E’ giusto aspettare il Pd?

Ho letto l’articolo di Fausto Cotti e ho seguito la discussione che ne è scaturita.
Capisco, capisco, volete che non capisca? Anch’io provengo da quello che un tempo si chiamava PCI, e, anche se non sono mai entrato a far parte delle sue incarnazioni successive, come molti altri ho sempre coltivato la speranza che tornasse a essere un partito vicino alla gente e alle idee di sinistra, non più schiavo di apparati dediti al compromesso ad ogni costo e fin troppo intaccato dal degrado della politica nazionale. Abbiamo, nonostante tutto, continuato a considerare quello che oggi si  chiama PD (e domani chissà) come una risorsa per la sinistra: una risorsa irrinunciabile. Confidavamo che i militanti (brave persone, compagni di un tempo) si sarebbero prima o poi stancati di ingoiare rospi e avrebbero ricondotto il partito sulla (per noi) retta via.

Eppure, leggendo il susseguirsi dei messaggi su Facebook, e apprezzando la disponibilità del segretario del PD persicetano a incontrarsi per parlare di questo, un tarlo ha cominciato a rosicchiarmi il cervello. Mi sono chiesto: ma su quali basi, oggi, estate 2013, pretendiamo (e, volendo: con quale diritto?) che il PD sia qualcosa che si avvicini ai nostri desideri di gente che nemmeno ne fa parte? E mi sono chiesto anche: in base a cosa, oggi, estate 2013, il PD dovrebbe essere considerato una risorsa per la sinistra?

Signori, il PD ha preso i voti di tanti italiani che volevano cacciare Berlusconi e poi si è alleato con lui. Sì, ci sono stati i malumori della base. Ma le notizie sul (forse) imminente congresso vertono sullo scontro tra la smodata ambizione di Renzi e la resistenza dell’immarcescibile apparato. Le riflessioni sul cambiamento fatte da gente come Barca e Civati sono esercizi teorici che interessano a pochi, dei tanto esecrati 101 nessuno si ricorda, nessuno mette in discussione l’alleanza di governo. La base? Pensi ad arrostire le salsicce.

E’ sicuramente positivo che il segretario del PD del nostro Comune voglia parlare con noi e ascoltarci con interesse che riteniamo sincero. Ma mettiamo che l’anno prossimo, per le elezioni amministrative, dovesse arrivare dall’alto una megapolpetta avvelenata come ad esempio l’indicazione di fare giunte di larghe intese anche sul nostro territorio: credete che ci saranno ammutinamenti? La disciplina di partito trionferà, e qualsiasi percorso nel frattempo iniziato con soggetti diversi finirà nel nulla.

Questo voglio dire: è giusto parlare col PD, ma smettiamo di aspettarlo. Forse arriverà, prima o poi, ma non ci dobbiamo contare. Abbiamo tante gambe e tante teste, impariamo a camminare con quelle.


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarFausto Cotti - 7 luglio 2013

    Bravo Stefano, condivido in toto le tue speranze perdute sul PD.

    Mi riallaccio al mio articolo e alla tua frase “La base? Pensi ad arrostire le salsicce.”

     

     

    Anche perchè io non credo che la base sia solo cucinatrice di salsicce. Chi vota per il PD da molti anni non è solo quella gente lì.

    Ci sono molti democristiani, molta gente che lungi chilometri dal pensiero di Berlinguer.

    Da quando come dice Barca il PD ha preso “la nomenclatura del PCI e il doroteismo della DC” e da quando il nano è sceso in campo, la divisione si è composta fra coloro che vogliono spellare la gatta senza farla piangere (i primi) e coloro che pelano la gatta davanti a tutti facendola urlare, violando la legge le regole morali e convincendo la gente che così è giusto, così fan tutti e così è furbo e di moda.

    Dai primi ai secondi non cambia lo scopo ma solo il metodo. Per questo adesso sono coalizzati. Per 20 anni hanno cercato di convincerci che erano diversi.

    Facendo questo ragionamento io non cerco di essere “più puro o più di sinistra” come diceva Fabio Fantuzzi. Ma penso solo di dire quello che vedo. 

    La lotta di classe non esiste più. Qui si parla di gente che arraffa illegalmente o legalmente a scapito di chi non lo fa.

    Le famose “lobby” (compresa la mafia) stanno col migliore offerente.

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  2. avatarAndrea Cotti - 7 luglio 2013

    Bravo Stefano.

    … e bravo pure Dimitri Tartari, Segretario Comunale Pd, che commenta così:

     

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  3. avatarAndrea Cotti - 7 luglio 2013

     

    • Valeria PritoniLo si aspetta perchè altro di organizzato non c’è. E perchè possiede un patrimonio in termini anche di militanti e simpatizzanti che nessun altro attualmente ha. Lo si aspetta perchè fondare un nuovo partito è una fatica che nessuno, al momento, in Italia è in grado di affrontare, a sinistra. Lo si aspetta perchè SEL non rappresenta ancora un’alternativa, perchè il M5S è chiuso attorno ai suoi padroni, Grillo e Casaleggio, lo si aspetta per non perdere completamente ogni speranza circa la possibilità di poter ancora esercitare il diritto di voto e la democrazia in questo malandato paese. L’unica idea che mi viene in mente, al momento, sarebbe entrarci in massa, noi che uscimmo dagli esperimenti del dopo-PCI e ribaltarlo come un calzino, ma dovremmo fare un’azione veramente congiunta a livello nazionale, per contare davvero

    • Maurizio BigianiMirello Crisafulli in sicilia rappresenta il ”nuovo” pd,per non dire chi lo rappresenta ad Agrigento,si e’ passati dalla concertazione all’associazione a delinquere……certo ero contento nel sentire L.Berlinguer pronunciare che l’ex senatore non era candidabile e poi

    • Mauro GiovanelliInutile aspettarlo…quando un arrivista galoppante cioè Renzi,non certo comunista,trova a contrastarlo un certo signor D’Alema,cioè colui che con Napisan ha ammazzato il PCI per inciuciarsi prima con la DC e il PSDI e ora col PDL,non certo partiti di sinistra,è inutile avere speranze…E l’altro giorno un ulteriore prova…si sono riuniti i seguaci(non so come definirli in altro modo)del Baffino inciucione ed è altra conferma di cosa sia diventato il PD…ricorda al 100% la DC dei correntoni…la base sana,quella di snistra vera non può aspettare certo che si risolva la lotta tra le correnti per la conquista del potere interno,perchè cmq sia non esiste più una vera corrente comunista…perciò se ne deve staccare e cercare il recupero dei compagni che si sono persi per strada si,ma che non aspettano altro per rinfrescare i propri ideali comuni!!

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  4. avatarFausto Cotti - 8 luglio 2013

    Cara Valeria, sono proprio questi i motivi per cui i dirigenti del PD (e non solo loro)  continuano da anni a fare affari personali più o meno legali. Se ci fosse qualcuno ancora ispirato dalla passione politica, avrebbe abbandonato il PD da un pezzo…Lo stesso Civati, cosa ci sta a fare lì? E’ davvero convinto di poter cambiare il partito dall’interno? Crede davvero che glielo lasceranno fare? E crede davvero di avere la maggioranza della base? Vuole far rientrare SEL, ma sarebbe più semplice il contrario. Crediamo davvero che alle ennesime primarie vincerà lui? Gli “okkupayPD” sono e rimarranno una minoranza.

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  5. avatarAndrea Cotti - 8 luglio 2013

     

    • Persiceto CaffeGià, bravo Dimitri certo. Poi magari ci spieghi come lo chiamate ciò che avete fatto in Partecipanza, http://www.persicetocaffe.com/category/la-partecipanza anche se più che a te dovremmo chiederlo ai partecipanti Antonio Nicoli, Gianna Serra e Tommaso Cotti.

    • Dimitri TartariNon sono un partecipante ma conosco bene la cosa. Mio nonno materno è Manganelli e mia nonna materna Marani. Capirai quindi che l’argomento non mi è estraneo. Mio parere personale è che la Partecipanza deve essere fuori dalle logiche politiche, governata da persone serie che tengono alla tradizione e siano capaci di scelte coraggiose. Smettiamo di contrapporre quell’istituzione al Comune non ha senso e non è nemmeno utile. Questa la mia opinione.

    • Persiceto Caffe(Ci piace la risposta, motivata e corretta, ma ovviamente [come da articoli nel portale] non la condividiamo )
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