Napolitano; uno di loro

Appare anomala la velocità con la quale il Presidente della Repubblica, a notte fonda e senza consultare nessuno, accetta passivamente il Decreto interpretativo che gli viene imposto da Berlusconi e Letta.

Addirittura alcuni quotidiani sostengono che Napolitano avrebbe partecipato attivamente alla stesura del Decreto; se fosse così, egli diverrebbe correo del colpo secco inferto alla democrazia, visto che invece di comportarsi da arbitro, avrebbe collaborato attivamente nel cambiare le regole del gioco, mentre la partita era aperta ed assecondando le pretese di una sola squadra.

Dunque c’è la necessità di capire bene il ruolo di Napolitano in questa sporca faccenda, così da poter valutare se non ci siano gli estremi per far partire un’azione di  impeachment contro di lui, reo di aver violato il suo ruolo e le sue funzioni.

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Ma vediamo alcuni dettagli di questo intrigo.

Intanto non lo consente la Costituzione (articolo 72, nessun decreto in materia elettorale):

La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.

quindi il Decreto Interpretativo è incostituzionale.

Poi esiste una legge specifica  (400 del 23 agosto 1988) che vieta ogni decretazione in materia elettorale:

L’articolo 15 secondo comma, legge n.400 del 23 agosto stabilisce che il governo non può provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma della Costituzione (materia costituzionale e elettorale).

“La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi”.

Un decreto “interpretativo”  come è stato definito, non può cambiare gli effetti di una legge vigente o abrogarla, così fosse sarebbe  un‘innovazione, non una interpretazione. Il titolo di “interpretativo” risulta dunque essere solo una mistificazione, in quanto è evidente che l’intervento modifica ed anzi contraddice norme vigenti di quella materia.

Il decreto poi tratta un argomento che è di spettanza delle Regioni come è l’intera materia elettorale.  I Consigli Regionali al momento sono decaduti ed è in questo vuoto che si inseriscono il Governo ed il Presidente, ma detti Consigli Regionali potranno intervenire sul decreto quando rinominati; la Bonino se vincente potrà quindi modificarlo o cancellarlo.

Quello che era stato definito giustamente “un pasticcio”, purtroppo con il decreto di ieri non solo non si risolve affatto il pasticcio ma anzi per molti aspetti lo si aggrava ed a questo va aggiunta la gravissima scorrettezza politica della modifica di una legge elettorale da parte del Governo che agevola i partiti governativi, a 20 giorni dal voto, senza aver concordato l’intervento con le opposizioni. Il Presidente stesso ne aveva più volte sottolineato l’importanza, ma poi nella notte è capitolato ed ha supinamente accettato l’imposizione di Berlusconi.

Come mai ?

Forse cercando nel passato di Giorgio Napolitano possiamo comprendere molte cose.

Napolitano era uno dei massimi esponenti dei Miglioristi, la corrente di destra del PCI.

I miglioristi furono interlocutori privilegiati di Craxi prima e dopo la sua azione di governo, con il quale fecero affari nelle gestioni pubbliche specialmente in Lombardia.
Dopo lo scoppio dello scandalo Tangentopoli, la gran parte della corrente migliorista lombarda, tra cui lo stesso Napolitano, manifestò rilevanti perplessità nei confronti della scelta di Occhetto di dare l’appoggio del PDS alle azioni della magistratura, da loro definite come eccessivamente “giustizialiste”.

I Dirigenti milanesi del PDS “miglioristi” che operavano in stretta collaborazione con i vertici lombardi del PSI furono indagati dal pool di Mani Pulite (diversi di loro finirono in carcere) ed erano:

  1. Giulio Caporali (consigliere d’amministrazione delle Ferrovie dello Stato),
  2. Roberto Cappellini (segretario del PDS milanese),
  3. Luigi Carnevale (presidente della Metropolitana Milanese),
  4. Gianni Cervetti (deputato PDS),
  5. Massimo Ferlini (poi membro di Comunione e Liberazione ed esponente di Forza Italia),
  6. Lodovico Festa (negli anni ’80 direttore del giornale di area sempre migliorista Il Moderno, finanziato da Silvio Berlusconi e Salvatore Ligresti),
  7. Barbara Pollastrini (segretaria provinciale del PDS milanese, da qualche tempo occhettiana),
  8. Renato Pollini (ex-tesoriere del PCI),
  9. Sergio Soave (Lega cooperative)
  10. Marcello Stefanini e Primo Greganti (l’indagato più noto del PDS).

Alcuni miglioristi, tra cui Massimo Ferlini, Lodovico Festa e Sandro Bondi, hanno aderito a Forza Italia.

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Fin dal 2001 Berlusconi controlla strettamente i Servizi Segreti Italiani che usa a suo piacere al limite della legge; dopo il DdL Frattini che ha riformato i Servizi fascistizzandoli, (completamente svincolati dalla Magistratura e dal Parlamento sono direttamente agli ordini del Premier), sono usati per produrre indagini e dossier su tutti i personaggi politici, compresi quelli del suo partito.

Come nel caso dei filmati di Marrazzo non v’è nulla che succeda ai politici italiani che non venga filmato o provato e quindi consegnato al Premier, che usa poi a sua piena discrezione.

Oggi sono nelle mani di Berlusconi anche tutti i carteggi relativi  al periodo di Mani Pulite e dei Miglioristi, i dossier di quelle tangenti e corruzioni con i quali il Premier tiene costantemente sotto schiaffo una buona metà dei dirigenti del PD …Napolitano compreso.

Quindi chiediamo le dimissioni di Napolitano?

A quei mascalzoni non parrebbe vero; eleggerebbero subito Schifani o Bondi come nuovo Presidente della Repubblica.


Commenti
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  1. avatarZeitgeist - 8 marzo 2010

    E pensare che era un Comunista, immagino se fosse stato un Democristiano o un Socialista, forse Berlusconi gli faceva un baffo.
    CHE SCHIFOOOO!!! NON ABBIAMO PIU’ NEMMENO L’ARBITRO.

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