Biomasse. Mercoledì 24 ottobre in Teatro

Mercoledì 24 ottobre c’ero in Teatro ad ascoltare il Consiglio Intercomunale di Terred’acqua  aperto al pubblico sul delicatissimo tema delle Biomasse.

Dichiaro subito alcuni punti :
a) credo nella assoluta necessità di superare nel più breve tempo possibile l’era della energia da idrocarburi;
b) non sono assolutamente un esperto, ma dal poco che mi è dato conoscere penso che la tecnologia delle biomasse possa essere, ora, uno strumento utile per migliorare  l’ambiente e superare molti dei danni non energetici causate dagli idrocarburi;
c) la serata mi ha in parte deluso e la ritengo una occasione in buona parte mancata.

Entro nel dettaglio :
Punto A
Dall’inizio del secolo scorso a tutt’oggi gli idrocarburi sono stati certamente determinanti per darci quello che abbiamo chiamato e chiamiamo benessere, ma a che prezzo ?
Disastro ambientale, aumento impressionante di malattie in particolare dell’apparato respiratorio e  non solo, speculazione finanziaria selvaggia con ricadute anche nel nostro piccolo quotidiano, guerre .
Non facciamo lacrime da coccodrillo o i puri di complemento: in passato ed ora non abbiamo saputo rinunciare al benessere e in nome di questo abbiamo venduto e vendiamo l’anima al dio petrolio.
Ma è giunta l’ora  di dire basta, il limite di accettazione è superato, il dio petrolio non è infinito e rischia di esaurirsi dopo averci rubato l’anima.
Che fare allora ?
Due strade non incompatibili di cui una, se vogliamo, è già possibile: anche approfittando della  congiuntura economica sfavorevole abbandoniamo il “consumismo “ e nell’utilizzo del superfluo impegniamoci in un consumo, controllato, rispettoso dell’ambiente e di noi stessi.
Parole vuote ?
Ma allora erano parole vuote, salottiere, demagogiche quelle che prima di questa congiuntura economica, ambientalisti, tecnici, educatori, la sinistra e la parte illuminata della destra  lanciavano contro il consumismo sfrenato ?
Consumo responsabile significa meno bisogno di energia, significa meno rifiuti, significa educare meglio i nostri figli /nipoti.
Mi piacerebbe che questo aspetto fosse richiamato in occasioni come questa dai politici, dai cittadini riuniti in comitati per la salvaguardia dell’ambiente, farebbero qualcosa di utile e avrebbero maggiore credibilità.
L’altra strada, ovviamente, le fonti alternative/rinnovabili .
Non mi sembra vi sia a tutt’oggi  la soluzione definitiva: la ricerca, la politica, i cittadini variamente organizzati, l’industria  non hanno certezze, ma quando va bene  solo ipotesi possibili.
Troppo spesso prevale il NO pregiudiziale al verifichiamo, cercando  un passo avanti e non una impossibile perfezione.
Troppo spesso si enfatizzano i limiti del nuovo possibile minimizzando, novelli Mitridate, il veleno che ci accompagna ogni giorno.
Che fare ?
Da parte di tutti, ma proprio tutti meno protagonismo, meno falsi annunci, meno professori, più umiltà, più pragmatismo.
Cittadini che sembrano esperti perché hanno letto, ascoltato qualcuno; politici che promettono l’impossibile; scienziati che ci propinano una ricerca come scienza validata; industriali pronti a cavalcare oltre il lecito ogni business.
Ma questo stato da Roma al regno di Bertoldo non è proprio capace di aiutare il cittadino in questa era di transizione delle fonti energetiche o non lo vuole fare ?
Non è capace, non lo vuole fare? E allora ma di cosa stiamo parlando ?

Punto B
Non voglio cadere in immediata contraddizione su quanto appena scritto, non sono un esperto anche  se cerco di informarmi, ma una idea me la sono fatta: credo che la strada delle biomasse sia una strada possibile ora .
Non credo che sia la soluzione  definitiva, ma una buona alternativa al danno da idrocarburi .
Una biomassa legata al territorio, una biomassa che utilizzi in gran parte prodotti di scarto, una biomassa che ridistribuisca energia nel territorio di collocazione, una biomassa che produca biogas, una biomassa ben controllata nei suoi aspetti tecnologici al fine di non creare danno  più di quanto è inevitabile, perché energia senza danno per quello che ne so non esiste.
E ora, tanto per attirarmi pomodori (eventualmente  da impiegare nelle biomasse) cito alcuni aspetti:
– deturpa il panorama ? Ma scusate ve la ricordate la campagna  fino agli anni sessanta divisa in tornature, delimitata da fossi e vite maritata,  e ora ?
Ora spianate desolate, deflusso delle acque troppo spesso trascurato e ogni tanto squallidi capannoni per animali e attrezzi, altro che biomasse !

– e le centrali idroelettriche, amo la montagna, ho visto stupende valli alpine e dell’appennino tosco emiliano devastate per sempre, altro che eolico o pannelli a terra !

– odori ?  Ma ogni casa aveva una “aldamèra”  che poi veniva regolarmente sparsa nei campi come concime, siamo nella terra dei salumi e i maiali sono sempre stati nostri profumati vicini di casa prima di allietare le nostre tavole.

– terra rubata alla alimentazione: hanno purtroppo ben altre cause la fuga dalle campagne, la bassa redditività della agricoltura, la carenza  alimentare  di miliardi (sì miliardi) di cittadini della terra.Siamo diventati finalmente sensibili a questi problemi?
Ottimo, ma per favore non scambiamo un pannicello caldo, le biomasse, con un doloroso, inevitabile intervento chirurgico a cui tutti almeno in parte dovremmo sottostare  se davvero ci volessimo impegnare per la fame nel mondo o più modestamente per un giusto reddito per i nostri agricoltori salvaguardando i prodotti che da sempre produce la nostra terra, magari rinunciando ad importare uva dal Cile !

– le biomasse esalano sostanze nocive alla salute ? Vi sono dati scientificamente validati dalla comunità scientifica e non dall’esperto di turno che questi danni siano superiori ai veleni degli idrocarburi ?
Non lo so, so però, anche per averci lavorato una vita, quanto male alla salute ha fatto e continua a fare  il dio petrolio.
Poi se non ci fidiamo per nulla delle autorità sanitarie, scientifiche, giudiziarie ecc. ecc. forse qualche motivo l’avremo, ma allora ognuno per sé e dio per tutti in una Babele confusa e individuale di opinioni .

Punto C
Scarsa pubblicità dell’evento: grave errore che ha portato in sala, in maggioranza,  cittadini che avevano comprensibili interessi privati per partecipare.
Se fosse stata fatta maggiore pubblicità, la attuale penuria di senso civico forse non avrebbe distolto dalla televisione molta altra gente più supra partes, ma fosse mai ?
Nessuno o quasi ha rispettato i tempi: tipico vizio italiano segnale di diffusa maleducazione, ma  chi aveva il ruolo di moderatore, in questo caso moderatriCE doveva (non avrebbe potuto) essere più deciso: questo è uno dei compiti principali del moderatore.
Personalmente gli esperti a me sono piaciuti, rispetto dei tempi a parte.
Piaciuti non significa che abbia condiviso tutto quello che hanno detto, però hanno portato dati e  sui dati si può ragionare.
A tratti hanno “gigioneggiato “, ma Narciso risorto dalle acque vive in tanti di noi umani .
I politici, i tecnici hanno ammesso di avere fatto errori e indicato la strada per correggerli: capita raramente.
Gli errori poi in una materia come questa sono entro certi limiti inevitabili.
Il pubblico: non sono uno spocchioso, ma il livello degli interventi è stato quasi sempre troppo influenzato dal  NIMBY e caratterizzato da una carenza di argomentazione  davvero preoccupante.

Cosa mi aspettavo ?
Dati solidi, non sensazioni, sui danni che attualmente fanno le Biomasse presenti, una analisi delle responsabilità più coraggiosa, richiesta forte, decisa  di istituire una commissione  permanente mista cittadini interessati, autorità politiche locali, tecnici per concertare i controlli su quello che c’è e quello che verrà.
A questo proposito non so se ho ben capito: si va verso l’abbandono delle grandi biomasse e la diffusione di piccole biomasse strettamente collegate al territorio e ai scarti relativi?
Bene, ma se non si interviene  fin da ora con protocolli di controllo  precisi, verificabili  in cui anche  i cittadini hanno potere di acceso e di parola non è che tante piccole biomasse  saranno più fuori regola di poche e per questo individuabili grandi biomasse?
Pensiero cattivo! Andrò all’inferno del diavolo biomassa  e rimpiangerò il paradiso del dio petrolio.

E infine dagli attenti lettori di Persiceto caffè rischio una bella accusa di captatio  benevolentiae
o se preferite ruffianeria ripetendo che in queste Biomasse mi riconosco:

1.  gestite assolutamente solo da contadini o produttori del materiale combustibile, (non banche e finanziarie) evitando così lunghi e continui trasporti via camion (inquinanti-intasanti) di combustibile da altre parti.

2.  “costano” (finanziamento) al cittadino solo €. 0.8/kw, invece di €. 1,6 dell’Italia (che ha incentivato così la corsa alla speculazione)

3.  bruciano solo i residui reali della coltivazione e non prodotti coltivati apposta (riservando così la terra agli alimentari e contenendo l’importazione degli stessi)

4.  debbono avere ampi spazi per lo spandimento del digestato

5.  non possono essere realizzate vicino a centri abitati

6.  debbono essere “chiuse” con adeguate cupole

7.   sono soggette a frequenti e severi controlli da parte delle autorità

8.  mettono gratuitamente a disposizione delle abitazioni “vicine” il gas prodotto e acqua calda.

 

Ma solo orecchie con un udito molto fine hanno udito queste tesi mercoledì 24 ottobre in Teatro.

 


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 28 ottobre 2012

    Condivido praticamente in pieno caro Paolo il tuo bell’articolo.

    Alcuni aspetti saranno senz’altro commentati da Gabri, che più di tutti ha seguito questa problematica, così da poter offrire una visione più ampia e chiara di certe posizioni apparentemente estreme o discutibili.

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  2. avatarGabriele Tesini - 29 ottobre 2012

    Eccomi qua a commentare.

    Caro Paolo, pur essendo quasi totalmente d’accordo con le tante riflessioni che hai fatto, non posso tirati i pomodori, perchè alla fine anche tu vuoi quelle biomasse che anche noi vogliamo.

    Sono d’accordo sul danno degli idrocarburi e del petrolio e ti cito: “Dall’inizio del secolo scorso a tutt’oggi gli idrocarburi sono stati certamente determinanti per darci quello che abbiamo chiamato e chiamiamo benessere, ma a che prezzo”? Ecc.

    Caro Paolo, certo il prezzo è stato alto ed è ancora alto da pagare, ma io sono contento di pagarlo perchè non possiamo dimenticare che nonostante tutto, la nostra generazione ha vissuto i più bei 70 anni delle storia anche grazie agli idrocarburi.

    Non abbiamo vissuto la guerra, almeno a casa nostra, abbiamo visto e contribuito alla crescita economica del paese con tutte le sue peculiarità in termini di nuove importanti tecnologie, scoperte scientifiche e mediche, progresso generalizzato ecc. poi ancora dal 68, lottato per i diritti dei lavoratori, delle donne, della famiglia con successi ineguagliabili ecc.

    Quindi, anche gli idrocarburi e purtroppo anche l’inquinamento, ci hanno dato la possibilità di stare bene e meglio, nonostante tutto.

    Vero è che prima di noi si moriva presto o di pestilenze o in guerra, in un degrado igienico sanitario e di conflitti catastrofici, oggi invece, moriamo più tardi, non di peste o in guerra, abbiamo più diritti e possiamo dire ad alta voce che stiamo bene e meglio rispetto a ieri anche “grazie” agli idrocarburi e al petrolio. 

    Certo, un passo indietro lo dobbiamo fare, ma chi sarà il primo? 

    Ora, credo di essermi fatto capire e aggiungo che sì, l’uomo è colui che contribuirà anche a ferire lentamente fisicamente e moralmente, questo splendido pianeta, ma penso anche che questo splendido pianeta, stia andando inesorabilmente per la sua strada infischiandosene dell’uomo stesso, e i suoi naturali cicli, oggi idilliaci, tra poco cambieranno e qualche rivoluzione fisica decreterà più o meno delle catastrofi, la fine di un’era o la fine del mondo.

    Ora, non mi è facile parlare di biomasse o della loro utilità per fare un passo indietro, ma ci provo.

    Io credo che le energie rinnovabili siano una buona cosa solo se l’energia rinnovabile messa in campo non continui a inquinare e serva veramente a utilizzare meno idrocarburi e petrolio, ma esse devono essere vere e non un inganno.

    Vedi, qualcosa bisogna pur sacrificare anche se deturpa il panorama, e a mio avviso, sacrificare una valle con una diga, imbrigliarne l’acqua e fare energia in modo pulito mi pare giusto.

    Mettere qualche mulino a vento che produce energia senza inquinare, mi pare giusto.

    Installare pannelli fotovoltaici sui bei coppi di casa nostra, mi pare giusto.

    Sfruttare le maree e la forza della natura per produrre energia, mi pare giusto.

    Ma non mi pare giusto costruire biomasse che utilizzano la terra per funzionare con le colture dedicate, se poi queste biomasse, per produrre energia, continuano ad inquinare, perchè questo fanno queste masse senza bio. 

    E allora siamo tutti d’accordo, invece, sulle biomasse che sappiamo noi, che non usano i prodotti della terra ma gli scarti, che producono metano e acqua calda senza sprecarli ma immettendoli immediatamente in circolo senza inquinare ulteriormente.

    E vengo, per concludere, alla assemblea dell’altra sera.

    Anche io penso che sia andata bene per un verso, ma che sia andata male per un altro.

    Andata bene perchè tanta gente è accorsa ad ascoltare e per capire dove sta l’inganno delle masse senza bio, e la mia relazione e alcune altre erano intente a fare questo, penso riuscendoci.

    Purtroppo, l’assemblea era troppo attesa da noi che volevamo dire le cose che abbiamo detto e non ci siamo curati del fatto che, anche se ripetuti e lunghi, gli interventi dei relatori iniziali, sulla storia degli inquinamenti e del mondo, essi dicevano cose giuste e documentate ma poco supportate da opportune proposte nuove e risolutrici, se non intervenendo a nostro favore, dicendo poi che il fotovoltaico è una delle vere energie rinnovabili e che queste biomasse sono piene di errori sia legislativi che tecnici e tutti da rivedere.

    Bene, spero di essere stato chiaro e chiudo per intervenire a giorni appena usciranno gli articoli della serata, sui giornali, perchè voglio spezzare una lancia a favore del nostro Sindaco che ho spesso tirato per la giacca ma che non ha certo tutte le colpe sulla vicenda persicetana delle “Masse senza bio”.

     

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  3. avatarPaolo Grandi - 30 ottobre 2012

    Un apprezzamento al tuo puntuale commento che mi trova in linea mi induce a poche precisazioni :
    – questo è il Tono giusto per affrontare problemi  evitando personalismi  e sopetti di NIMBY , nella mia esperienza personale ho subito due espopri per utilità publica so cosa vuol dire ,ma so anche che se si cerca di capire le altrui ragioni si ha maggiori  possibilità di venirne fuori .almeno per me è stato cosi’
    – non sono un estremista nella lotta contro gli idrocarburi , non sarei credibile e non sarebbe serio perchè hai ragione quando ricordi quanto TUTTI ne abbiamo e ne stiamo usufruendo ,dico solo che da parte di TUTTI dobbiamo dare   collaborazione  per superarli  quindi :
    – ritornare ai consumi e non al consumismo come obiettivo post congiuntura  economica
    – non dire no a prescindere  a tutte le proposte di fonti alternative ( una provocazione sono peggio esteticamente i  pannelli a terra o sacrificare i bellissimi coppi di tante case d’epoca , sono peggio esteticamente le pale eoliche o lo scempio di belle vallate alpine o appenniniche da parte di digje con relativi piloni per l’alta tensione ? Non lo so ( per le pale si )però io non mi sento di fare le crociate per questo )
    – accettare che la scienza può  sbagliare anche in buona fede
    – accettare che i politici a volte possono anche sbagliare in buona fede e anche io mi associo questa volta “voglio spezzare una lancia a favore del nostro Sindaco che ho spesso tirato per la giacca ma che non ha certo tutte le colpe sulla vicenda persicetana delle “Masse senza bio”
    – in politica non cadere nella trappola del TRIBUNO di turno ,ma cercare gente che ha progetti concreti ,è difficile  è  vero , è merce rarissima ,ma gli Italiani  dovrebbero meditare a quanti  errori hanno fatto credendo nei venditori di illusioni
    Grazie , ma mi sa  che i pomodori ce li prenderemo assieme , spero assieme a tanti altri però  : a me piacciono i pomodori  e a te??

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  4. avatarGabriele Tesini - 30 ottobre 2012

    Ottimo, caro Paolo, discussione e approfondimenti civili e costruttivi che possono solo portare pareri e informazioni utili per chi vuole capire e conoscere pur rispettando il pensiero e il convincimento di ogniuno.

    Per i pomodori, mi piacciono tanto e se qualcuno ce li vorra’ tirare, li raccoglieremo e faremo una bella cenetta insieme… 

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  5. avatarGabriele Tesini - 30 ottobre 2012

    A proposito, splendido il nuovo avatar.  😉

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  6. avatarAndrea Cotti - 30 ottobre 2012

    Tocca cercare degli esperti in pomodori qui.  :mrgreen:

    (Ferrara che tira pomodori e altro alla folla, durante uno dei suoi comizi contro l’aborto è veramente impressionante)

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  7. avatarGabriele Tesini - 30 ottobre 2012

    😆

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