Il torcicollo

IL TORCICOLLO
Qualche tempo fa, camminando per San Giovanni, ho visto delle persone per lo più giovani ma anche miei coetanei (cioè vecchi) che gironzolavano col colletto della maglietta alzato.
Mi sono detto – c’è un’epidemia di torcicollite acuta – poi mia figlia mi ha spiegato che il colletto era alzato per fare vedere la griffe. Sfacciatamente.

Mi riallaccio al bel pezzo scritto da Andrea Cotti sugli outlet, il non luogo, ma in un non luogo probabilmente c’è della non gente. Ovvero delle persone che seguono come un’orda famelica tutto quello che gli viene propinato, purchè faccia tendenza. Tendenza di cosa?

Tu dici che compravo i Lewis 501? Sì lo ammetto, ma perchè avevano i bottoni e non rischiavo di lasciare qualche pezzo biologico in mezzo alla zip. Quando altri hanno messo i bottoni ho preso subito quelli più convenienti. Checcazzomenefrega della Lewis.

Ma dannazione, in questa lobotomizzazione massificata, milioni di persone hanno smesso di cercare delle risposte semplicemente perchè hanno smesso di farsi delle domande. Siccome sono parecchio più vecchio mi chiedo quali siano le mie responsabilità, se sono riuscito a trasmettere dei valori, se ho instillato a qualcuno il germe della curiosità.

Mio bisnonno di Amola diceva –qual l’è l’è intelligient, al lez al foj – e così io ho sempre comprato il giornale, sperando di diventare più intelligente, che non lo sono diventato, però più informato sì. Ma quanti sono i figli che leggono il giornale? Informarsi di che, per fare che cosa.
Facebook è una vetrina significativa, da lì si vede il “livello” delle relazioni tra le persone, genuinamente si vede, come genuinamente si tirano su il colletto, genuinamente si scambiano dei “ti voglio bene” che non significano più un cazzo, genuinamente incollano aforismi di un sentimentalismo becero e fastidioso.

Si parla di nuova economia sostenibile, ma qualcuno ha ben capito che dietro quel sostenibile, se vogliamo veramente che sia sostenibile c’è un cambiamento culturale che ricerca nuovi modelli di relazione e di consumo, che potebbero anche essere recuperati tra quelli “vecchi” dimenticati.
Così cammino tra tutti questi torcicollosi, e mi scappa una parola.
Coglioni.


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 25 maggio 2013

    Ciao Fabio, complimenti per questo tuo primo articolo e benvenuto come Autore di Persiceto Caffè. il portale di Terred’acqua. :)

    Da vecchi, ce lo chiediamo in parecchi se di questa lobotomizzazione massificata, (dove milioni di persone hanno smesso di cercare delle risposte perchè hanno smesso di farsi delle domande) quante siano le nostre responsabilità,  quanto siamo riusciti a trasmettere dei valori, o se abbiamo potuto instillare a qualcuno il germe della curiosità.

    Comunque sia, non disarmiamo e continuiamo nel tentativo ad oltranza.

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  2. avatarFabio Roveri - 25 maggio 2013

    Grazie Andrea, spero di dare un contributo al giornale.
     

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  3. avatarFausto Cotti - 25 maggio 2013

    Un caro saluto anche da me Fabio. E’ bello non sentirsi la solita mosca bianca.
    La penso esattamente come te. Sembra che la crisi di oggi sia benedetta dal sputtanarsi lo stipendio o la pensione (per chi ce l’ha) nelle slot machine e gratta e vinci. Facendo montagne di cambiali per girare col SUV ultimo modello.
    Per quanto ne so sembra che il nuovo outlet sarà proprio sul generis “firmato\fighetto”. Probabilmente il Persicetano più incazzato sarà Ottani. 
    Viene spontaneo il pensiero che un investimento così consistente sia un vero azzardo considerati i tempi in cui viviamo…a meno che non sia un espediente per riciclare danaro sporco…
     

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  4. avatarPaolo Grandi - 25 maggio 2013

    Ovviamente d’accordo peccato che da quando è uscito in maniera  carbonara l’idea dell’OUTLET  chi si è opposto ANCHE  per questi motivo si sia preso  offese o quando andava bene del fighetto radicalchic
    Non parliamo poi quando di  si è”osato ” sollevare il problema delle scommesse !!!!
    Benvenuti nel gruppo  dei fighetti , perditempo , pensionati con troppo tempo a disposizione , e privilegiati vari

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  5. avatarGabriele Tesini - 27 maggio 2013

    Outlet a Persiceto? Se il Sindaco facesse un referendum come è successo oggi a Bologna sulla scuole pubblica, otterrebbe la stessa risposta, pochi andrebbero a votare e quei pochi farebbero vincere il “NO”, come voterei anche io.

    Quindi, a mio avviso, il problema non è più sul “Sì” o “No” su questa o quella scelta, ma il perchè tanta gente non gliene frega più nulla di fare delle scelte e contribuire e partecipare alle decisioni che devono prendere gli Amministratori e i Politici.

    Se non si risolve questo problema, e cioè la credibilità nelle istituzioni e negli uomini che le rappresentano, non sortiremo più a nulla.

    La gente è staufa di essere messa ai margini dalla politica e trova la risoluzione solo votando Grillo o astenendosi dal voto.

    A destra non gliene può fregar di meno, ma se non riusciremo noi di sinistra a ricreare quel filo conduttore che fa si che i cittadini siano ascoltati e difesi dalle ingiustizie sociali, sarà la fine e loro continueranno con gli inciuci e le decisioni dettate solo dalle convenienze partitiche e amministrative.

    Strada difficile da perseguire sopratutto in Italia e vedo un futuro buio per tutti gli italiani, per i Persicetani invece vedo un Outlet già deciso per farlo e noi non conteremo nulla, ma vale comunque la pena dire come la pensiamo…

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