Fanatismo integralista, donne e democrazia

Abbiamo proposto alla discussione di Facebook questa immagine di una recente conferenza stampa svoltasi in Iran.

In essa colpisce il ghigno dei maschi e il capo chino delle donne giornaliste, costrette nei loro veli neri e sedute per terra.

Ne è nata una interessante discussione, tra razzismo, tolleranza ed emancipazione femminile e poi integralismo religioso, Islam e democrazia  che ci sembra doveroso  salvare in queste pagine.

 

 

 

 

  • Davide Zanichelli In italia ballano nude sui tavoli e diventano ministro

  • Persiceto Caffe Quindi? proponi di farle stare sedute in terra tutte intabarrate anche in Italy?

  • Beatrice Mariani una via di mezzo? rispettate senza farle sedere in terra nè svendute mezze nude in tv, dove quello che sanno dire è “voglio la pace nel mondo” (se va bene)?

  • Davide Zanichelli No, ma prima di giudicare è bene conoscere, e prima di ergersi a “migliori” è bene assicurarsi di avere la coscienza pulita. E “noi”(inteso come civiltà occidentale) non l’abbiamo (almeno secondo me)

  • Persiceto Caffe Beh … mi dispiace caro Davide che voi non l’abbiate la coscienza pulita. Noi invece, come dice Beatrice, riteniamo che siano tantissime le donne che hanno deciso di non svendersi mezze nude da qualche parte, e che possano essere e stare al pari degli uomini. E spesso pure più su.

  • Federica Soldati Della serie la donna vale zero, e noi li accogliamo a braccia aperte!!!
  • Mauro Giovanelli Ma un po’ di buon senso…. sedute in terra nude…. ma dai siate seri… questa non mi piace… ogni popolo ha le sue usanze e tradizioni…avete mai parlato con donne arabe integralite??? Per loro e’ normale questo e non le veline… a regola per noi e’ il contrario… loro sonofiere di pertare ilBurka…io loero di portare l’eskimo…chi ha ragione??? I cattolici amano gesu’ e loro Maometto chi ha ragione??? …. no non mi piacciono questi articoli… sono solo 2 mondi diversi… accettarlo secondo me e’ buon senso!!!
  • Simona Trinchera Credo siano le due facce della stessa ipocrisia. Occidentale o mediorientale (dove. per inciso, prevalgono le idee teocratiche, assolute per definizione e, per ciò solo, generatrici di scontri e disprezzo per chi è diverso – o donna-)

  • Beatrice Mariani Io sono d’accordo con Davide non siamo una società abbastanza rispettosa per poterci permettere di giudicare, resta cmq una discriminazione la nostra, il fatto che qui una donna possa scegliere di svendersi non vuol dire che è meglio, anzi è una società che considera una donna una merce di scambio e che glielo permette, quelle che vogliono diventare veline lo vogliono perché nella nostra cultura l’uomo considera la donna come mezzo attrattivo, e di conseguenza la donna(stupida) vuole attrarre, perché non esiste altra soddisfazione di essere guardate, il nostro meccanismo è molto più subdolo e meschino.

  • Beatrice Mariani (Nostro e loro entrambi sbagliati, ma noi non possiamo insegnare nulla a nessuno)

  • Simona Trinchera per chi non l’ha ancora visto propongo un documentario che si trova su you tube, di Lorella Zanardo, è “il corpo delle donne”. Si tratta di un’inquietante analisi di come le donne appaiono nelle televisioni italiane, da mediaset alla rai.

  • Stefano Querzè Tuto vero, ma credo che nel nostro caso si tratti di una libera scelta. Le donne possono agire in modo attrattive, ma anche no. Non tutte le donne si mostrano e cercano di attirare l’attenzione e quelle che lo fanno lo fanno per scelta (poi se vogliamo vediamo questa scelta da dove scaturisce). Nei paesi in cui vige un ordinamento di carattere religioso, ad esempio islamico, i comportamenti come quelli della foto sono stabiliti per legge. Non mi sembra che le donne della foto siano sedute per libera scelta. Questa credo che sia una differenza importante, anche se ritengo che comunque, come giustamente detto, prima di insegnare qualcosa occorre fare una attenta analisi sui costumi e sulle discriminazioni (comunque presenti) del nostro mondo.

  • Mauro Giovanelli Ma vi ricordte la massima ipocrisia di Mediaset…loro i primi a mostrare le signorine ochette e svestite(Colpo grosso) eprimaancora a Telemilano…a Striscia che dopo l’articolo ell’Espresso su come venivavista la donna dalla tv,attaccava qualsiasi immagine dell’Espresso stesso,perfino la pubblicita’cheovviamente era dello sponsor e non el settimanale??? Be’ la nostra cultura e’ questa,la lro e’ diversa ed e’ da rispettare comunque…e’ una loro integrazione secolare…

  • Stefano Querzè Colpo grosso non e’ mai stato trasmesso da Mediaset. Era trasmesso da Italia7. Non diciamo inesattezze che poi diventano boomerang.
  • Stefano Querzè Quanto al fatto che sia la loro cultura, molte donne la accettano come tale, ma bisogna andare ad ascoltare anche quelle che invece la subiscono.
  • Massimiliano Navacchia Io ho una figlia e voglio il massimo per lei: rivederla in una donna alla stessa altezza delle scarpe di un qualsiasi essere umano di differente sesso mi fa venire un groppo al cuore e il vomito.

    Non è perchè una cultura è diversa dalla nostra dobbiamo amarla: la cultura dei nazisti era diversa dalla nostra e mi sembra che, giustamente, sia stata trattata come meritava.

  • Davide Zanichelli e non è perchè una cultura è diversa dalla nostra dobbiamo disprezzarla.
    Ogni cultura ha i propri difetti.
    È sempre troppo semplice vedere i difetti negli altrui costumi.
    È ben più difficile riconoscere i propri. Ed è arduo correggerli.
    Per cui, certo, alcuni fondamentalismi islamici sono da condannare, in quanto ingiusti, ma nessuno, a mio avviso può ergersi a “migliore” sulla base degli altrui difetti, perchè i difetti, li abbiamo tutti.

    Forse sarebbe il caso, anzichè puntare il dito sugli errori altrui, di riconoscere, invece, i meriti di chi vive in modo differente da noi, e magari, umilmente imparare.

  • Mauro Giovanelli Stefano guarda che Colpo grosso era un programma di Telemilano diventata po Canale 5 indi Mediaset…po fatto Canale 5 il programma e’ passato ad altra emittente..e le spogliavano di piu’…sono sicuro perche’ una ia amoca do Pesaro era nel cast.a Telemllano….cmq queste son quisquiglie…e per quanto riguarda le donne he scelgono altro sono d’accordo con te…ma sono una netta minoranza,mache avrebbero diritto di scegliere come comportarsi e le leggi islamiche non lo consentono…vero….ma anchequi non si va in ufficio bikini….quelle giornaliste staano svolgendo un lavoro e doveano attenersi alle regole.
  • Maurizio Bigiani vi consiglio la lettura di un’ottima autrice iraniana Marjane Satrapi che, in ”Persepolis” ,libro a fumetti bellissimo affronta la questione del velo ,chador o burqa ,uno sguardo di una ragazza iraniana sulla societa’ in cui e’ nata

  • Simona Trinchera Secondo me bisogna capire quanto la donna sia libera di esprimersi o costretta dalla convenzioni della società in cui vive. Non credo che una cultura sia meglio dell’altra, ognuna ha le sue contraddizioni. Noi donne occidentali se vogliamo affermarci, oltre al fatto che dobbiamo comunque lavorare sodo, dobbiamo sempre essere attraenti, in forma perfetta, camminare su tacco 12 (che è una tortura) magari fare qualche ritocco sui nostri volti, scordarci di avere figli o di trascorrere del tempo insieme alle nostre famiglie, ecc. Secondo il sentire comune (anche di donne che lavorano) chi fa la casalinga è definita come una “che sta a casa a far niente” come se il lavoro svolto in casa sia inferiore o umiliante rispetto a quello remunerato. E’ da questi schemi che bisogna uscire, e soprattutto bisogna indignarsi sull’immagine femminile imposta dalle riviste e dalla televisione. Una donna deve essere libera di esprimersi così com’è, deve poter mostrare il volto nella sua evoluzione, senza temere le rughe o chissà cos’altro. Ed infine, se per una donna afgana residente in Italia indossare il burka è una condizione essenziale per uscire di casa ed inserirsi nel contesto sociale in cui vive, ebbene, che lo indossi, purchè si renda riconoscibile davanti alle forze dell’ordine, a garanzia che siano comunque rispettate le sue usanze.

  • Massimiliano Navacchia Hai ragione: impariamo umilmente dalle altre religioni e culture.

    Poi spendiamo 8 miliardi di Euro per bombardarle.

    Poi andiamo a confessarci.

  • Andrea Cotti Bella discussione, civile, su di un argomento delicato.
    … i miei 2 cent.
    – Discriminare le donne non è “una cultura”, ma è una bestialità da maschietti tanto potenti (e religiosamente fanatici) quanto complessati.
    – E la “nostra cultura” non è mediaset (forse lo è per qualcuno) ma è questa:

    foto di Andrea Cotti.

  • Andrea Cotti… e questa:

    foto di Andrea Cotti.

  • Davide Calzolari  Scusate ma criticare l’Iiran è non sense, che nessuno se la prenda. Loro, parte del paese, almeno, è fierissimo di quel che fa e son convinti davvero di quel che fanno da 30 anni in qua: peraltro nessuno li bombarda, l’Iran non è la Siria o la Libia, l’Iran è un osso duro da sempre… quanto al resto, mi pare che la esagerino, è ovvio, ma per favore basta col relativismo culturale.

 

  • Mauro Giovanelli Andra tuparli di cultur del pe e maari fosse daveo questa….ma nel quotidiano la donna e’ viste in altromodo e tnte si gestiscono di conseguenza…quante ne trovi su 100 che se escono la lela sera nn ensano a “farsi belle”??? E anche questa e’ la nostra cultura…anche come dice Simoa il tacco 12 oggi e’ notra cultura…io dico purtroppo,altri lo trovano normale,come del resto anche tante donne pensano sia normalita’ questo…nel mondo islamico,mole donne pensano sia normalita’ sedersi in terra o quando si beve il the gli uomin in una stanza e le donne in un altra…a me molte hanno detto”per fortuna”…qui s’incazzano….
  • Persiceto CaffeE queste:

    foto di Persiceto Caffe.
  • Simona Trinchera Caro Andrea Cotti, è anche mia la vostra cultura, quindi la definisco la Nostra Cultura, ma è essenziale diffonderla tra i giovani e i bambini, attraverso le scuole o i luoghi dove si incontrano, perchè temo che ci sia una grande confusione in merito. Le immagini e la TV mostrano il contrario ed è innegabile che queste possano avere un ruolo “didattico” per i giovanissimi. Io sono cresciuta con le reti di Berlusconi, che trovavo maggiormente attraenti rispetto alla Rai, ma sono stata fortunata perchè leggevo molto anche da bambina e i miei genitori mi hanno sempre insegnato a ragionare con la mia testa. Temo che molti miei coetanei non babbiano avuto la mia stessa fortuna…

  • Massimiliano Navacchia Non vedo cosa ci sia di male, quando non costretta, in una donna che vuole indossare un tacco di 12 cm, magari proprio per sovrastare di qualche cm l’immagine dell’uomo che le sta accanto. Chi ha detto che in una coppia l’uomo debba sovrastare in altezza la donna, nelle foto, nelle immagini e nel marketing di coppia?

  • Andrea Cotti Entrando nel tema … mi appare strano voler leggere nell’immagine (e nello sdegno da essa suscitato) un voler primeggiare o dar lezioni di civiltà.
    Come già detto, ogni civiltà ha aspetti positivi e negativi; conosciamo purtroppo bene quelli della nostra e nell’immagine d’apertura ne vediamo raffigurato uno tipico dei paesi islamici.
    L’argomento dunque, cari amici, mi sembra l’emancipazione femminile, i sacrosanti diritti delle donne e la parità di genere, non l’ergersi a fenomeni sputtananti altre civiltà.
    … E mi appare sospetto il deviare la discussione su questa ultima divagazione, che i modi di esprimere maschilismo e/o razzismo sono infiniti.

  • Simona Trinchera Massimiliano Navacchia (è per ridere) prova anche tu il tacco 12, poi dimmi come ti senti Anche se poi ognuno/a è libero/a di fare ciò che vuole, io non sono qui ad ergermi a moralista, ci mancherebbe altro… diciamo che ognuno ha diversi modi di godersi la vita, e per me c’è più gusto a ballare scalza, piuttosto che con i tacchi, perchè mi sento maggiormente libera di esprimermi o se voglio farmi un giro a Bologna (che amo) be’ preferisco godermela indossando jeans e scarpe da tennis, piuttosto che in ghingheri e poi, dopo poche centinaia di metri, soffrire con i piedi e non vedere l’ora di tornare a casa… sto uscendo dal seminato, lo so, ma questo mi fa un po’ interrogare su ciò che possano essere le priorità del singolo…
  • Beatrice Mariani Tutte donne onorevoli e magnifiche, ma oggi, nel 2013, di donne che non desiderano fare sfilate, concorsi, veline quant’altro si contano sulle dita di una mano. Scommetto sul fatto che ognuno di voi abbia sentito almeno una volta dire ad una ragazza, “voglio partecipare ad un concorso di bellezza”, “che figo sarebbe fare la velina”, adesso se sei una donna “normale” non esisti. Il problema è che difficilmente gli uomini se ne rendono conto perchè obiettivamente non lo vivono (e non è per fare sessismo), per esempio, i canoni di bellezza nella nostra società non vi sembrano un “imposizione” da parte di un pensiero malato? Bisogna ammettere che è più facile che un uomo si giri quando passa una donna sui tacchi e bella scollatura piuttosto che la stessa donna in scarpe da tennis e jeans, non vi sembra una mentalità sbagliata? Di conseguenza a questo ci e vi vendono donne nude come in macelleria per vendervi del dentifricio, che con un sedere o un seno non c’entra nulla. E’ proprio il principio di base che è sbagliato, nella maggior parte delle culture, bisognerebbe cambiare totalmente mentalità.

  • Persiceto CaffeSeppellire fino al collo una donna e poi lapidarla non è civiltà.

    foto di Persiceto Caffe.

  • Persiceto CaffeIn un Paese capace però di generare eroine:

    foto di Persiceto Caffe.

  • Beatrice Mariani (su questo non c’è ovviamente nulla da discutere)

  • Massimiliano Navacchia ma tu vuoi che non io non l’abbia mai provato?
    sai che male provare un tacco 12 girando in un negozio *alquanto* famoso con il mio piede 44/45 in un 43?
    Mi ha fatto male dopo 3 secondi.

    Io comunque parlavo per i ricevimenti ufficiali, in cui non ho mai visto nessuna donna in jeans e scarpe e comunque io vado (anzi andavo quando mi invitavano) ai ricevimenti in jeans e polo, quindi per me una donna può andarci come vuole, con i tacchi 12 o in stile “femen”

  • Simona Trinchera Che bello sapere di un uomo che sia entrato nelle scarpe di una donna

  • Persiceto Caffe Belli i contributi alla discussione scritti da donne islamiche, suggeriti da Maurizio Bigiani:                                                                                     http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=968

    http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=191

    http://www.atlasorbis.it/con-il-vento-tra-i-capelli/375-malala-il-simbolo-della-forza-delle-donne.html

    http://www.adelphi.it/libro/9788845903793#.Uhyqy6r_gRY.facebook


  • Marco Cotti Medioevo!
  • Mauro Serra Trovo questa foto drammatica. Questo è quanto accade quando uno Stato rinuncia ad una sua regola fondamentale: LA LAICITA’! Qualsiasi religione non può porre i suoi dogmi ad un popolo. E questo principio, che è il principio delle società occidentali, deve essere richiesto con intransigenza, a chi cerca nel nostro Paese una vita migliore.

  • Lucio Rizzi loro si avvalgono della democrazia x mantenere le loro tradizioni nell’occidente . laicità !!
  • Persiceto Caffe Condividendo quanto affermato da Mauro sulla laicità, sarei per osservare che questa mostruosità non è frutto della religione islamica, che in passato ha mostrato là posizioni tolleranti e civilissime, (e tutt’ora in molti Paesi del mondo) ma dalle sue degenerazioni integraliste e fanatiche, utili solo ai regimi dittatoriali che se ne servono per tenere soggiogati quei popoli.
  • Andrea Cotti La degenerazione integralista dell’Islam è lo strumento che il komeinismo ha usato (ed usa) nei Paesi arabi per tenere saldo il controllo delle masse. La Persia e ad esempio l’Afganistan pre komeinisti non mostravano certo queste devastazioni del senso etico e della civiltà e la conseguente ghettizzazione violenta della donna: http://www.ilfoglio.it/zakor/272

    foto di Andrea Cotti.
  • Persiceto Caffe Volendo quindi tentare una sintesi:

    * le differenti civiltà, le culture e le religioni sono rispettabilissime e vanno rispettate.

    * ghettizzare e sottomettere un genere, privandolo di diritti e dignità NON è civiltà.

    * le mostruosità imposte alle donne nei Paesi islamici non sono dovute a quella religione, ma alla sua degenerazione integralista, indispensabile e voluta dai regimi là dominanti per mantenere il potere e il controllo sulla popolazione.

    * tentare di “contestualizzare” o comunque accettare questo stato di cose è esserne complici.

    * strumentalizzare la degenerazione fanatico-integralista voluta e imposta dai Rais locali come condanna di un popolo … è razzismo.

:)


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarPersiceto caffè » Blog Archive » Ma chi è Persiceto Caffè ? - 30 agosto 2013

    […] Fanatismo integralista, donne e democrazia […]

    Lascia un Commento
  2. avatarArmando Turrini - 3 settembre 2013

    L’argomento proposto dall’articolo è uno di quelli pelosi, proprio perché parla di cultura, e la cultura non è un qualcosa che si compra al mercato, è frutto di una sedimentazione di secoli di usi e abitudini che si sono consolidate, magari sono mutate poco o tanto. La cultura è coma una sottoveste che indossiamo senza neanche accorgercene e che ci fa da lente, o da luce, per interpretare il mondo che ci circonda. Credo che l’errore che facciamo sia quello di leggere atteggiamenti di altre “culture” deformandoli con la “luce” della cultura che ci è propria. Per questo motivo voglio evitare di commentare l’immagine anche se una cosa la voglio comunque dire, per questioni di lavoro anni fa trascorsi parecchio tempo in Indonesia, a Kediri. L’Indonesia è il più grande paese mussulmano, ma per tutto il tempo che vi ho trascorso non ho mai assistito a scene paragonabili per cui eviterei di legare alla religione mussulmana certe “abitudini”. Vorrei però fare mente locale sul perché la nostra “cultura” sia così “evoluta”. Premetto che non sono uno studioso per cui potrei dire delle corbellerie nel riportare questo mio pensiero. Credo che il punto di svolta storico che ha permesso questo maturazione sia stata la stagione dell’illuminismo con tutto il suo bagaglio di studi scientifici, speculazioni filosofiche e tutto quello che ne viene (in quella stagione si sviluppò l’impressionismo di Monet, Lautrec ecc.), fù anche la stagione che portò alla rivoluzione francese e che arrivò a quella russa. Tutta quella stagione di fermento tecnico ma ancor più culturale ha formato la una coscienza sia collettiva che personale, ma soprattutto per l’occidente, ha costretto la Chiesa Cattolica a ripensare alla “religione”, ripensamento sfociato nel concilio Vaticano II promosso da papa Giovanni XXIII. Una stagione analoga a questa non si è presentata nel mondo Islamico che, pur essendo stato una grande fucina di scienza e tecnica, non ha però elaborato una “maturazione” religiosa. Da qui quegli atteggiamenti per noi incomprensibili. Credo che una evoluzione si stia verificando in questi anni pur con tutte le contraddizioni che vediamo.

    Lascia un Commento
  3. avatarAndrea Cotti - 5 settembre 2013

    Condivido il tuo pensiero Armando.  :)

    (Anch’io ho vissuto una quindicina d’anni in una città con il 50% di musulmani e sono sempre stati apertissimi e pienamente tolleranti nei miei confronti )

    Sarei quindi per ribadire la sintesi finale del post precedente:

    * le differenti civiltà, le culture e le religioni sono rispettabilissime e vanno rispettate.

    * ghettizzare e sottomettere un genere, privandolo di diritti e dignità NON è civiltà.

    * le mostruosità imposte alle donne nei Paesi islamici non sono dovute a quella religione, ma alla sua degenerazione integralista, indispensabile e voluta dai regimi là dominanti per mantenere il potere e il controllo sulla popolazione.

    * tentare di “contestualizzare” o comunque accettare questo stato di cose è esserne complici.

    * strumentalizzare la degenerazione fanatico-integralista voluta e imposta dai Rais locali come condanna di un popolo … è razzismo.

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.