Referendum: democrazia diretta e popolare

Da Wikipedia:

“REFERENDUM” indica comunemente lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici; si tratta dunque di uno strumento di democrazia diretta che consente cioè agli elettori di fornire – senza intermediari – il proprio parere o la propria decisione su un tema specifico oggetto di discussione. Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. L’esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo”.

Che belle parole e che bella opportunità nelle mani dei cittadini sancita dalla nostra amata Costituzione.

In Italia purtroppo l’esercizio del Referendum è minato dalla regola che sancisce che se non si raggiunge il quorum (51%) esso viene vanificato, una grande ingiustizia dei nostri tempi, forse aveva ragione di essere nel passato quando andava a votare oltre l’80% della popolazione, ma che oggi purtroppo non è più così e la percentuale del quorum è talmente alta che spesso chi vorrebbe mantenere le cose come sono, ha un arma in più, “L’astensionismo”, ma nessuno dei nostri governanti pensa a una modifica della regola, chissà perchè?

Infatti spesso i Partiti contrari incitavano e incitano la popolazione mandando i cittadini al mare o, come anche per quello sul Nucleare, si indicono a Giugno con grande spreco di denaro perchè poteva essere accorpato ad altra consultazione e la gente spesso è già in vacanza.

Tutto ciò è sintomo di una cattiva educazione, cattivo esempio e malcostume dei nostri governanti che manipolano la costituzione per soddisfare esclusivamente i propri interessi.

Ma spesso nonostante i subdoli balzelli messi in campo, abbiamo vinto comunque, vedi il Divorzio, l’Aborto e per ben due volte il Nucleare.

Detto questo, perchè rispolvero questo argomento così importante e interessante qui a Persiceto Caffè dove si parla quasi esclusivamente di problematiche locali?

Lo rispolvero perchè troppo spesso anche localmente i governi (Giunte e Consigli Comunali), prendono delibere, fanno scelte e regole che vanno contro ai diritti dei cittadini seguendo logiche incomprensibili, o troppo comprensibili, che ledono la vivibilità del territorio e tutto a nostro danno.

Quando non c’è un totale interesse sociale per la comunità, non si devono, a mio avviso, con troppa leggerezza avvallare scelte che abbiano un senso solo privatistico ove la speculazione economica di pochi contrasta nettamente con la libertà e l’interesse popolare della maggioranza dei cittadini.

Bene, visto che su alcuni temi sensibili dove i cittadini persicetani poco coinvolti stanno soffrendo per imposizioni dettate dall’alto, l’esercizio del Referendum potrebbe, e ripeto, potrebbe, essere l’arma giusta per rimettere nei giusti binari la sovranità popolare a livello, in questo caso, locale.

Meditiamo, compaesani, meditiamo …


Commenti
Sono stati scritti 6 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 22 novembre 2011

    Tentare la strada del Referendum Comunale per annullare le delibere comunali che hanno autorizzato (o possono autorizzare) le biomasse, appare una strada complessa e irta di incognite, [come la difficoltà nell’organizzare con costanza i banchetti, poi nel raggiungimento delle firme (circa 2000) poi nella campagna informativa ed infine nel raggiungimento del quorum],  ma tutto sommato ci sembra percorribile, in quanto indipendentemente dal risultato consentirebbe di focalizzare l’attenzione della cittadinanza sul problema, avere l’occasione di poter spiegare loro di cosa si tratta esattamente, e dimostrare la reticenza (se non la contiguità) dell’Amministrazione Comunale sulla problematica.

    Dovessimo però avere successo, risolveremmo definitivamente il problema, e diverremmo il punto di riferimento nazionale per le altre casistiche come questa.  😀

    Riporto qui alcuni brani di un topic di Facebook dove questa discussione è cominciata:

     

    Persiceto Caffe 

    Quello delle Biomasse ci sembra un aspetto estremamente complesso da una parte, ma anche semplice dall’altra. E’ complesso perchè tocca tanti argomenti, dalla produzione di energia con il rinnovabile alla commistione di interessi personali tra Enti, Amministrazione Comunale e Aziende; tra il Nimby (dappertutto ma non vicino a casa mia), e la risoluzione di Kyoto. Parrebbe semplice invece perchè ora esiste una normativa chiara; se gli impianti la rispettano tocca accettarli, altrimenti che si faccia un Esposto alla Magistratura citando violazioni e leggi e li si fa chiudere, (o non sorgere). – La proposta uscita dall’incontro di venerdì scorso di organizzare un banchetto in piazza per sensibilizzare i cittadini e raccogliere firme per un Referendum contro le biomasse a Perrsiceto mi sembra una buona idea. – Ora vediamo come farla partire. 😉

    Tiziana Ferrari i banchetti in piazza sono un’ottima idea… nei limiti del mio tempo libero potete contare su di me!

    Persiceto Caffe Ottimo Tiziana, ora vediamo se riusciamo ad aggregare un numero sufficiente di volontari poi proviamo di partire. :) – Caro Marco, sono aspetti questi che ribadiamo nel blog: http://http://www.persicetocaffe.com/biomassa-alla-biancolina-402.html#Comments – che avrai sernz’altro letto ma che ci sembra giusto riproporre per tutti.

     

    Persiceto Caffe 

    Dunque:
    – già la presenza in piazza per la raccolta di firme contro le biomasse sarebbe un ottimo strumento per sensibilizzare sia la popolazione che l’amministrazione.
    – Nel caso si decidesse di tentare una raccolta firme per un Referendum Comunale, dette firme dovrebbero essere certificate da un Notaio, o da un Pubblico Ufficiale (anche un Consigliere Comunale).
    – Il Referendum dovrebbe essere “abrogativo”; l’unico previsto dalla Costituzione che potrebbe servire nel nostro caso. Dovrebbe dunque “abrogare” l’eventuale deliberazione consiliare che autorizza gli impianti.
    – Dovrà dunque essere identificata la Delibera Comunale che ha consentito o autorizzato le Biomasse, e per l’abrogazione di quella chiedere le firme. 
    – In caso di Referendum Comunale dovremo consultare lo Statuto Comunale (ora ce lo studiamo) al fine di verificare se anche Persiceto richieda:
    1. almeno un decimo dei cittadini iscritti alle liste elettorali (nel caso circa 2.000 firme)
    2. se per richiedere il Referendum si debba presentare l’apposita richiesta al Protocollo generale del Comune, entro il 20 dicembre di ogni anno, indirizzata al Sindaco.
    3. se per la promozione e definizione del Referendum definizione può essere richiesta ed ottenuta la collaborazione del Segretario Comunale o altro funzionario responsabile.

    Ecco lo Statuto Comunale: http://autonomie.interno.it/statuti/statuti/san_giovanni_in_persiceto.pdf  –>
    * Art. 47: Referendum Consultivo –> Art. ‎3. Il referendum consultivo è indetto dal Sindaco, su decisione consiliare o su richiesta di: – un numero di cittadini elettori non inferiore al 10% degli stessi.
    * Art 5.:  Quando il referendum sia stato indetto, il Consiglio Comunale sospende l’attività deliberativa sull’oggetto del referendum.
    * Art. 7.:  Le restanti norme per l’indizione, l’organizzazione e l’attuazione del referendum consultivo sono stabilite nell’apposito regolamento.

    … Ecco. Le norme e il Regolamento non sono in rete. Tocca trovare un volontario che vada in Comune a richiederle. Quindi, appena abbiamo in mano il Regolamento specifico per i Referendum del Comune di Persiceto, possiamo cominciare a valutare la presenza di un banchetto in piazza, e altri 3 banchetti A Amola, Budrie e Biancolina, più i contatti casa per casa.

    Tiziana Ferrari secondo me bisogna andarci almeno in 2 a richiedere il regolamento… (quando chiedi qualcosa che potrebbe ledere al premier sono estremamente evasivi…)


    Persiceto Caffe Ora proviamo di coinvolgere Gabri, (è stato Assessore 8 anni) che hai conosciuto venerdì, poi vediamo se si riesce a organizzare una spedizione Tiziana-Gabri. 😉



    Gabriele Tesini 

    Cara Tiziana e caro Marco, l’argomento Biomasse è molto sentito da molti cittadini che si sentono messi da parte sulle scelte dell’Amministrazione e vedono cadere sulla propria testa i disagi e i problemi che questo modo di fare energia alternativa li stà devastando. L’altra sera si è parlato di raccolta firme per un referendum abrogativo ma non si è pensato di procedere immediatamente, ci servono molte forze per affrontare un tema così impegnativo, comunque, per iniziare a conoscere la materia referendaria locale, accetto di trovarci una mattina in Comune per richiedere documenti e delibere per poi eventualmente riunire i comitati già attivi per mettere giù un piano operativo. Pertanto, sentiamoci telefonicamente da lunedì per trovare un giorno. Il mio numero è 3388708873.




    Tiziana Ferrari ok :-) io sono dell’idea che i banchetti informativi vadano fatto a breve, almeno in piazza del popolo la domenica mattina…

    Andrea Cotti Sarei d’accordo con Tiziana. Che ne dite quando andate in Comune di farvi dare anche l’elenco dei documenti da presentare per l’occupazione del suolo pubblico per il banchetto? Intanto qui potremmo cominciare a reperire volontari per il mercoledi’, sabato e domenica mattina.

    Paolo Balbarini 

    Ciao a tutti. Ho letto attentamente questo post e volevo dire una cosa su un punto. Non esiste nessuna delibera di consiglio o di giunta che autorizza le biomasse a Persiceto per il motivo che i Comuni non hanno autorità in materia. Le biomasse, secondo la legislazione nazionale, sono equiparati a impianti fotovoltaici e la loro autorizzazione arriva da enti superiori ai Comuni. Il 28 giugno fu fatto un Consiglio Comunale aperto sull’argomento in cui venne approvata una risoluzione in cui si chiedeva alla Regione Emilia Romagna di approvare una serie di linee guida per l’installazione di questi impianti. Qui c’è il link alla risoluzione:
    http://http://www.pdpersiceto.net/home/
    wp-content/uploads/2011/06/028-risoluzione-22-06.pdf
    Qui c’è anche un resoconto sulla serata in Consiglio:
    http://http://www.pdpersiceto.net/home/wp-content/uploads/2011/06/028-cronachedalconsiglio-22_06_11.pdf
    Qualche tempo dopo il Consiglio, la Regione ha emanato delle linee guida che vengono molto incontro alle richieste che il Comune di Persiceto (ma non solo) aveva presentato, linee guida che varranno per le prossime installazioni. Come già detto, i Comuni, prima di queste linee guida, non avevano strumenti giuridici per poter intervenire nemmeno sulla dimensione e sulla localizzazione di questi impianti di iniziativa privata, men che meno sul numero e sulla tecnologia costruttiva.
    Ecco, volevo solo dire questo.



    Tiziana Ferrari le linee guida non riguardano le prossime istallazioni, ma le prossime domande… quindi quella delle Budrie e quella di Amola, non hanno l’obbligo di seguire tali linee.
     i cittadini saranno costretti a respirare le porcherie emesse per far ingrassare i proprietari dei contributi statali pagati dai contribuenti. per non parlare del fatto che i nostri figli saranno costretti a mangiare: sorgo, digestato e grano importato dalla Cina (non saprei quale scegliere dei tre!) che facciamo la raccolta differenziata a fare se anzi che i prodotti sani della nostra terra lasceremo ai posteri digestato? tanto vale riempire il mondo ri rifiuti indifferenziati!

    Persiceto Caffe Grazie Paolo per la tua preziosa precisazione. In effetti immaginavamo qualcosa del genere. Tuttavia la Biomassa di Biancolina avrà ottenuto una Delibera Consigliare relativa all’edificazione o altro; annullata quella con Referendum la costruzione diviene abusiva e soggetta a procedimento.  Ora ci studiamo un po’ la cosa con l’Avvocato di Persiceto Caffè (Antonio Marchesini) . 😉




    Lascia un Commento
  2. avatarGabriele Tesini - 22 novembre 2011

    Cao Paolo, interessanti le tue informazioni, ma penso che il Comune abbia degli strumenti per mettere i bastoni tra’ le ruote anche alla provincia e alla Regione come ad esempio sulla viabilita’ pericolosa trattandosi di impianto situato vicino ad un paesecome per la Biancolina.
    Forse il tutto si e’ sottovalutato e il Comuna ha lasciato fare con leggerezza.
    Poi l’esempio della popolazione della val di Susa sulla Tavstanno lottando contro poteri molto piu’ importanti di una Regione ma stanno resistendo bene non ti pare?
    Comunque quella del referendum potrebbe essere l’ultima spiaggia se non cambiera’ qualcosa a favore delle vecchie e delle nuove Biomasse. 

    Lascia un Commento
  3. avatarLauro De Bosis - 26 novembre 2011

    Giusto Gabriele, io penso anche che come democrazia diretta si debba intendere anche la responsabilità partecipativa del post referendum:  che direzione si e’ presa oggi per l’acqua pubblica? La “specifica” di 27 MILIONI di Italiani come viene rispettata? E gli Italiani che si sono impegnati allo sfinimento perché si raggiungesse il quorum non pensi abbiano diritto ad una serata informativa?
    Per chiudere noi di LG Bologna stiamo organizzando una riunione, sarebbe bello farlo anche a Sangio.
    La manifestazione di oggi a Roma e le pubblicità tridimensionali di Hera a Bologna fanno notare come il popolo venga continuamente beffato.
    Gli Italiani si sono espressi in modo chiaro, ma il voto viene calpestato e non ci sono stati gesti da parte di nessuna amministrazione della zona a rendere veramente pubblica l’acqua!
    Vorrei lasciarvi con il discorso di Livio Bianco in presenza di Ferruccio Parri, ma non vorrei venir frainteso.
    Saluti a tutti.

    Lascia un Commento
  4. avatarAndrea Cotti - 27 novembre 2011

    Ciao Lauro e benvenuto nel blog.  :)

    Il Referendum a cui Gabri si riferisce è relativo alle biomasse di Persiceto; siccome i cittadini delle aree interessate non le vogliono, ci stiamo ponendo il quesito se tentare o meno di organizzare un Referendum Comunale per l’abrogazione delle Delibere Comunali che in qualche misura hanno autorizzato quell’impianto.

    Sinceramente non conosco la posizione del nostro Comune circa l’applicazione del Referendum sull’acqua e quindi il suo mantenimento a pubblica. So solo che per ora l’acqua a Persiceto continua ad essere buona. 

    Ogni tuo contributo informativo sull’argomento sarà ovviamente benvenuto.

    Lascia un Commento
  5. avatarLauro De Bosis - 27 novembre 2011

    Salve Andrea,  consiglio un bel libro per avere ulteriori chiarezze, “come abbiamo vinto il referendum”, di Marco Bersani.
    Vorremmo organizzare a febbraio una serata a Bologna, con la presentazione del libro di Marco Bersani, seguito da un intervento di Andrea Caselli del tipo: cosa c’è da fare ora.
    Con la presentazione di LeG e FIMA (Forum Italiano dei movimenti per l’acqua).
    Cerchiamo di coinvolgere altre associazioni, quindi se volete partecipare sarebbe bello, spero ci siano anche i ragazzi delle liste civiche di Bazzano, che ho conosciuto, rimanendo veramente colpito dalla passione che trasmettono per il territorio.
    Non conosco benissimo la situazione acqua di Persiceto, ma paghiamo la bolletta alla HERA SPA e non al Comune di Persiceto o a Sorgea.
    Saluti, 

    Lascia un Commento
  6. avatarAndrea Cotti - 28 novembre 2011

    Le informazioni che arrivano sulla gestione dell’acqua non sembrano per nulla tranquillizzanti:

    Acqua pubblica, ecco come i gestori hanno disinnescato 27 milioni di Sì

    Subito dopo il referendum del 12 e 13 giugno, l’Acea ha chiesto una consulenza a Giulio Napolitano, avvocato, esperto del settore e figlio del presidente della Repubblica. Secondo il documento il voto non ha effetti sugli interessi delle società idriche. In attesa dei ricorsi, che dureranno anni.

    La piazza non basta, tantomeno il voto. Il Sì all’acqua pubblica uscito dalle urne rischia di vedere i suoi effetti allontanarsi nel tempo, imprigionando la volontà popolare nelle pastoie giuridiche della giustizia amministrativa. E’ questa la tattica che i gestori privati dell’acqua hanno messo in campo subito dopo il voto del 12 e 13 giugno scorsi. La mossa avviata da Acea – primo operatore idrico e società quotata in Borsa – è arrivata immediatamente dopo le urne. Un parere  – contenuto in un documento di sedici pagine firmato dall’avvocato Giulio Napolitano – che fino ad oggi è circolato riservatamente tra i gestori dell’acqua. Tra cavilli, eccezioni e norme, il testo dice sostanzialmente una cosa: il Sì di 27 milioni di persone non è sufficiente ad intaccare profitto e gestione dell’acqua. Per gli amministratori delle società idriche è abbastanza per difendere lo status quo, e aspettare anni di ricorsi per adeguarsi ad eventuali sentenze amministrative “ 

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.