Le Primarie di Capodanno

E così la Direzione del Pd ha finalmente deciso: si voterà il 29 dicembre (e in alcuni casi il 30).

A nulla sono valse  le richieste di spostare la data di un paio di settimane al fine di consentire un minimo di tempo ai potenziali candidati sia per raccogliere le firme che per presentarsi agli elettori.

Non si riaprirà “l’albo degli elettori” e quindi potranno votare solamente i partecipanti delle ultime Primarie per il candidato Premier. Timore dicono che “qualcuno lo possa inquinare”  l’albo, e pure il risultato.

Bocciato pure il voto online,  perchè non ancora sufficientemente sperimentato, (specialmente nel controllo dei risultati) e in pochi giorni non c’è tempo per  attrezzarsi adeguatamente.

Ci sarà un “listino bloccato” a disposizione di Bersani di circa il 20% degli eletti, che francamente pare eccessivo. E’ per i rappresentanti della Società Civile si mormora, ma poi è confermato che vi saranno inseriti pure numerosi dinosauri.

Non è passata la proposta bolognese di ottenere un risultato paritario di genere;  50% – 50% uomini e donne, ma solo un ridotto 40%.

Non potranno candidarsi, salvo deroga concessa dal partito, gli europarlamentari, i sindaci di città superiori a 5mila abitanti, assessori e consiglieri regionali. E qui mi sa che perdiamo il nostro candidato di Terred’Aqua Claudio Broglia,  oggi Sindaco di Crevalcore.

C’erano poi una trentina di vecchi arnesi della politica, gente che siede in Parlamento da oltre un ventennio ma che ha deciso di ripresentarsi con richiesta di deroga; ne sono stati accettati 10: Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Cesare Marini, Franco Marini, Giorgio Merlo, Giuseppe Lumia, Mauro Agostini, Maria Pia Garavaglia, Beppe Fioroni, Gianclaudio Bressa.  Però dovranno sottoporsi alle Primarie pure loro, e potremmo vederne delle belle.

Ma … la notizia vera intanto è che le primarie per i parlamentari si fanno.  Non era affatto scontato e la battaglia è stata durissima. Che addirittura fino a pochi giorni fa appariva scontato il contrario.

E così avremo questo formidabile momento di democrazia, come l’ha annunciata Bersani ” una procedura che non ha precedenti in Italia e in Europa, abbiamo messo un meccanismo che renderà fortissima la presenza delle donne a un livello sconosciuto in Italia e forse anche in Europa“.

40% di donne dunque, e poi oltre l’80% dei candidati scelti dai cittadini e non 100% dalla Segreteria del Partito come da porcellum.  Ai Candidati basterà  presentarsi con il 5% (e fino al 3%) delle firme degli iscritti provinciali e  l’albo dei registrati sarà a disposizione di tutti, con massima trasparenza e visibilità a chi si presenta alla selezione attraverso le primarie.

C’è molto da lavorare dunque per rendere davvero valide queste Primarie, magari con più calma e più tempo a disposizione, ma questo primo importantissimo passo è stato fatto, ed in modo irreversibile, che mai più gli elettori accetteranno di farne a meno.

 


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