La crisi ci ha raggiunto

DebitoEbbene, nonostante tutte le rassicurazioni dei nostri fantasisti economici, quelli che ci hanno ripetuto per mesi che l’Italia stava meglio, che la crisi era dietro le spalle, negli ultimi giorni pare che qualcosa non vada più per il verso giusto.
Quelli che hanno voluto credere alle favolette se ne sono accorti ieri, quando l’indice della borsa italiana è crollato proprio mentre il nostro superministro dell’economia era intento in amena conversazione con i superdirigenti economici dell’Europa. Formalmente era una riunione nella quale si doveva discutere del futuro della Grecia, visto che ormai si stanno tutti orientando verso un default pilotato, data l’impossibilità di salvare la Grecia, a meno che non si spalmi il debito su chi lo ha effettivamente creato, cioè le banche, ma su questo fronte tutti fanno orecchie da mercante. Quindi stanno cominciando ad allentare la corda per vedere cosa accadrà in Grecia.
Accantonato, più o meno, il discorso Grecia, subito si è posto un altro discorso, cioè il prossimo della lista degli Stati in via di default. E lì tutti a guardare di sottecchi il rappresentante italiano che si sarà sentito un po’ sulla graticola. Ma del resto sono mesi, se non anni, che l’Europa ci invita a diminuire il pesante debito, e nel corso del 2011 ci hanno anche detto a muso duro che stavolta non avrebbero accettato i soliti pannicelli caldi oppure il giochetto delle tre tasse, metti una togli due per capirci. E noi? Come se nulla fosse, il presidente del Consiglio pensa agli affetti di famiglia, il ministro economico taglia sulle parole, tutto come prima. E la borsa affonda!

Tale reazione si potrebbe considerare un giudizio sulla qualità della manovra (immaginate voi quale!), dalla quale manovra escono interessanti chicche d’autore. Fermo restando che la manovra è ancora tutta in divenire, per cui quello che dirò sarà sicuramente smentito tra 3 minuti, comunque alcune misure sono sintomatiche della direzione presa.
Ad esempio, si è proposto l’aumento delle tasse sulle rendite finanziarie, dal 12,5% al 20% (ricordiamo che i redditi da lavoro sono tassati più o meno al 30%), misura subito accantonata. Chissà perché!
Poi si è pensato all’aumento dell’imposta di bollo sul conto titoli. Tanto per capirci, se investiamo in titoli di Stato, bot, cct e simili, dobbiamo avere un conto titoli sul quale paghiamo (oltre alla tassa sui titoli) una tassa, che è oggi di 34,2 euro. L’idea era di aumentarla a 120 euro per il 2011, che diventano 150 dal 2013 per i conti con depositi inferiori ai 50.000 euro, e 380 per quelli superiori.
Sembra bello a leggerlo, ma facendo un po’ di conti è una imposta che premia chi ha più soldi, ma, soprattutto, va a gravare su coloro che finiscono per investire i loro risparmi scegliendo da sé il tipo di investimento. Quindi, un regalino per le banche invogliando gli investimenti in conto di deposito. Questo per farci capire da che parte sarà tirata la sempre più corta coperta italiana.
Del resto, se la matematica non è un’opinione, considerato gli accordi che abbiamo con l’Europa, dovremo tagliare circa 800 miliardi a partire dal 2015, che vuol dire circa 40 miliardi l’anno per 20 anni. Un compitino piuttosto pesante per chi siederà sulla poltrona di Tremonti dal 2015 in poi.
Con queste prospettive è facile capire che ci attendono 20 anni di vacche magre.

Per fortuna oggi la borsa sembra si sia ripresa, rispetto a ieri, almeno così dicono molti entusiastici commentatori.
Sarà, ma dando una fugace occhiata all’indice di borsa, sembra di capire che dal 2007 l’economia italiana ha cominciato a divergere da quella Usa (e quindi mondiale). Entrambe hanno trovato un minimo nel 2009, ma successivamente l’economia americana ha ripreso la sua corsa, mentre noi, dopo un debole accenno di ripresa, ci siamo definitivamente fermati al palo. E se già partiamo in queste condizioni, pensiamo a cosa accadrà nei 20 anni di tagli forzati.

borsa
Buona crisi a tutti!


Commenti
Sono stati scritti 11 commenti sin'ora »
  1. avatarLa crisi ci ha raggiunto | Informare per Resistere - 13 luglio 2011

    […] Fonte: http://www.andrez.cotti.biz/la-crisi-ci-ha-raggiunto-7059.html   […]

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  2. avatarAndrez - 16 luglio 2011

    Bene, (si fa per dire eh…) a manovra fatta vediamo chi la pagherà.

    Secondo l”economista  Massimo Baldini  saranno innanzitutto le famiglie con redditi medio-bassi, che pagheranno di fatto quasi il doppio di quelle abbienti.

    Difatti la manovra da 48 miliardi uenti peserà sulle  famiglie con redditi modesti, e che versano le tasse, con una stangata veramente odiosa, che  stravolgerà  i loro bilanci domestici.
    Chi sperava nelle promesse del puttaniere di vedersi alleggerite tasse ed Irpef è servito: nel 2013 e nel 2014 vedrà invece l’effetto della manovra abbattersi con particolare iniquità sui nuclei familiari con un reddito medio tra i 16 e i 27 mila euro che nel 2014 perderanno 620 euro,  mentre le famiglie più ricche, quelle con un reddito superiore ai 54 mila euro, lasceranno allo Stato solo 364 euro.

    E questo alla faccia dei babbei leghisti e di quegli operai che continuano a sostenere l’inquisito, che così ci fa diventare tutti ricchi come lui:mrgreen:

     

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  3. avatarAndrez - 16 luglio 2011

    Crisi ? … ghe pensi mì!
    E vediamolo pure nel dettaglio,  chi le paga le misure, l’aumento delle tasse voluto da questo governo come soluzione per uscire dalla crisi:

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  4. avatarBsaett - 16 luglio 2011

    La manovra al momento vede l’aumento del ticket sanitario e l’aumento del costo del conto titoli. Per il secondo ho già detto sopra, per il ticket è una misura decisamente non proporzionata, nel senso che chi più guadagna meno paga. E’ inutile aggiungere altro. Mi pare, invece, che non ci sia nessun taglio agli stipendi o ai benefici dei parlamentari. Bah…

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  5. avatarcarmengueye - 16 luglio 2011

    I parmensi stanno dando un esempio. Se avessimo coraggio non li faremmo uscire di casa.

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  6. avatarAndrez - 17 luglio 2011

    Bentornata Carmen, com’è andata?    :)

    Bsaett:

    Mi pare, invece, che non ci sia nessun taglio agli stipendi o ai benefici dei parlamentari. Bah…

     

    E noi sempre qui petulanti e pedanti a chiedere che si riducano i benefit pure loro, quelli là della casta.

    Chissà mai che avranno poi di così eccessivo da tagliare.

    vediamolo:  (da un vecchio post del marzo 2010)   ;Z

    Stipendi.

    • STIPENDIO medio Euro 19.150,00 al mese
    • PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
    • RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
    • INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
    • TUTTI ESENTASSE

    Più

    • TELEFONO CELLULARE gratis
    • TESSERA DEL CINEMA gratis
    • TESSERA TEATRO gratis
    • TESSERA AUTOBUS – METROPOLITANA gratis
    • FRANCOBOLLI gratis
    • VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
    • CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
    • PISCINE E PALESTRE gratis
    • FS gratis
    • AEREO DI STATO gratis
    • AMBASCIATE gratis
    • CLINICHE gratis
    • ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
    • ASSICURAZIONE MORTE gratis
    • AUTO BLU CON AUTISTA gratis
    • RISTORANTE gratis .

    Così, tanto per dire, il Presidente della Regione Molise guadagna più di Obama.
    Senza contare pensioni & vitalizi e incredibili quanto costosissimi privilegi, solo per gli stipendi gli italiani sono ovviamente gli onorevoli più pagati dell’Occidente: una busta di oltre 200.000 €./anno (più spese), contro gli 84.108 dei tedeschi, 81.600 di un inglese, 62.779 di un francese, i 35.051 di uno spagnolo.

    * Le auto blu, così, tanto per fare un esempio. (Triplicate nei primi 2 anni di governo Berlusconi); erano 625.000 un anno fa. In Francia 72.000; in Inghilterra 63.000; in Germania 55.000, Negli USA sono 72.000, in tutto.

    * Ma la casta italiana gode di ben’altri introiti, sempre da noi supportati. Le tangenti, la Banca d’Italia ritiene pesino sul contribuente per 70 miliardi/anno. Tanto per fare un esempio, la TAV in Italia è costata mediamente 65 milioni di €./km. In Giappone, Francia e Germania varia dai 9 ai 10 milioni/km.

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  7. avatarBsaett - 17 luglio 2011

    “Il Paese ha motivo di essere grato al Parlamento per l’impegno e la determinazione con cui ha proceduto in tempi brevissimi all’esame e alla votazione del decreto legge comprendente massicci interventi per la stabilizzazione finanziaria” (Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica)

    Io non ho parole!
    Fermo restando che si deve sempre differenziare, e il presidente della Repubblica molte cose buone le ha fatte, sicuramente molte più di altri, però vorrei ricordare che ha anche firmato un sacco di cose che non doveva. Adesso: “dobbiamo essere grati”! E di che? Del fatto che non ci tolgono anche l’aria?

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  8. avatarAndrez - 17 luglio 2011

    Fermo restando che si deve sempre differenziare, e il presidente della Repubblica molte cose buone le ha fatte, sicuramente molte più di altri, però vorrei ricordare che ha anche firmato un sacco di cose che non doveva. Adesso: “dobbiamo pure essere grati”.

    Come mai ?

    Forse cercando nel passato di Giorgio Napolitano possiamo comprendere molte cose.  :mrgreen:

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  9. avatarcarmengueye - 17 luglio 2011

    Carissimi, ben trovati. A presto mie nuove.

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  10. avatarBlog di Andrez » Blog Archive » La crisi la pagano sempre gli stessi… - 12 agosto 2011

    […] sappiamo che c’è la crisi, anche se ricordiamo bene quando i nostri governanti ci dicevano che l’Italia sta meglio degli […]

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  11. avatarLa crisi la pagano sempre gli stessi… | Informare per Resistere - 13 agosto 2011

    […] sappiamo che c’è la crisi, anche se ricordiamo bene quando i nostri governanti ci dicevano che l’Italia sta meglio degli […]

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