Benedetto XVI e ora ?

A volte si vive la storia senza accorgersene.
Oggi ho la sensazione che stiamo vivendo la storia.

Le dimissioni di un papa sono un evento storico come tutte le cose che avvengono  per la prima volta e  che  cambiano il corso dei tempi.

Altre dimissioni sono avvenute in passato: Ponziano, Giovanni XVIII, Benedetto IX Celestino V, Gregorio XII,  ma in circostanze e per motivazioni completamente diverse, non paragonabili.
La Chiesa di Roma sembra prendere coscienza dei tempi che cambiano: accettare la fisicità del papa, per la Chiesa, è un segnale da non sottostimare.

Un Papa uomo che mantenendo la sua immagine spirituale ogni giorno, confrontandosi con la realtà terrena, necessita anche di una  apparentemente banale veste umana.
Papa non solo espressione di Dio in terra, ma Papa uomo tra  gli uomini.
Questo cambia perché umanizzandolo lo avvicina ai non credenti rendendolo meno protetto dalla sua  veste spirituale, ma rafforza la sua voce di massimo rappresentante di una comunità diffusa su tutta  la terra.
Mostrando la sua umana, fisica debolezza la sua voce ora può apparire più accettata, meno dogmatica  nel sentire comune.
E’ anche per questo che può modificare il corso dei tempi avendo una diversa influenza nei grandi temi della umanità.

Ma ora chi sarà il nuovo Papa ?
Questa sarà la grande prova.
Papa Benedetto è stato criticato, a mio avviso giustamente, per non avere saputo controllare sufficientemente gli intrighi vaticani, intrighi storici certamente, ma ora  arrivati ad una situazione inaccettabile.
Papa Benedetto è stato criticato, a mio avviso giustamente, per non avere saputo fare sentire una voce  chiara sui  grandi temi del nostro tempo.
Papa Benedetto è stato criticato, a mio avviso giustamente, per non avere saputo trarre dalla sua indubbia cultura la capacità di  essere Papa.

Ma ora ha fatto il grande gesto: ONORE  A LUI !!
E ora?
Ora da cittadino, da credente, da laico voglio sognare cosa vorrei :

Una Chiesa  LAICA.
Una Chiesa che sappia dare un messaggio forte alla deriva finanziaria dei nostri tempi.
Una  Chiesa che sappia insegnare la differenza tra benessere e consumismo.
Una Chiesa contro la guerra.
Una Chiesa in difesa dell’ambiente.
Una Chiesa che sappia avere una voce di tolleranza di avvicinamento verso le altre religioni .
Una Chiesa che sappia avere un ruolo nella grande, inevitabile migrazione dei popoli.
Una Chiesa che sappia dare voce, aiuto alla vera povertà delle tanti luoghi dimenticati, luoghi vicini a noi, luoghi lontanissimi, luoghi evidenti luoghi insospettabili.
Una Chiesa che rispetti la dignità degli esseri umani, i loro sentimenti quelli che  comunemente si definiscono  diritti civili.
Una Chiesa in cui uomini e donne abbiano gli stessi diritti.
Una Chiesa che sappia dialogare.

Nel crollo  degli ideali che stiamo vivendo, nella carenza attuale di leader di riferimento, tutti credenti o meno, avrebbero bisogno di un PAPA.


Commenti
Sono stati scritti 11 commenti sin'ora »
  1. avatarAlessandra Scagliarini - 11 febbraio 2013

    @Paolo Grandi:
    Dici testualmente: ONORE A LUI, dopo avere scritto:
    ” Papa Benedetto è stato criticato , a mio avviso giustamente , per non avere saputo controllare sufficientemente gli intrighi vaticani , intrighi storici certamente ,ma ora  arrivati ad una situazione inaccettabile.Papa Benedetto è stato criticato , a mio avviso giustamente , per non avere saputo fare sentire una voce  chiara sui  grandi temi del nostro tempo.Papa Benedetto è stato criticato , a mio avviso giustamente, per non avere saputo trarre dalla sua indubbia cultura la capacità di  essere Papa .”

    Io avrei preferito un Papa che, prima di dimettersi, prima di consegnare le Sacre Insegne a chi, appunto??, avesse almeno provato a confutare le critiche mosse, o cercare un avvicinamento con il popolo, o piuttosto a dimostrare che alcune critiche erano infondate, forse, o che si fosse mosso in modo da risolvere o almeno chiarire alcune delle problematiche emerse durante il Suo Pontificato. 
    Una dimissione così rapida, fra 15 giorni torna a fare il Vescovo, sembra quasi un dietro-front davanti ad un ostacolo, che credo sia cosa prevedibile nel governare uno Stato, da uomo di stato qual è.

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  2. avatarGabriele Tesini - 11 febbraio 2013

    Caro Paolo, anche io ho apprezzato il gesto di un Papa che capisce i propri limiti e pertanto ha il coraggio, umilmente, di farsi da parte.

    Come tu sai, io non seguo molto le religioni e quindi anche quella Cattolico Cristiana e non voglio ora dare giudizi in genere dell’operato di questa Chiesa e di questo Papa quindi mi limito ad associarmi i tuoi:Papa Benedetto è stato criticato , a mio avviso giustamente”, che non sono già poca cosa.

    Quindi il lavoro del nuovo Pontefice mi pare denso di tante e grandi cose da fare che tu hai saputo mettere in fila molto bene, e anche io da cittadino Ateo e Laico, voglio sognare che la Chiesa sia più Laica e sappia cambiare un po più in fretta di quanto non sia stata capace di fare fino ad ora.

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  3. avatarPaolo Grandi - 11 febbraio 2013

    il mio ONORE A LUI  non è riferito al suo pontificato  che  mi permetto di NON approvare ,ma alla sua ammissione di inadeguatezza, non è poco di questi tempi.
    Su chi sarà il nuovo lo lascio alla politica vaticana,  per  i non credenti  o alla mano  di Dio per i  credenti, certamente non deve essere  un compito dell’attuale  Papa (per me è anche meglio visti i suoi tanti  errori nella scelta dei collaboratori).
    Ciao Alessandra.

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  4. avatarLeonildo Roncarati - 11 febbraio 2013

    CARO PAOLO,non sono in grado, di giudicare, se questo PAPA, abbia fatto bene o male,
    anche perchè non hò, la cultura di poterlo fare.
    DAL prossimo PONTEFICE, vorrei che fosse, meno attento alla politica, e più vicino 
    ai POPOLI, che muoiono dalla fame.
      
      

      

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  5. avatarAlessandra Scagliarini - 11 febbraio 2013

    Paolo, forse mi sono fatta prendere un pò dall’impatto della notizia, e ho reagito precipitosamente; ora, dopo un pò di riflessioni, penso che tu abbia ragione. E forse questa mossa darà da pensare a più di qualcuno, almeno, speriamolo. E’ vero che Papa Ratzinger disse che solo Dio può licenziare il suo servitore, ma certamente ammettere di non sentirsi più in grado, e ritirarsi, non è da tutti, certo non è dei nostri politici che potrebbero prendere spunto da Lui.

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  6. avatarAndrea Cotti - 12 febbraio 2013

    Il mio punto di vista è di non credente e quindi non posso che osservare aspetti tecnici di questa vicenda.

    Il primo aspetto è come questo atto appaia di rottura, finalizzato cioè a tagliare le ali dei diversi corvi che da tempo avvelenano il Vaticano. In effetti con le dimissioni di Benedetto XVI cade anche il “governo” e lo strapotere di Bertone, i suoi intrighi con lo Ior ed il riciclaggio di denaro sporco, fino alle ingerenze più bieche nel Parlamento italiano, principalmente via puttaniere e suoi accoliti (ma non solo) al fine di mantenere la politica e la legislazione italiana il più integralista possibile.

    Non a caso qualcuno considera queste dimissioni la fine del berlusconismo – da sempre sorretto da Bertone – e Crespi arriva a dire che “La corsa al voto è finita ieri”.

    Il secondo aspetto è sul piano della fede, e su quello che Paolo ritiene un passo onorevole; mi ha colpito la posizione del Cardinale di Cracovia Dziwisz, a lungo segretario di Giovanni Paolo II che, ricordando la sua scelta, dice: “Dalla croce non si scende”. 

    Non posso poi che condividere in pieno le speranze di Don Gallo:

     ”…LE DIMISSIONI DEL PAPA SONO UNA SPERANZA CHE LA CHIESA POSSA CAMBIARE, APRIRE AL CELIBATO, CONDANNARE E PUNIRE LA PEDOFILIA, APRIRE E ACCOGLIERE LE COPPIE GAY, I DIVORZIATI E IL TESTAMENTO BIOLOGICO….’

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  7. avatarPaolo Grandi - 12 febbraio 2013

    Dalla croce non si scende oggi il Cardinale di Cracovia Dziwisz,cerca di spiegare e attenuare questo sua citazione di Papa Govanni Paolo II , ma non importa il parere personale del cardinale di Cracovia ,importa il concetto .
    Dalla croce non si scende è un concetto opinabile come tutti le opinioni ,ma non è un concetto solo di una fede è un concetto universale , un concetto laico.
    Scendere dalla croce significa  sfuggire nella vita dalle proprie responsabilità ,negare i propri  errori , significa  lasciarsi vivere e quanti scendono dalla croce per essere critici censori /maestri per chi nelle croce continua a stare !!!
    Ma questo riguarda tutti ,sia i grandissimi uomini ,sia i signor nessuno come il sottoscritto.  
    Un esempio molto semplice : lavorare solo per guadagnare è scendere dalla croce , lavorare anche nel rispetto della etica del lavoro è stare sulla croce , andare in pensione per “godersela” e basta è scendere dalla croce , andare in pensione utilizzando i pochi anni che rimangono per testimoniare /fare è stare sulla croce , ma sono opinioni  solo opinioni.
    Come ho sempre detto non ho apprezzato il papato di Benedetto XVI , ma a mio avviso con questo gesto
    E’RIMASTO SULLA CROCE !!!
    1) il papa è un uomo e avrà anche lui la vanità di tutti gli uomini  , pochi sanno rinunciare al potere volontariamente lui lo ha fatto , sia di esemopio hai tanti che si sentono indispensabili
    2) Benedetto XVI è un colto teologo , penso che sia stato di grande tormento per lui questa decisione  che oggettivamente  contrasta  con la linea teologica tradizionale.
    Per un uomo di fede , per un teologo , per un papa deve essere stato molto difficile
    Pensiamo a questi aspetti ,possono  essere di lezione  per tutti .
    E ora ?
    Ora la speranza ..
    Sarebbe bello avere un papa che venisse dalle terre dimenticate  della terra  e che sapesse  portarne le sofferenze  a noi privilegiati che ci lamentiamo perchè ieri è lievemente nevicato
    Toccherà all’Italia ? Cardinal  Ravasi ? Se eleggibile il Cardinal Paglia ? Cardinal Bertone & soci  NOOOOOOOOOOOOO!!

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  8. avatarAndrea Cotti - 12 febbraio 2013

    Molto bello e profondo il tuo sviluppo del “non si scende dalla croce”.   :-)
     

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  9. avatarGabriele Tesini - 12 febbraio 2013

    Ottimo ragazzi, belle considerazioni e opinioni.

    Dopo lo stupore per il gesto fatto dal Papa, ho meglio meditato e vorrei aggiungere che Benedetto XVI, amaramente ha preso questa decisione dopo un anno almeno di riflessioni, e gli darei atto che il suo “Scendere dalla Croce” ha significato che anche lui non è Gesù, ma solo un comune mortale che disgustato e incapace di risolvere gli intrighi di palazzo e il rinnovamento della Chiesa, ha voluto passare la mano e la patata bollente a qualcuno più giovane, più forte e più combattivo di lui per accelerare il processo di rinnovamento della chiesa.

    Non secondario, a mio avviso, lo sconforto nel dover constatare personalmente tramite Twitter e Internet, che il 50% della popolazione mondiale lo osanna, ma ben l’altro 50% lo critica per quello che non ha saputo fare.

    Il Dalai lama invece ha un 80% che lo venera e solo il 20% lo critica.

    Anche queste cose devono far riflettere un leader e trarne le conseguenze del caso, e lui ha fatto bene a passare la mano per non perdere altro tempo prezioso.

    Ora vediamo, con la nuova elezione, se prevarrà la ragione e il rinnovamento o gli interessi economici e di palazzo, il mio timore è che prevarrà ancora, la seconda che ho detto, ma spero di sbagliarmi e anche il grande Don Gallo, che farei Papa subito, pregherà perchè prevalga, la prima che ho detto.  😉

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  10. avatarAndrea Cotti - 14 febbraio 2013

    Con coraggio e da credente con onestà mentale, Paolo ribadisce che “Papa Benedetto è stato criticato, a mio avviso giustamente,…”

    Presto avremo un altro Papa, e a lui toccherà affrontare, risolvere o … peggiorare la complicatissima e critica situazione attuale della Chiesa. Forse per questo è il caso di definire al meglio quegli aspetti “criticabili” che in otto anni di Ratzinger sono stati forse addirittura peggiorati.

    Otto anni persi, in cui tanti problemi già maturi ai tempi di Giovanni Paolo II sono stati semplicemente ignorati, otto anni durante i quali si è seppellito definitivamente quel po’ che era rimasto del Concilio Vaticano II, da sempre visto come fumo negli occhi dal Cardinale Ratzinger.

    Otto anni che hanno portato la popolarità del Papa e della Chiesa tra i fedeli al 30% ( il 70% non li apprezza!)

    Vediamone dunque alcuni:

    1. La carenza di preti, il calo di Vocazioni e gli abbandoni tra i fedeli, con aumento vertiginoso di sbattezzati e crollo dei matrimoni religiosi (al nord superati dai matrimoni “civili”);

    2. il ruolo delle donne nella Chiesa;

    3. un nuovo e più umano approccio alla sessualità;

    4.aver addirittura irrigidito le posizioni sugli anticonzezionali, preservativo innanzitutto. In Africa, Ratzinger afferma che il preservativo “peggiora la diffusione dell’Aids”… di fronte alla comunità scientifica e al buon senso di tante suore e missionari, che lo distribuiscono per frenare la pandemia;

    5. non aver saputo (o meglio voluto) dialogare con l’Islam, arrivando persino ad offendere Maometto (a Regensburg nel 2006);

    6. essersi rifiutato di affrontare il problema del’ecumenismo e di riavvicinare e riunire tutti i fedeli cristiani e quelli delle diverse Chiese;

    7. non aver risolto (ma anzi irrigidito) la questione della Comunione per i divorziati, (pronto però a “contestualizzarla” ai potenti);

    8. le continue ed insistenti ingerenze nello Stato Italiano, con pressioni costanti ai politici cattolici affinchè legiferassero secondo la fede, acutizzando così conflitti sociali già esasperati da politicanti irresponsabili quanto fanatici. 

    9. ufficialmente dichiarato contro la pedofilia tra i preti, non ha però mai emanato un decreto per rendere obbligatorio che i vescovi denuncino i colpevoli, nè ha aperto agli insabbiamenti negli archivi diocesiani  (decine di migliaia);

    10. sulla già pessima reputazione della finanza vaticana, lo IOR, il Papa offre pieni poteri a Bertone che la devasta completamente, arrivando ad essere inserito dalle istituzioni bancarie internazionali tra le “Banche canaglia” per il comprovato riciclaggio di denaro sporco di provenienza criminale. (è recente la cancellazione d’uso delle Carte di Credito in Vaticano);

    11. all’udienza generale benedice la presidente del Parlamento ugandese Rebecca Kadag, che ha imposto la pena di morte ai gay,  e subito monta nelle strade di Roma l’odio anti-gay;

    12.  annulla la scomunica del vescovo lefebvriano Williamson,  fanatico negatore dell’Olocausto, imposta da Papa Giovanni Paolo II;

    13. amareggia gli ebrei con la riedizione della preghiera del Venerdì Santo nella messa di Pio V, in cui si affaccia nuovamente il tema di una loro cecità rispetto alla venuta di Cristo e pure con la mancata condanna dei tedeschi ad Auschwitz;

    14. amareggia i cattolici con la sua decisione di reintrodurre a tutti i livelli la messa preconciliare;

    15. ferisce la maggioranza dei cattolici con le sue concessioni ai lefebvriani, usando la retta interpretazione dei testi più importanti del Concilio Vaticano II  come oggetto di negoziato con i nemici più fanatici del Concilio tra i quali ha sempre militato;

    16. e poi la questione della Collegialità o “democrazia”, cioè di un governo della Chiesa universale a cui partecipano i Vescovi.  L’aveva richiesta lui stesso quando da Cardinale poche settimane prima dell’elezione disse che “la Chiesa non può più essere governata in modo monarchico”. Per otto anni ha invece deciso da solo la strategia fondamentale del suo pontificato, in maniera solitaria e autoritaria;

    17. e l’atavico problema del secolarismo (dall’Umanesimo all’illuminismo), mai realmente affrontato. La sua imposizione ossessiva dei “principi non negoziabili” ha provocato una lacerazione sotterranea, silenziosa ma profonda, all’interno del Popolo di Dio.

    E dopo tutto questo, la recente incapacità di reggere con mano ferma una Curia spaccata e dilaniata da forti conflitti interni, l’incapacità di andare a fondo alle denunce di corruzione di monsignor Viganò o di sostenere il presidente dello Ior Gotti Tedeschi nella richiesta di fare certificare da un’agenzia esterna i bilanci della banca vaticana, sono stati solo il colpo finale per l’autorità di Benedetto XVI.

    Forse non per caso l’altro giorno non c’era in Piazza San Pietro una folla sterminata ad urlare “non farlo… rimani!“.

     

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  11. avatarPersiceto caffè » Blog Archive » Danni & misfatti di un Papa dimissionario - 14 febbraio 2013

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