Sono prevedibili i terremoti?

QUESTO SI LEGGE SU UN LINK

(e dà da pensare…) :

“Un terremoto molto violento in arrivo al Sud Italia

e la Grandi Rischi sapeva anche del sisma in Emilia.”

 

di Mina Cappussi

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Ben 3 studi su 3 indicano un terremoto distruttivo al Sud.
Ma allora perché la popolazione non viene messa al corrente del pericolo? Non è un diritto dei cittadini decidere del proprio futuro? La Commissione Grandi Rischi sapeva che ci sarebbe stato un terremoto nel Nord Italia già da marzo, su due studi uno era allarmante. Adesso ce ne sono 3 che dicono la stessa cosa.

(UMDI – UNMONDODITALIANI)
C’è da preoccuparsi per gli effetti di un terremoto di forte intensità che interesserà il Sud Italia nei prossimi mesi?

Noi non lo sappiamo, ma a parlarcene è il direttore del Centro Enea di Bologna, Alessandro Martelli, in un’intervista pubblicata su Affari Italiani. L’esperto spiega che il sisma che si è verificato nei giorni scorsi in Emilia era stato ampiamente previsto e nella riunione del 4 maggio scorso, solo quindici giorni prima dell’evento, si era discusso delle azioni da intraprendere per tutelare eventualmente la popolazione e ridurre al minimo i danni. Se ne era parlato, ma in realtà non era stato fatto nulla di tutto questo.

Gli esperti se ne erano stati zitti, senza avvisare nessuno, convinti, dall’alto della loro scienza, di poter decidere della vita o della morte delle persone. Perché magari qualcuna delle sette vittime avrebbe potuto scegliere di andarsene, di non voler mettere a repentaglio la propria vita e quella dei propri familiari. Avrebbe potuto decidere di fare un viaggio… Sono solo ipotesi, per carità, ma è terribile sapere che altri erano a conoscenza di quello che sarebbe accaduto e nessuno si è preso la briga di avvisarti.

 

Alessandro martelli“Il terremoto in Emilia – ha precisato Martelli – era stato previsto.

Ci sono dei “cosiddetti” strumenti di previsione che sono utilizzati in diversi Paesi. In Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, Nord, Centro e Sud vengono emessi degli allarmi. E’ un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre.

 

In marzo, dunque, è stato diramato un allarme per la zona Nord perché era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. C’erano notevoli probabilità che a Nord sarebbe arrivato un terremoto. Laregione allarmata era questa anche perché c’erano stati terremoti vicini, nel Garda, nel veronese, poi a Parma. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile”.

 

E come mai nessuno lo sapeva?

La domanda nasce spontanea.

“Si tratta di metodologie sperimentali. Gli allarmi non vengono divulgati ma comunicati a un gruppo di esperti nazionali. Nella  Commissione Grandi Rischi si sapeva, ne abbiamo proprio parlato il 4 maggio. Se ne discusse anche perché questo tipo di analisi non sono accettate da tutti i sismologhi. Io posso solo dire che la Commissione Nazionale Grandi Rischi era informata dai primi di marzo.

In Emilia potrebbero esserci ancora altre scosse, ma l’intensità non è certa. Potrebbe trattarsi di assestamenti, ma anche di una ulteriore scossa elevata. Certo non era possibile evacuare delle zone per mesi, ma io dico che gli allarmi devono servire a verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile,

informare la popolazione su come si deve comportare.

 

Più del Nord adesso però mi preoccupa il Sud. Per il Nord c’erano stati due studi. Uno allarmava per un eventuale terremoto e l’altro no. Ed è arrivato il terremoto in Emilia.

Per il Meridione, invece, esiste un allarme più grave in arrivo perché lì sono stati applicati tre modelli di studio. Tutti e tre danno l’allarme rosso. Quindi questo preoccupa oltretutto perché prefigura un eventuale terremoto molto violento.

 

Oltretutto non dobbiamo dimenticare che nel Sud Italia sono ubicati stabilimenti che utilizano e stoccano sostanze potenzialmente pericolose in elevate quantità.

Sono impianti chimici, ci sono stabilimenti che contengono serbatoi di gas naturale liquefatto (Liquefied Natural Gas o LNG), altri serbatoi di stoccaggio di grandi dimensioni,  rigassificatori … Il problema è che le scelte progettuali degli impianti sono state lasciate ai gestori e, generalmente, non è noto, per i diversi stabilimenti, se e quali criteri antisismici siano stati adottati. Poi c’è il rischio da maremoto, evento raro, ma non impossibile e che, quando si verifica, è devastante: questo rischio appare del tutto trascurato negli impianti chimici italiani situati in prossimità delle coste, e in aree sismiche come ad esempio a Milazzo o se penso ai serbatoi sferici situati a Priolo-Gargallo, sono alquanto pessimista e preoccupato. Manca In Italia una specifica normativa per la progettazione antisismica degli impianti chimici”. Elvio Romano

 

Insomma, ritorna quanto mai attuale l’annosa questione sulla prevedibilità o meno dei terremoti. A sentire il direttore del Centro Enea di Bologna, Alessandro Martelli, la prevedibilità è una cosa seria, sebbene manchino ancora dati e studi specifici che consentano di rilevare esattamente il momento e l’ubicazione di un terremoto.

Però un’informazione alla popolazione si potrebbe fare, non allarmismo, ma indicazioni e precauzioni su come comportarsi dovrebbero essere divulgate in tutte le aree oggetto di studio. Magari se in Molise avessero saputo che era in arrivo un terremoto non avrebbero inaugurato a cuor leggero la sopraelevazione in cemento armato di una scuola in laterizio. 

Se l’avessero saputo in Abruzzo probabilmente molti studenti universitari si sarebbero presi un periodo di ferie, anche un anno sabatico, magari. Meglio ancora.

Le istituzioni preposte avrebbero preso in più seria considerazione le proteste degli studenti circa le crepe e le lesioni presenti nella Casa dello Studente, quella che è crollata per prima uccidendo tanti giovani. Chissà se le mamme e i papà degli studenti uccisi avrebbero voluto sapere quello che stava succedendo, chissà, forse avrebbero preferito un anno di corso in più e poter, ancora oggi, riabbracciare il proprio figlio.

Forse i genitori di Elvio Romano, un esempio per tutti, avrebbero premuto per la verifica sismica della casa in cui dimorava il loro ragazzo, forti dell’esperienza delle mamme di Bojano, grazie alle quali, e solo grazie al loro coraggio, tutte le scuole di Bojano sono state chiuse prima che si potesse verificare un terremoto come quello di San Giuliano di Puglia.

Sono tutte ipotesi, d’accordo, ma chi può arrogarsi il diritto di decidere sulle nostre teste e di fare delle scelte al posto nostro?

Terremoto e sciacallaggio

PREGO DIFFONDERE:
Comune di San Giovanni in Persiceto

Tra le emergenze provocate dal terremoto, oltre alle vittime e ai danni, nelle ultime ore si sono verificati alcuni spiacevoli episodi di sciacallaggio: finti volontari della protezione civile citofonano nelle case chiedendo alle persone di uscire, diffondendo falsi allarmi su future scosse.

Si tratta di segnalazioni del tutto false e destituite di ogni fondamento; ai cittadini si consiglia di segnalare questi strani appelli alle forze dell’ordine.

Né i volontari, né la Protezione civile, nè il Comune, infatti, stanno compiendo atti di questo tipo e diffidano chiunque non autorizzato a presentarsi nelle case dei cittadini diffondendo informazioni non veritiere.

Riqualificazione del Piazzale della Stazione

Lodevolissima, invero, la proposta del nostro Sindaco Renato Mazzuca, di “riqualificare il piazzale antistante la Stazione, alcuni edifici in disuso e l’edificio dell’ex Arte Meccanica” come leggo dal volantino pervenuto via pony express A TUTTE LE FAMIGLIE .

Molto bella l’idea di coinvolgere tutti i cittadini in -“momenti di ascolto (…) che serviranno a definire insieme le linee guida (…) del progetto poi realizzato (…) attraverso un concorso rivolto ai professionisti”-

Ma, al di là del fatto che ricevo tale volantino solo oggi, quando le date dei “momenti di ascolto ” erano previste per il 9 maggio, il 12 maggio, il 16 maggio alle ore 10,00, cioè OGGI, e il 23 maggio, quindi solo quest’ultima data utile… ed inoltre leggo che chi voglia lavorare con i concittadini, partecipando al Laboratorio di discussione del 5 giugno deve fare i conti col numero massimo di 100 partecipanti, sono a chiedere se non ci siano altre cose da fare per ri-qualificare Sangio.

Io ad esempio penso che ci sarebbe bisogno di un buon progetto di viabilità nell’incrocio della circonvallazione Dante con via Cento, davanti a Porta Garibaldi, dove il traffico è assolutamente anarchico, per la quantità di opzioni di svolta verso i parcheggi davanti alla Conad e verso via Cento, sia in un senso che nell’altro di marcia, avendo come risultato un ingorgo sicuro -quasi- ad ogni ora del giorno.

Oppure, (vogliamo parlare della zona Stazione??? ), perchè non ridipingere quell’enorme Murale con le spighe? Non mi è mai piaciuto troppo, ma visto che c’è, restauriamolo !!

O ancora, perchè non utilizzare le -presumo non abbondanti- risorse economiche per mantenere in buono stato le strade del comune, perchè se alcune tratte periferiche sono abominevoli, anche alcune strade nuove si vantano di molti rattoppi del manto stradale?

Viceversa, perchè non occuparsi di marciapiedi periferici rivestiti di erbacce, o delle banchine stradali fuori dal centro, con l’erba a mezzo metro di altezza?

Perchè allora non rivolgere un’attenzione particolare alla zona Piscine, già che è tanto che se ne parla, ma senza avere nè risposte nè tantomeno progetti?

O anche, tombare o fare costante manutenzione ai canali limitrofi alle zone urbanizzate, insalubri, puzzolenti ed incubatrici di zanzare?

Sono convinta che prima di pensare a nuove strutture, sia il caso di manutenere quelle già esistenti, anche perchè ci troveremmo a dover ri-qualificare un enorme quantità di cose, che forse finiranno de-qualificate anche se di recente costruzione.

Triste considerazione

E’ da qualche tempo che non apro la pagina del Blog, ok ..un pò di ponti, un pò di stanchezza, un pò di pigrizia.. ? Chiedo scusa.

Ma oggi Tiziana mi cazzìa e apro: ma che belle cose che ci sono scritte, quasi quasi metto un -mi piace- a tutti gli articoli di: Gabriele, Andrea, Fausto, Lauro, Tiziana, Alessandra,Giannino e ..e… E..???

Il partigiano D’Artagnan non scrive, è il soggetto, quindi gli autori quanti sono ? Sei, sette? Cioè ce le diciamo e ridiamo (o  meglio, piangiamo ! ) da soli ? Cioè..è come la faccenda delle Biomasse ? Siamo sempre quei quattro gatti che sono dappertutto e sempre loro ? Dov’è quella partecipazione, quell’integrazione della vita di Sangio in un bel Blog apolitico e apartitico, che ci si auspicava e che SEMBRAVA ci fosse, all’inizio ? Dov’è la maggioranza silenziosa che finalmente avrebbe avuto modo e maniera di farsi sentire?

Sapete che vi dico..sono stanca..

Potremmo telefonarci e risparmiarci la fatica di battere i tasti, tanto ci conosciamo di persona e il mucchio non cresce…, non smetterò di esserci, ma ormai sono disillusa.

Che sia il Blog, piuttosto che la riunione dei comitati, o il consiglio comunale, qui non ci sono “altri” che si coinvolgono, che approfittano dell’opportunità per sentirsi più forti o per farsi sentire. Questo è solo un piccolo pezzo rappresentativo di quell’italia, volutamente con la lettera minuscola, che solo pochi, veramente, non vogliono più.