Scusate se oltre a rispondere all’interessantissimo Topic “Partecipazione e democrazia” metto la risposta anche qui, ma è proprio perchè alla fine delle mie considerazioni lancio un appello che vorrei che fosse letto anche da chi non ha seguito il Topic.
Mi sono perso qualche cosa?
Carissimi tutti, ho letto con piacere tutta la discussione e francamente rimango un po esterefatto dal fatto che alcuni si lamentino che ci sia troppa comunicazione e che a qualcuno dia fastidio tutto ciò risolvendo la questione non comunicando, ma continuando a usare gli strumenti di internet.
Io penso che la comunicazione sia importante a tutti i livelli, internet, carta stampata, radio, televisione e che l’esprimersi manifestando ragioni e dissensi sia il sale della democrazia che, oggi più di ieri, possiamo felicemente vantare e utilizzare.
Quindi, oggi c’è più democrazia di ieri e di questo dobbiamo esserne tutti contenti, il problema a mio avviso, sta nel fatto di come la utilizziamo tutta questa democrazia.
Credo anche io che spesso questi strumenti non possono essere risolutivi delle problematiche esposte a favore o contro, ma che essi debbano essere il frutto di “schermaglie” iniziali senza essere troppo permalosi, ma che devono poi seguire in confronti diretti, a quattro occhi, dove ci si confronta con la parola, strumento a mio avviso insostituibile e il più nobile, guardando anche le espressioni dei visi e degli atteggiamenti, tutte cose che ne internet, la carta stampata, la radio o la televisione, ci possono offrire.
Bene, ma i politici e la politica italiana, a tutti i livelli, oggi è veramente democratica?
Io credo proprio di no senza temere di dire una eresia, i politici e la politica, oggi che siamo nell’era della comunicazione, non comunicano più con gli italiani e i cittadini ma sentenziano, sopratutto dove hanno i loro interessi a volte purtroppo anche personali, con leggi che ormai ci stanno uccidendo moralmente e economicamente facendo pagare i debiti e le scelte sbagliate sempre ai soliti noti che pagano le tasse e che coincidono perfettamente con il nostro ceto così detto “medio” ormai ridotto a ceto “mediamente castrato”.
A livello nazionale non è forse vero che ormai la politica non discute più con la base e sempre più quotidianamente sono, sia a destra che a manca, solo disposti a ricatti:”O si fa così o me ne vado” e la discussione finisce lì ma le conseguenze le paghiamo sempre tutte noi?
A livello locale, non è forse vero ormai che la politica non discute più con i cittadini e che dopo le schermaglie iniziali, non si risponda più e si tiri avanti a testa bassa senza neanche spiegare pubblicamente scelte importanti?
Credo che questa mancanza di comunicazione diretta sia il fallimento della politica e della democrazia.
L’esempio che potrei portare è quello che sta avvenendo sulle biomasse.
Ormai alcune centinaia di cittadini stanno lottando per non trovarsi le troppe biomasse che stanno sorgendo attorno a Persiceto.
Le cose le sapete ormai tutte e non mi dilungo a spiegarvele ancora, le schermaglie su internet, sulla carta stampata, alla radio, e anche se non noi direttamente, in televisione sono state già dette e ridette, scritte e riscritte e io a questo punto mi chiedo.
Ma perchè il nostro Sindaco e l’Unione dei Comuni Terred’acqua, per una vicenda ormai così importante non indicono una assemblea dove ci spiegano le ragioni di quello che sta avvenendo nei nostri sei Comuni?
Ma perchè, al di là del fatto che si debba scoprire chi ha ragione o torto, chi ha le mani legate o meno, chi è più forte o più debole, i nostri amministratori non si sentono in dovere di riunire le sei famiglie per farci capire che cosa ci sta succedendo in casa e perchè il fenomeno sia dilagante a Persiceto e non negli altri cinque Comuni?
Ma perchè non continuiamo a discutere a quattro occhi ma allargando il cerchio per capire, per sapere, per collaborare, per trovare insieme una risoluzione al problema, e perchè no, anche a far sì che queste biomasse si possano insediare ma su una programmazione condivisa e dando ai cittadini la certezza che le leggi di chi le costruisce verranno riapettate?
Ma perchè da parte dei nostri amministratori non viene in mente, invece di tacere o fare qualche flebile azione segreta, di espletare la democrazia con la politica di cui sono in possesso?
Io stasera ad Amola, chiederò a tutti quelli che ci staranno, non una prova di forza ma una richiesta alle istituzioni di continuare in modo democratico a parlare del problema e riportare l’attenzione a una discussione che ci veda tutti, amministratori e cittadini, partecipi alla sua risoluzione.