Biomasse, bioinganno ormai palese…

Venerdì 21 Settembre si è tenuto un convegno in Comune tra tecnici e Amministratori sul problema delle biomasse nel nostro territorio ed è stato invitato anche Maurizio Lodi, noto cittadino di Galliera che si batte con forza con noi contro il proliferare di queste biomasse in Emilia Romagna.

Desidero pubblicare la lettera che Maurizio Lodi ha mandato al nostro Sindaco ove si evidenziano alcune novità interessanti sulla presa di coscienza che il Bioinganno è ormai palese e ci fa piacere che anche i tecnici e gli Amministratori locali comincino ad aprire gli occhi e benvengano questi convegni;  forse dovevano farne anche prima… noi Comitati restiamo in paziente attesa di essere convocati all’Assemblea di Terred’acqua  per discutere sul bioinganno.   😈

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alla c.a. gent.mo Sindaco Renato Mazzuca

Con la presente voglio ringraziarla per l’invito al convegno in oggetto che non ha deluso le aspettive.

Ottimi relatori, relazioni molto interessanti.
Ancora di più la ringrazio per avere chiesto ed ottenuto che in quella sede fosse dedicato uno spazio anche per declamare il punto di vista dei numerosi comitati bolognesi e ferraresi che in questi ultimi due anni si sono battuti contro questi impianti a biogas assolutamente non sostenibili.
Un grazie sincero.
Un solo dubbio: i rappresentanti politici della Regione, inspiegabilmente non pervenuti, erano tutti ad un convegno dal titolo “come essere sempre impegnati da un’altra parte” ?

alla c.a. gent.mo  collega e compagno di Partito, Renato Mazzuca

Un semplice spunto per una riflettere su quanto accaduto:
Voglio pensare che dopo avere ascoltato tutti gli autorevoli relatori, che con mia forte incredulità, almeno iniziale, non hanno fatto altro che ribadire quanto questi impianti, alimentati a materia prima, non siano sostenibli, dopo avere udito che l’obiettivo (1950 MW) del piano energetico regionale previsto per le rinnovabili a biomasse non è raggiungibile, in quanto non abbiamo “nemmeno il terreno agricolo per poterlo raggiungere”, cioè dopo avere ascoltato che tutte le ragioni contrarie a queste tipologie di impianti evidenziate da due anni a questa parte da parte delle associazioni, dei cittadini, sono ora anche le ragioni dei tecnici, meglio tardi che mai, ebbene mi auguro che quanto abbiamo vissuto sia stato di insegnamento a tutti quanti.
Mi piace pensare che quanto recentemente dichiarato da un giovanissimo e bravissimo segretario di Circolo, comune di Garofalo, possa essere la stella polare che guida le nostre bellissime province :
” i cittadini oltre al diritto hanno il dovere di essere informati” ed ancora:

Questo patrimonio politico, unito alla consapevolezza di dover difendere fino in fondo e con ogni mezzo lecito i giusti interessi dei più contro l’arricchimento di pochi, farà si che i nostri amministratori condurranno questa battaglia con energia e perseveranza“.

Voglio sperare di non dover più assistere ad assessori del nostro partito  che in modo arrogante non ascoltano nemmeno le più elementari ragioni di buon senso, voglio sperare di non dover più vedere sindaci del nostro partito che prima autorizzano e poi fanno ricorso, ricorso contro chi ?
Voglio sperare di non dover vedere più sindaci del nostro partito che non hanno organizzato nemmeno una pubblica assemblea.
Voglio sperare che ogni tanto, quando capiamo di avere sbagliato, nella forma e nel merito, semplicemente chiediamo scusa, come si fà in famiglia con i propri figli o con la propria moglie (mi capita spesso con la seconda…) i politici non sono Nembo Kid, possono sbagliare come tutti, basta solo rendersene conto.
Questo dovrebbero fare quanti hanno toppato su questa partita, piuttosto che inventarsi “rottamatori” come il miglior Fregoli.
C’è di che sorridere a leggere i nomi di alcuni novelli Rottamatori, proprio quelli che per i comportamenti sopra descritti andrebbero rottamati per primi.

“Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico ” .
Penso che 5.000 mezzi pesanti per quindici anni, tanto per citarne una delle ragioni,  facciano parte delle decisioni fondamentali che ci riguardano.
Molto semplice, alla portata di tutti noi.
Grazie ancora
Maurizio Lodi
iscritto Ciircolo PD Galliera


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 26 settembre 2012

    Intanto, come abbiamo scritto più volte, continuano ad essere bocciati i ricorsi ai vari TAR per fermare le biomasse, (ultimo quello di Vasto) rendendo così inutili le alte spese a carico dei cittadini per i ricorsi. Addiritura nel caso di Vasto, i ricorrenti sono stati pure condannati a risarcire l’impresa per 6 mila Euro.

    Non va dunque dimenticato che il Governo Berlusconi-Bossi, per la speculazione-biomasse ha creato leggi tali da rendere praticamente inattaccabile questi impianti.

    E sul ricorso al TAR voluto dal Comitato di Amola, (nonostante parecchie perplessità, prime le nostre) per il quale i cittadini si sono sobbarcati 8 mila Euro di spese, … ci sono notizie?

     

     

     

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  2. avatarPaolo Grandi - 26 settembre 2012

    Che dire  non ho sufficiente competenza  per entrare nei dettagli della questrone ,ma faccio come altre volte una riflessione  generale non per sfuggire anzi !
    Possibile che in Italia  i rifiuti siano una criticità  e per tante altre nazioni una grande opportunità ?
    In questi giorni ho letto una notizia che se corrisponde alla realtà ha dell’incredibile : la Svezia non ha sufficienti rifiuti per produrre energia alternativa  !!!
    Ora se fossimo una nazione seria avremmo un piano energetico  chiaro applicabile che riduce  i contenziosi locali entro termini fisiologici
    Ora se fossimo una nazione seria non creeremmo società a controllo publico  che fanno interesse prevalentemente privato
    Ora se fossimo una nazione seria non essendo questo un problema di destra  o di sinistra  sindacale o meno ,ma un problema di salute publica e di generale risparmio economico invece di litigarci nei tribunali incartandoci nel delirio della legislazione italiana contribuiremmo tutti a tarre beneficio dai rifiuti
    Come cittadino parteciperei volentieri a manifestazioni  in sostegno di questo diversamente chi ci capisce qualcosa
    Cari politici locali e nazionali   SVEGLIA altro bel tema per la campagna elettorale invece di perdere tempo con i bizantinismi delle leggi elettorali costruite  per ritornare  sulla poltrona  non per vostro interesse ovviamente ,ma perchè la gente ha bisogno di voi ……. ma non l’ha  detto qualcuno ripetutamente negli ultimi anni ? Non ricordo

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  3. avatarGabriele Tesini - 26 settembre 2012

    Ottime considerazioni, caro Paolo, se fossimo una nazione seria, tutto ciò non accadrebbe e potremmo trarre vantaggi dai rifiuti che ormai ci sommergono, come stanno facendo altri paesi europei.

    Ma visto che non siamo una nazione seria, utilizziamo pochi rifiuti e sfruttiamo invece colture dedicate per produrre energia inconsapevoli del fatto che poi dovremo comperare quello che non produciamo più da altre nazioni che ci mandano poi quello che vogliono e forse non i prodotti migliori.

    Sono felice della tua disponibilità a partecipare a manifestazioni o tavole rotonde sul tema e l’occasione l’avrai quando i Sindaci deil’Unione dei Comuni di Terred’acqua ci chiameranno per rispondere ai quesiti che nel Maggio passato gli abbiamo posto e che ti allego.
    Alla c.a. PRESIDENTE dell’Unione dei Comuni di “Terred’acqua”
    e Sindaco di Crevalcore, Sig. Claudio Broglia
    Ai Sindaci dei Comuni di,
    -San Giovanni in Persiceto Sig. Renato Mazzuca
    -Sant’Agata Bolognese Sig,ra Daniela Occhiali
    -Sala Bolognese Sig. Valerio Toselli
    -Anzola dell’Emilia Sig. Loris Ropa
    -Calderara di Reno Sig.ra Irene Priolo
     

    Ai Sig.ri Capigruppo Consiliari di maggioranza e di minoranza

    e. p.c.
    -Al Presidente della Regione Sig. Vasco Errani,
    -Al Presidente della Provincia Sig.ra Beatrice Draghetti
    -Al Consigliere Regionale Sig.ra Paola Marani
    Oggetto: Installazione impianti biomassa nei comuni di Terred’acqua
    NOI scriventi Comitati e i liberi Cittadini residenti nei comuni dell’Unione Terred’acqua, ci rivolgiamo a Lei ed ai Sindaci da noi eletti, per denunciare e far pervenire la nostra protesta a fronte di un fenomeno che investe e colpisce sempre più i nostri territori: ci riferiamo al proliferare di impianti a biogas-biomassa.
     Rilevato che si tratta di impianti di elevata potenza per la produzione di energia elettrica, ma concepiti con la logica di ottenere il massimo degli incentivi (i soliti 0,999 MW) e concentrazioni in un unica centrale,pur essendo noi responsabilmente consapevoli della necessità di produrre energia da fonti rinnovabili, riteniamo che il tutto non possa prescindere dalla difesa del benessere dei cittadini, sia fisico che psicologico, che è esigenza assolutamente prioritaria.
    Siamo certi che condividerete queste ragioni.
     Dato che nel territorio del Comune di San Giovanni vi è già in funzione (e mal-funzionante!) un impianto in Biancolina, che un altro è in fase di ultimazione nella località Le Budrie, altri due in realizzazione ad Amola e Decima (attualmente in iter autorizzativo), ed inoltre esiste una dichiarazione di Hera per la costruzione di un impianto in area Nuova Geovis, non possiamo nè intendiamo assistere in silenzio al degrado del nostro habitat naturale, della nostra salute, dei prodotti altamente qualificati della nostra agricoltura, nonchè al deprezzamento delle nostre abitazioni.
    Il dibattito inerente è ormai vasto, nel nostro Paese e nella nostra Regione, sia a livello tecnico-scientifico, sia medico, che agronomico.
    Tanti Comitati di liberi cittadini si sono costituiti ovunque, con l’unico impegno di salvaguardare la propria qualità di vita.
     Al riguardo, riteniamo opportuno sintetizzare, qui di seguito, gli aspetti negativi della proliferazione incontrollata di centrali a biogas, di proporzioni e natura non certo “agricole”; lamentele che andiamo a meglio esplicitare:
      L’uso di alte percentuali di terreno agricolo, esclusivamente per colture “dedicate” all’alimentazione delle centrali (mais, sorgo,..) peraltro senza nessun recupero del calore prodotto.
     La sottrazione di terreno agricolo destinato a produrre cibo per l’uomo e per gli animali.
     La conseguente forte riduzione della coltivazione dei prodotti “di qualità” regionali.
     Il mercato “drogato” dall’affitto dei terreni a scapito del futuro dell’agricoltura regionale.
     Le migliaia di ettari di terreno fertile, oggetto di speculazione e mero profitto.
     L’inquinamento atmosferico per consistente aumento del traffico da e per gli impianti, spesso su strade secondarie inadatte, e per emissioni di gas, in una atmosfera che fa dellanostra pianura Padana, una delle zone più inquinate sulla Terra. Inoltre, da recenti documenti regionali si evince che quasi tutti i comuni delle Terred’acqua sono classificati zona di attenzione hot spot per quanto riguarda ilsuperamento da PM10, ad eccezione di Anzola che viene classificata zona di superamento per il PM10 e NO2, in barba all’ art.32-Costituzione ” La Repubblica tutela la salute fondamentale come diritto dell’individuo e della collettività “.
    – Lamonocoltura intensiva del mais o altri insilati, deleteria per i terreni in quanto necessita di largo uso di concimi chimici, nonchè rilevante consumo d’acqua, prelevata da falde acquifere sempre più povere ed inquinate: è prevedibile chela completa desertificazione delle aree utilizzate per la coltivazione intensiva, possa essere un risultato verosimile.
     Il forte impatto ambientale, costituito da ettari di terreno che vengono cementificati, talvolta a ridosso di aree di particolare valore naturalistico, vedi caso Budrie, ( art.9-Costituzione “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) e in prossimità di singole abitazioni o centri abitati residenziali.
     La speculazione per accedere agli incentivi statali (pagati datutti noi cittadini nella bolletta) da parte di chi spesso nulla ha a che fare con il mondo agricolo, ma riesce ad aggirarne leggi e regolamentazioni.
     I punti sopraelencati denotano un processo che si è sviluppato in modo anomalo e preoccupante rispetto alle politiche della Comunità Europea, facilitato dalla inadeguatezza delle Linee Guida Regionali; una domanda sorge perciò spontanea: tutto ciò è solo Biogas o Bioinganno?
     E’ assolutamente legittimo tale quesito, poichè non abbiamo pregiudizi verso tali impianti, ma ritieniamo che essi debbano avere precise caratteristiche di sicurezza: se le centrali non fossero così ravvicinate, se avessero potenza limitata e utilizzassero solo il sistema chiuso dell’azienda agricola, utilizzandone gli scarti di produzione, se non fossero alimentate esclusivamente da colture “dedicate”, ed infine non creassero effetti collaterali alla salute, tali impianti potrebbero rappresentare un positivo aiuto all’agricoltura in difficoltà, nonchè un proficuo modo di produrre gas, come nelle tante esperienze esistenti di biomasse virtuose. In caso contrario diventano occasione di una speculazione economica e grave ed ingiustificata penalizzazione dei cittadini.
     Tutto ciò premesso, per i motivi di aspetto generale e per altri strettamente locali esposti, poniamo le seguenti domande:
     –Perchè l’Unione dei Comuni non ha ritenuto di dotarsi di un piano energetico locale sulle fonti rinnovabili, riguardo un tema così importante che ha un forte impatto sulla vita quotidiana dei residenti?Il risultato è una sperequazione di comportamenti e di concentrazione di impianti: ben cinque biomasse nel solo comune di San Giovanni in Persiceto, una o due a Crevalcore e nessuna ad Anzola, Sala, S. Agata e Calderara, senza motivare con quale criterio si sono individuate dette località di stoccaggio.
     Perchè a San Giovanni in Persiceto, zona di attenzione per lo sforamento da PM10, si prevede di realizzare ben 5 impianti? Tale concentramento può avere solo effettinegativi per la popolazione!
     Perchè i Sindaci, che hanno pienipoteri in materia di salute, igiene pubblica e viabilità, e possono quindi condizionare le delibere della Provincia(come è accaduto a Pavone, Trino, Bastia Umbra, Occhiò di S.Giuliano Milanese, Mirano, Formignana,dove i primi cittadini, semplicemente applicando le leggi vigenti, hanno dato loro parere ostativo all’installazione di impianti) pare non esercitino questo diritto e che quindi le attuino passivamente, come se non avessero voce in capitolo?
    Perchè in merito ai problemi denunciati dai cittadini, come capita alla biomassa della Biancolina, e nonostante le reiterate segnalazioni, non sono ancora state fatte azioni efficaci, pur a distanza di anni?
     Vorremmo che i Sindaci, quali Massime Autorità Cittadine in fatto di salute pubblica, ci garantissero di intervenire con proprie azioni positive in fatto di:
     -Definizione e monitoraggio degli “sforamenti” rispetto ai parametri, in materia di emissioni odorigene, inquinanti e acustiche, con l’impegno ad emettere apposite ordinanze di fermo impianto fino alla ristabilizzazione dei parametri.
    -Impegno a tenere monitorati eventuali passaggi di proprietà in corso di costruzione o attività degli impianti, prestando particolare attenzione ai rischi di“infiltrazioni” di capitali, adottando le azioni che si ritengono più opportune;
    -Massima trasparenza nei confronti dei cittadini,rendendo noti i contenuti delle autorizzazioni, leprescrizioni, i contenutidei progetti, ed anche quanto riguardi i dettagli su viabilità, sicurezza, acustica ed emissioni ;
    -Rigida applicazione delle Linee Guida Regionali in merito alle distanze minime dai centri abitati e dalle case singole;
    -Rispetto della Direttiva comunitaria sul “20-20-20”, tanto spesso nominata, per giustificare la produzione di energia da fonti rinnovabili, rivolgendo attenzione anche alla riduzione dell’emissione di CO2 (gas serra) e efficentamento energetico.
    – Istituire una sezione dell’URP dove tutti i cittadini possanosegnalare disagi o sospetti relativi a comportamenti non idonei, sia in fase di realizzazione che di attività degli impianti.
    Pertanto, noi sottoscritti
    CHIEDIAMO
    che l’Unione Terred’acqua
    indica una Assemblea pubblica dei residenti dei sei Comuni
    da tenersi auspicabilmente entro il mese di Maggio 2012.
      In tale occasione i Sindaci potranno dare, ai Comitati e ai Cittadini, risposte chiare e rassicuranti e nel contempo dimostrare di meritare quel consenso che ha permesso loro di assumere la responsabilità della gestione del bene della collettività.
     Concludendo, è chiaro che qualora questa nostra esortazione non trovi accoglimento, saremo noi stessi ad organizzare una Assemblea Pubblica, riservandoci ogni altra iniziativa che riterremo necessaria.
     Forti della forza delle nostri ragioni,siamo comunque ottimisti ed attendiamo fiduciosi una risposta, ringraziando della cortese attenzione.
    S.Giovanni in Persiceto li 6 maggio 2012
    Sottoscrivono questo documento:
    I Comitati di Amola, Avatar S.Giacomo, Budrie, Biancolina, Ambiente e Salute Sala Bolognese, l’Associazione Ambientiamoci di Anzola, i Liberi Cittadini di Crevalcore, S.Agata, Anzola, del Blog Persiceto caffè, e gli oltre 500 cittadini che hanno aderito ad una raccolta firme, spontaneamente organizzata contro la realizzazione delle biomasse nel territorio di San Giovanni in Persiceto.
    Alleghiamo copia del volantino informativo in distribuzione nel territorio.
    Per comunicare direttamente con gli estensori di questo documento:
    Gabriele Tesini e-mail gabrieletesini@alice.it cell.  338-8708873
    Marco Felicani e-mail felicobiz@gmail.com cell.  335-245209
    Luca Guarnieri e-mail Luca.Guarnieri@quintiles.com cell.  335-1483363
    Corrado Crepuscoli e-mail star.crep@gmail.com star.crep@gmail.com cell.  340-9148852
    Roncarati Leonildo tel.  051-826640

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