L’acqua del canale che puzza

Il-mulino1Passeggiando in bicicletta si possono godere scorci ed angoli del nostro territorio che, transitando in auto, da tempo non notiamo più. E' così che recentemente ho potuto ammirare la trasparenza dell'acqua dei canali subito a ovest del nostro territorio, quelli che da Castelfranco e Gaggio scendono a valle.

Acque chiare e trasparenti che scorrono tra antiche vegetazioni palustri e popolate di rane e salamandre, tartarughe e tinche. E viene subito da pensare a quelle Amministrazioni locali che da anni si battono per mantenerle tali e garantire ai cittadini quelle preziose risorse ed il loro formidabile contributo alla qualità della vita di chi vi risiede.  

Poi tornando a casa e costeggiando il nostro mitico canale, a noi cittadini persicetani lasciato da Lotario III nel lontano 1133 e che da allora accompagna la vita del nostro Comune tra tante vicende e tanti mulini che grazie alle sue acque hanno macinato da secoli le nostre granaglie, e non possiamo che restare delusi dalle sue acque, sempre torbide e maleodoranti. 

LOTARIO III ROM. REGI

IMP. AUG. FELICI

ACQUIS FOTIUM CANALIS

AD PADUM USQUE

PERSICETAE  COMODO LARGITIS

GRATI ANIMO MONUMENTUM

VIRI CONSULARES

Pax-symbol-Stock-Vector

 

canale Persiceto E dire che ce lo ricordiamo bene il nostro canale, da Tivoli alla Circonvallazione, di quando c'erano ancora i lavadur: aveva un’acqua limpidissima, con belle alghe verdi volteggianti dove le arzdore ci andavano a lavare i panni.

Ora invece assistiamo ad un costante peggioramento che, oltre ad intorbidire sempre più le sue acque, ne rende insopportabile la puzza.

E dire che solo pochi chilometri più in là le acque sono così belle!

Sarebbe importante cercare di capire cos’è che rende così torbido e puzzolente il nostro canale.  E magari come cittadini cercare di fare qualcosa.

 


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