ed avrebbe assolto alla mission delle poste. Ma non succede.

    Mi sembra evidente il cortocircuito.

    Questi episodi mi hanno ricordato la modifica delle procedure in tante ditte di grandi dimensioni, la parcellizzazione dei procedimenti crea comparti stagni invalicabili a chi non è addetto, questo produce un istupidimento della mansione ed una inevitabile mortificazione del merito.

    Sono queste le premesse per creare un futuro più umano? Un riconoscimento del valore?

    Mah, la sensazione è che se perfino alle poste dove la soddisfazione del cliente dovrebbe essere al primo posto, e dove almeno teoricamente il personale gode di diritti agli altri negati, si va  verso il totale menefreghismo, per i nostri figli non ci sarà un gran futuro.