Opinione personale sul family day del 30 Genn. 2016

Gay-Dio2Stasera su facebook ho letto un post che ha proposto un amico, Stefano Accorsi​, che a sua volta lo ha ricevuto da una sua ex allieva. In questo Post si parla di Alan Mathison Turing.

Cosa mi porta a collegarmi a questa persona per parlare della manifestazione del family dai di ieri a Roma?

Non lo so, forse un senso di nausea per questa negazione di diritti che, a mio avviso, dovrebbero essere patrimonio di tutti, nessuno escluso. Senso di nausea per questa negazione di opportunità.

Certamente l'omosessualità non è più perseguita come lo era nel 1954 quando Turing si suicidò, ma è anche vero che la vita affettiva di un omosessuale ancora oggi NON deve disturbare i "benpensanti", gli omosessuali possono convivere, avere un compagno/a, fare tutte le "zozzerie" che vogliono ma non devono "disturbare", non devono pretendere il diritto di poter accudire in ospedale il compagno/a che malauguratamente ne avesse bisogno, non devono pretendere il diritto di "ereditare" i beni del compagno/a nel caso questi venga a mancare, non devono pretendere di avere il diritto di accudire ed amare come loro quel figlio che il compagno/a può aver avuto da una precedente relazione, NON devono pretendere!

Però quando si tratta di godere delle scoperte, delle invenzioni e del lavoro di queste persone allora non c'è nessun problema (a proposito ricordo una pubblicità progresso di qualche mese fa). Questo è quello che successe a Alan Mathison Turing.

Turing nacque nel 1912 a Londra, è stato uno dei più grandi matematici del XX secolo e uno dei padri dell'informatica e con il suo genio ed il suo ingegno contribuì fortemente alla sconfitta della Germania nazista, lavorò a Bletchley Park dove ideò una serie di tecniche per violare i cifrari tedeschi, incluso il metodo della "bomba", una macchina elettromeccanica in grado di decodificare codici creati mediante la macchina tedesca enigma; bene, nonostante questi tutti questi meriti Turing nel 1952 fu arrestato per omosessualità e portato in tribunale, dove a sua difesa disse semplicemente che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni». Condannato fu costretto a scegliere tra una pena detentiva a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni. Per non finire in prigione, lo scienziato optò per la seconda alternativa. Per oltre un anno si sottopose a trattamenti che provocarono in lui un calo della libido e lo sviluppo del seno, la depressione legata al trattamento lo portò al suicidio nel 1954. https://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Turing

Ora quando ho visto la manifestazione del family day di ieri mo sono rattristato perché vedere persone che manifestano non per rivendicare diritti ma per rivendicare che ad altri vengano negati quegli stessi diritti dei quali essi stessi godono non può mettere altro che tristezza, e mi chiedevo quanti altri "Turing" ci sono stati? E quanti ce ne sono e ce ne dovranno essere ancora?

Chi ci da il diritto di negare dei diritti quando questi non sono lesivi per nessuno? o il diritto di imporre a qualcuno come deve amare? O magari cosa può amare?

Non credo che il buon Dio ci abbia mai dato questo potere!


Commenti
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  1. avatarAndrea Cotti - 6 febbraio 2016

    Bell'articolo caro Armando, che condivido pienamente.

    Sta turbando tutti l'ennesima negazione di diritti – che dovrebbero essere patrimonio di tutti, nessuno escluso – che la parte più oscurantista del mondo cattolico sta inscenando nelle nostre piazze.

    E rattrista anche me vedere persone -ancora una volta, dopo i casi divorzio e aborto- che manifestano non per rivendicare diritti ma per pretendere che ad altri vengano negati quegli stessi diritti dei quali essi ampiamente godono.

    Piazze che portano di nuovo all'esasperazione la palese differenza tra *i principi* del cattolicesimo più integralista e quelli liberal.
    Penso che -ad esempio- ognun
    o di noi consideri in modo assolutamente negativo l'aborto. La differenza è che i liberal ritengono che sul corpo della donna nessuno possa decidere se non lei, mentre l'integralismo cattolico ritiene di poter manipolare a piacere detto corpo.
    Come dimenticare che è un integralismo che avrebbe proibito il divorzio, imponendo alle coppie di vivere assieme per la vita anche in situazioni drammatiche?
    La differenza insomma è che l'integralismo cattolico pretendete di dettare e imporre le sue regole confessionali agli altri per legge.
    Come già detto, dubito che -in una immaginaria società governata da una maggioranza gay- si sarebbe disposti ad accettare loro regole "etiche" radicali, dubito che si accetterebbe di lasciarsi imporre come e cosa fare a letto, e con chi. E naturalmente io per primo non lo accetterei.

    Sull'utero in affitto la cosa non cambia. Personalmente non mi sembra affatto una buona cosa, non mi piace e -mi toccasse personalmente- non vi ricorrerei mai. Ma mi guardo bene dal ritenermi in diritto di impedire ad altri consenzienti di farlo. Sul proprio corpo, nel proprio letto, sulla propria gravidanza o sulla propria morte è l'individuo che deve poter decidere, non gli adepti di una setta religiosa più o meno prestigiosa, fanatica o integralista. Neppure se essa fosse gay.

     

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