Taxi: l’esproprio di un governo comunista

I tassisti non vogliono essere espropriati dall’ultimo governo comunista del mondo.

Fantastico no? Perchè quello di Monti è un governo comunista, ovviamente.

Ne avevamo già parlato qui, ma mi sembra il caso di ritornare su questo argomento, perchè mi sa che nei prossimi giorni ne vedremo e sentiremo di ogni.

Ribadendo comunque il pieno rispetto che nutriamo per la figura del tassista come lavoratore e per la sua famiglia, ci sono invece almeno un paio di argomenti da loro sostenuti nella loro lotta che non condividiamo per nulla.

Uno degli argomenti che la categoria solleva è di aver pagato anche 130 mila Euro per acquistare la licenza e che con l’eventuale liberalizzazione andrebbero persi.

Ma l’emissione delle licenze è attribuita ai Comuni  e originariamente esse sono state rilasciate gratuitamente da parte delle autorità pubbliche, e la normativa vigente a riguardo non prevede la vendita delle licenze, ma solo l’ereditarietà o la trasferibilità a terzi in casi particolari come la vecchiaia o l’inabilità. Quello della vendita ed il relativo esorbitante costo è un fenomeno tutto interno ai tassisti, e il risultato del blocco dell’emissione di nuove licenze ottenuto tramite appoggi politici.

Nonostante questo, sia la prima proposta della “lenzuolata” Bersani sia alcuni ammiccamenti dell’attuale governo Monti, hanno ipotizzato, in modi diversi,  di consentire ai tassisti di beneficiare dell’introito generato dall’emissione di nuove licenze (l’80% di 200 mila Euro per l’ipotesi Bersani),  ma le proposte sono state seccamente rifiutate. I tassisiti vogliono il mantenimento delle restrizioni quantitative (nell’area milanese ci sono 1,6 taxi per mille abitanti, contro i 9,9 di Barcellona)  e pagati il doppio e più del resto del mondo.

Fottendosene dei disagi, costi e disservizi imposti ai cittadini.


Commenti
Sono stati scritti 10 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrez - 18 gennaio 2012

    Tassisti in piazza, manifestazione non autorizzata, tirano bombe carta, aggrediscono giornalisti e altri tassisti che lavorano e bloccano il traffico: “Mettiamo a ferro e fuoco la città”.

    Ma la polizia non interviene.
    Strano no?
    Eppure sono intervenuti pesantemente quando a manifestare erano ad esempio i disabili, manganellando senza pietà. 
    I loro diritti non contavano come quelli dei tassisti ?

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  2. avatarAndrez - 18 gennaio 2012

    Massimo Girosi

    Lo stesso discorso si era posto a metà degli anni 90 con la liberalizzazioni delle licenze commerciali, ma di barricate non ne ricordo. Pochi anni fa è toccato ai bar che erano tra i pochi esercizi rimasti soggetti a licenza e anche questa volta malgrado le cifre, a volte molto impegnative, pagate per ‘acquistare’ la licenza, è passato il principio che non si deve pagare per un diritto, quello al lavoro.

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  3. avatardaniele_giove75 - 18 gennaio 2012

    Mi spiace ma sono costretto a contraddirla!
    1) La vendita delle licenze non è solo una questione tra tassisti perchè lo stato ci tassa per il 23% sul delta fra acquisto e vendita, quindi se ci tassa non è una cosa nostra, ma legalmente riconosciuta!
    2) I comuni possono rilasciare licenze qualora lo reputano necessario, a milano per regolamento regionale l’aumento può essere al massimo del 6% per evitare di sballare gli equilibri
    3) lei parla di 1.6 taxi a milano pro 1000 abitanti! quindi se gli abitanti di milano sono 1.300.000 si parla di 2080 taxi nella città di Milano, mentre a milano ci sono 4855 (ufficio auto pubbliche via messina 53 – Milano) quindi per lo stessa proporzione che dice lei (falsa da ormai 5 anni) gli abitanti a milano sono: 7.756.000!!!! pura matematica!!!!! Non c’è qualcosa di sbagliato per lei? 
    4) per concludere ecco a lei il link di una ricerca Europea condotta da 18 automobil club europei sulla qualità del servizio taxi in europa! http://www.aci.it/fileadmin/documenti/notizie/Comunicati/dossier_taxi_2011.pdf
    tutto questo perchè, per darle la possibilità di documentarsi meglio prima di lanciare illazioni vuote di significato.
     
    Se i commercianti non hanno protestasto sulla perdita del valore delle licenze non vuol dire che siamo tutti uguali, se noi riteniamo giusto difendere qualcosa che stiamo pagando dopo aver ipotecato casa non capisco perchè essermi contro!!! poi veda lei.

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  4. avatarAndrez - 18 gennaio 2012

    Grazie per la sua civile esposizione Daniele, e benvenuto nel Blog.  :)

    Avevamo già commentato osservazioni simili, ma possiamo tornarci anche qui.

    1.  il fatto che lo Stato tassi le vendite, non significa che gli Enti preposti non abbiano erogato gratuitamente le licenze. Ciò che è “legalmente riconosciuta” è solo la plusvalenza, come in qualsiasi altra vendita. La “cosa tutta vostra” è la quantificazione del valore di mercato delle licenze.

    2.  I Comuni possono certamente rilasciare licenze, ma per qualche motivo politico non lo fanno ed il servizio taxi delle nostre città è caro e carente. Altro che equilibri.

    3.  Relativamente alla proporzione taxi/abitanti mi sono limitato a riportare riscontri presenti in rete,  ma è ovvia e scontata per tutti gli italiani la carenza del servizio taxi in rapporto alle altre città europee e mondiali, anche senza ricorrere a tabelle internet (che però sono davvero tante).

    4. Davvero quanto riportato le sembrano solo “illazioni vuote di significato” ?  Evito di portarle a mia volta tabelle prese dalla rete, ma lei è convinto davvero che la stragrande maggioranza di chi usa i taxi oggi in Italia sia soddisfatto di quel servizio e del suo costo?  Nel caso, mi guardo bene dal contraddirla e preferisco lasciarla della sua opinione.

    Non mi ha risposto infine perchè avete rifiutato le proposte di Bersani, in parte rinnovate oggi, di ottenere una seconda licenza per ogni tassista da poter rivendere sul mercato.  La verità dunque è che, come ho scritto, ciò che volete è mantenere un servizio carente e costoso, a scapito dei cittadini utenti.

    Siccome sono un cittadino utente e viaggiando, solo in Italia debbo sottostare a questo assurdo ricatto,  perchè mai dovrei essere d’accordo con lei ?

    Se poi aggiungiamo che la vostra categoria denuncia al fisco in media molto meno del modestissimo e tassatissimo (alla fonte) salario di un operaio, … poi a uno non è che gli sale la simpatia eh.

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  5. avatarAndrez - 18 gennaio 2012

    Ma…se il reddito dei tassisti è così basso, perché le licenze costano così tanto?
    Perché hanno tanto timore della concorrenza… chi vuoi che si metta a fare il tassista …per patire la fame?

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  6. avatarCarmenGueye - 18 gennaio 2012

    Certo che se le categorie mostrassero l’un l’altra solidarietà, forse si potrebbe ragionare. Ma oggi è un tutti contro tutti.

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  7. avatarAndrez - 18 gennaio 2012

     

    • Karmen Gueye 

      Ma una democrazia può reggere l’urto dei tassisti che gridano: “Se insistono sarà l’inferno”?
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  8. avatarLauro De Bosis - 18 gennaio 2012

    Un giovane ragazzo romano tassista diceva ieri: mia madre ha ipotecato il suo appartamento per farmi avere la licenza.
    Non voglio ora qui raccontarvi, che io sto’  quasi finendo di pagare le ipoteche della mia, di impresa, ma voglio assicurarvi che mia madre non c’entra.
    Ho provato a raccontarle che facendo dei tetti e con molti sacrifici sarei rientrato delle spese, ma no’, la sua risposta era, se vuoi una licenza, è più sicura. 
    Pace a lei

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  9. avatarAndrez - 20 gennaio 2012

    Cronaca di ordinaria violenza.

    Il governo ha offerto aperture alle richieste (una propria contro-proposta di riforma) presentate dai tassisti.

    I delegati sindacali soddisfatti accettano le aperture e dichiarano terminato lo sciopero e le manifestazioni.

    I tassisti presenti in piazza, l’ala dura del movimento, non intende però sospendere la mobilitazione. “Vergogna, non torniamo al lavoro”,  e sconfessano i loro stessi rappresentanti dopo aver ascoltato il resoconto dell’incontro con il governo.

    Alcuni rappresentanti sindacali dei tassisti sono stati costretti a scendere dal palco tra spintoni e urla.

    Dopo fischi e petardi i tassisti hanno bloccato il traffico.  “Spacchiamo tutto”.

    Tanto c’è sempre qualcuno che poi paga.

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  10. avatarLauro De Bosis - 20 gennaio 2012

    Spacchiamo tutto! tutti dietro al sig, Marinelli….

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