L’Area Rodotà

Fantastiche le manifestazioni di giubilo dei piddini per la grande affermazione delle ultime elezioni amministrative, Roma innanzitutto, dove sembra che Marino la possa spuntare su Alemanno.

Ma vediamo i numeri di questa grande affermazione:

1. Elezioni Comunali 2008: Rutelli ottiene 761.126 voti,  ma va a perdere su Alemanno al ballottaggio.

2. Elezioni politiche 2013 (3 mesi fa): Il Pd ottiene 458.637 voti.

3. Comunali di domenica scorsa:  Pd 267.605 voti.   Un successone.

E questa grande affermazione il Pd l’ottiene con Marino, uno dei pochi che ha votato contro l’inciucio governativo del Pd col delinquente abituale, uno dei pochi che ha sempre votato Rodotà come Presidente della Repubblica. Come per la Serracchiani in Friuli, voti ottenuti nonostante il Pd insomma ed appare davvero mortificante tutto questo.

Per il M5S la disfatta è, se possibile, ancora peggiore; chi 3 mesi fa lo aveva votato sperando in un incisivo cambiamento della società, è presto fuggito di fronte al loro inconcludente ed infantile baloccarsi con gli scontrini.
Molto belle le considerazioni del giornalista del Fatto ed esponente grillino Andrea Scanzi:

Il M5S ha preso “troppi” voti a febbraio. Non era pronto. E i suoi errori li ha fatti. Fatalmente. Alle amministrative, oltretutto, soffrirà sempre più delle nazionali. Il flop (innegabile: niente arrampicate sugli specchi) di Roma e non solo Roma dice alcune cose.

1) Il duropurismo non ha pagato. Politica è anche e anzitutto dialogo, i massimalisti han sempre fatto una fine rapida.

2) Degli scontrini non frega una ceppa a nessuno: più concretezza, basta con ‘sta sega infinita della diaria.

3) Molti (non tutti) candidati sono drammaticamente esili.

4) Grillo deve smetterla di abbaiare genericamente alla Luna (e ai giornalisti tutti), accettando invece anche le dinamiche canoniche della lotta politica (tivù compresa: quindi interviste vere, non di corsa o solo agli stranieri).

5) Scremare l’elettorato può essere salutare: nel 25% di febbraio c’era anche gente che nulla c’entrava col Movimento, meglio un 15% o giù di lì compatto e convinto. Peraltro la doppia cifra resta (per me) uno sproposito tenendo a mente la staticità mentale degli italiani.

6) In tanti (comprensibilmente) hanno votato Marino (di cui ho stima) non in quanto Pd (peraltro “eretico”) ma in ottica anti-iattura Alemanno.

7) La reazione all’inchiesta di Report non poteva essere peggiore. La Gabanelli non è Battista, più fate i permalosi e più passate per antidemocratici.

8 ) Le sconfitte non si negano: si elaborano (per poi migliorarsi).

9) Il M5S era l’argine all’astensionismo. Ora non lo sembra più. Significa che per molti italiani questi tre mesi in Parlamento sono stati fallimentari.

10) Meno certezze e più dubbi: il “saputellismo” Lombardi Style e certi atteggiamenti da ultras sono esattamente ciò che accelererà l’eventuale implosione del M5S. Più umiltà. E al tempo stesso più malizia, o vi massacrano.

(A margine. Sono sorpreso? Deluso? No. Era tutto facilmente prevedibile. Per me ogni speranza è morta col treno perso Rodotà.

Da quel giorno la politica è tornata restaurazione e sopravvivenza).

 

Il “Treno perso di Rodotà”.

E’ stato in effetti un treno in cui abbiamo sperato,  ma con il noto squallido risultato.  E’ dunque con vivo interesse che seguiamo il lavoro di chi,  attorno a Rodotà, all’Area Rodotà, sta continuando a lavorare, come Civati, nell’intento di creare le condizioni per una maggioranza alternativa all’attuale troiaio di malavitosi che è il Governo Letta, liberando il Pd dal ricatto costante del delinqente abituale.

L’Area Rodotà, ovvero quel movimento di opinione collocato tra gli elettori ai margini del Pd e e del M5S (ma che ne rappresenta un’ampia fascia del bacino elettorale di entrambi), che coinvolge Sel e che appare fortemente popolare tra i tanti movimenti della società civile sia in rete che nelle piazze.

Un’area composta da apparenti minoranze fortemente attive e consapevoli, che non si sente assolutamente di sopportare oltre lo  ‘stato di cose’ del mefitico inciucio col puttaniere.  L’area di chi si sente tradito più che sconfitto dal colpo di mano sul Presidente della Repubblica, quelli che in quei giorni hanno saputo condividere la proposta Rodotà, conoscendo in essa un momento di protagonismo straordinario.

Da leggere il “manifesto” apparso su Left scritto da Salvatore Settis:

” Una parte larghissima del Paese esprime una radicale opposizione a questo corso delle cose. Lo fa secondo modalità diverse, anzi divergenti:

(a) la sfiducia nello Stato e il rifugio nell’astensionismo;

(b) gesti individuali di protesta;

(c) vasti movimenti che tendono alla rappresentanza parlamentare e alla forma-partito, come il M5s;

(d) piccole associazioni di scopo, dichiaratamente non-partitiche, per l’ambiente, la salute, la giustizia, la democrazia.

Queste ultime sono ormai alcune decine di migliaia, e coinvolgono non meno di 5-8 milioni di cittadini. È a partire dall’autocoscienza collettiva generata da questo associazionismo diffuso (ma anche nei sindacati) che si può avviare la necessaria opera di restauro della democrazia.”

Ecco, ci sembra che tutto questo patrimonio vada organizzato e trasformato in una coerente visione di governo. E lo si deve fare tutti insieme, da subito, recuperando antichi aspetti della vita democratica del nostro Paese. E ci sembra che l’Area Rodotà che si sta pensando possa esprimere tutto questo.

 

 


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarYari Deserti - 30 maggio 2013

    Rispondo, dal mio piccolo ed in base a quello che penso, a quello affermato da Andrea Scanzi.


    Per il M5S la disfatta è, se possibile, ancora peggiore; chi 3 mesi fa lo aveva votato sperando in un incisivo cambiamento della società, è presto fuggito di fronte al loro inconcludente ed infantile baloccarsi con gli scontrini.

    Non è detto, le amministrative sono una cosa, Camera e Senato un’altra. Chi l’ha detto che chi ha votato M5s adesso non lo rifarebbe? aspetterei le prossime elezioni… Baloccarsi con gli scontrini è quello che i media vogliono far emergere dal M5s: le interviste sballate, gli scontrini persi da 250euro, gli esclusi dal movimento, è chiaro l’intento. Basta collegarsi in rete e cercare le cose concrete o gli interventi da lacrime e applausi in aula dei vari DiBattista & Co. 
    PS:
    proprio ieri sera -29 Maggio- ricordo a tutti che è stata bocciata la mozione Giachetti (PD) per il ritorno al vecchio “mattarellum”. Altra spaccatura PD? a suon di spaccature, presto i coriandoli…

    Il M5S ha preso “troppi” voti a febbraio. Non era pronto. E i suoi errori li ha fatti. Fatalmente. Alle amministrative, oltretutto, soffrirà sempre più delle nazionali. Il flop (innegabile: niente arrampicate sugli specchi) di Roma e non solo Roma dice alcune cose.

    Concordo, ha preso troppi voti. Perchè la gente era ed è stufa e disperata. Il PD degli smacchiagiaguari ne è responsabile. Se adesso prendere troppi voti è una colpa….
    Soliti politicanti: negano i BOOM e puntano subito il dito per il FLOP. Ma i dati reali li hanno letti?
    2008 Roma: PD voti 521.8802013 Roma: PD voti 267.605 (-254.275 voti) = – 48%2008 Roma: PDL voti 559.5592013 Roma: PDL voti 195.749 (-363.810 voti) = – 65%2008 Roma: M5S voti 40.4732013 Roma: M5S voti 130.635 (+90.162 voti) = + 222%2011 Siena: PD voti 11.7232013 Siena: PD voti 6.483 (-5.240 voti) = – 44%2011 Siena: M5S voti 8332013 Siena: M5S voti 2.194 (+ 1.361 voti) = +163%2009 Ancona PD: voti 15.885 2013 Ancona PD: voti 10.652 (-5.233 voti) = -33%2009 Ancona PDL: voti 17.4322013 Ancona PDL: voti 4.266 (-13.166 voti) = -75%2009 Ancona M5S: voti 2.6252013 Ancona M5S: voti 5.711 (+ 3.086 voti)= +117%2009 Avellino PD: voti 10.3242013 Avellino PD: voti 6.845 (- 3.479 voti) = -33%2009 Avellino PDL: voti 5.0432013 Avellino PDL: 2.513 (- 2.530 voti ) = -50%2009 Avellino M5S: voti 02013 Avellino M5S: 1.054 (+ 1.054) = + ∞% 

    1) Il duropurismo non ha pagato. Politica è anche e anzitutto dialogo, i massimalisti han sempre fatto una fine rapida.

    Giusto. Siamo troppo abituati agli inciuci. Chi prova con la coerenza e fa quello detto in campagna elettorale è un cretino.

    2) Degli scontrini non frega una ceppa a nessuno: più concretezza, basta con ‘sta sega infinita della diaria.

    Trasparenza e credibilità. Quello che non ha nessun partito. Gli scontrini sono finiti sulle prime pagine dei giornali, si vede che invece, a qualcuno, per sputtanare altri, frega.
    PS:
    Così come a nessuno frega delle mignotte ad Arcore???…..
     

    3) Molti (non tutti) candidati sono drammaticamente esili.

    Certo, è quello che ti fanno vedere.
    Leggasi La fattoria degli animali -G.Orwell-

    4) Grillo deve smetterla di abbaiare genericamente alla Luna (e ai giornalisti tutti), accettando invece anche le dinamiche canoniche della lotta politica (tivù compresa: quindi interviste vere, non di corsa o solo agli stranieri).

    Qui concordo. Per lottare con gli avversari, devi lottare alla pari. Andate in TV ed esprimetevi. Non tutti alzano il culo dal divano e si collegano in rete. Purtroppo la maggior parte dell’opinione politica ce la facciamo oltre che dai giornali, grazie ai vari Ballarò e Servizio Pubblico…. se proprio volete, anche Porta a porta e Piazza Pulita

    5) Scremare l’elettorato può essere salutare: nel 25% di febbraio c’era anche gente che nulla c’entrava col Movimento, meglio un 15% o giù di lì compatto e convinto. Peraltro la doppia cifra resta (per me) uno sproposito tenendo a mente la staticità mentale degli italiani.

    Non lo so, scremare quale elettorato? Quello che voleva scendere a compromessi calando le braghe col PD? Allora si, scremiamo pure…

    6) In tanti (comprensibilmente) hanno votato Marino (di cui ho stima) non in quanto Pd (peraltro “eretico”) ma in ottica anti-iattura Alemanno.

    Eh beh a Roma non si è ripetuto “l’errore” di votare il partito “che mi sento” molti indecisi si saranno tappati il naso e votato a sinistra…

    7) La reazione all’inchiesta di Report non poteva essere peggiore. La Gabanelli non è Battista, più fate i permalosi e più passate per antidemocratici.

    Ma qui non torniamo nel campo “degli scontrini” ?? quindi vi frega o non vi frega??….

    8 ) Le sconfitte non si negano: si elaborano (per poi migliorarsi).

    Ditelo al PD.

    9) Il M5S era l’argine all’astensionismo. Ora non lo sembra più. Significa che per molti italiani questi tre mesi in Parlamento sono stati fallimentari.

    3 mesi fallimentari? mi vien da ridere. Rispetto a cosa? al PD della Finocchiaro che ha premura di abolire i “movimenti” o al PDL che smania di dimezzare la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa….

    10) Meno certezze e più dubbi: il “saputellismo” Lombardi Style e certi atteggiamenti da ultras sono esattamente ciò che accelererà l’eventuale implosione del M5S. Più umiltà. E al tempo stesso più malizia, o vi massacrano.

    Concordo.

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  2. avatarAndrea Cotti - 30 maggio 2013

    Grazie per questo tuo sentito e dettagliato commento caro Yari.  :)

    Solo che mi sembra da alcuni tuoi commenti che consideri Scanzi un esponente del Pd; è in realtà un iscritto al M5S [in occasione delle Elezioni politiche italiane del 2013 ha dichiarato di votare il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo] per il quale ha scritto pure un libro: “Ve lo do io Beppe Grillo“.  😉

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