Esenzione ICI alla Chiesa

Uno dei due ha fatto voto di povertà

La Corte di Cassazione  con sentenza n. 16728 del 16 luglio 2010 ha stabilito che relativamente al pagamento dell’Ici, i Comuni possono ottenere immediatamente  il pagamento del contributo dal Vaticano per gli immobili non di culto e destinati ad attività commerciali.

La posizione della Cassazione è molto chiara, e forse anche per questo Monti potrebbe aver tergiversato sull’argomento: le Amministrazioni Comunali non devono attendere nessuna nuova legge per mettere le attività commerciali della Chiesa sullo stesso livello delle altre, anche se per ora appaiono escluse dal pagamento dalla nuova manovra.

L’esenzione al pagamento non appare solo palesemente ingiusta, ma di fatto è contraria all’articolo 108 del Trattato europeo: anche questo viene stabilito dalla sentenza della Corte di cassazione (la 16728 / 2010), rilevando che le norme comunitarie hanno rilievo costituzionale.

Questo significa una cosa molto semplice: la Suprema Corte ha stabilito che  l’esenzione Ici per gli immobili ecclesiastici che siano usati, anche in parte, per attività di impresa costituisce un aiuto di Stato illegale e quindi i Comuni non devono applicarlo.  I sindaci dunque dovranno richiedere il pagamento del maltolto fin da ora.

Ora la domanda ovvia è come si comporterà il nostro Sindaco, visto che, almeno sin’ora, il PD ha mantenuto  una posizione a favore dell’esenzione dichiarando che, in fondo, si tratta di carità.

Vediamola la carità.

Un quarto degli immobili in Italia sono della Chiesa, la quale dopo aver sfrattato gli inquilini a Contratto Equocanone ha affittato a prezzi altissimi a professionsti, sottraendo al contributo dello Stato oltre 400 milioni di €./anno. Il mercato è mercato si dirà, ma questi l’Ici non la pagano, noi poveri italiani si.

Al momento l’insieme del costo della Chiesa che grava sui cittadini italiani è di 13 miliardi così suddivisi:

* l’otto per mille (quote assegnate e ripartizione di quelle non assegnate)
* finanziamenti a scuole ed università private cattoliche
* contrattualistica differenziata per gli insegnanti di religione cattolica nella scuola pubblica
* finanziamenti a mezzi di comunicazione cattolici
* finanziamenti per infrastrutture di proprietà dello Stato Vaticano
* finanziamenti per l’assistenza religiosa negli ospedali pubblici
* esenzioni fiscali (ICI ecc.)

Se l’intervento di Prodi che prevedeva l’esenzione “esclusivamente” per  gli enti che avevano finalitá sociali (si pensi a luoghi di culto, oratori, mense caritative ecc.) poteva essere più che accettabile, è invece difficile da comprendere come consentire l’applicazione di questa normativa a negozi e bar, cinema e hotel, palestre e piscine ed appartamenti di lusso affittati a prezzi altissimi che di oratorio non hanno nulla.  Inoltre è evidente che, con i benefici dell’esenzione, viene applicata  una concorrenza sleale sui diretti competitors che invece pagano la tassa comunale.

Adesso più che mai di carità hanno bisogno i cittadini; che si fa Sindaco a San Giovanni in Persiceto, seguiamo la Bindi e manteniamo l’esenzione?

 


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarGabriele Tesini - 7 dicembre 2011

    Ottimo Topic, caro Andrea, ma il Sindaco e il PD persicetani non muoveranno un dito.

    Il PD nazionale e locale ormai non è più un partito al servizio della gente in genere e soprattutto della gente bisognosa, delle classi meno abbienti, degli operai, dei pensionati delle donne dei giovani, basti vedere a cosa stiamo assistendo a livello nazionale con la manovra Monti che andranno a votarla, come per quella di Berlusconi, sempre in nome del “Salviamo l’Italia” ma a pagare siamo sempre noi, pensionati, operai, donne e giovani per altro, disoccupati, quando i danni li hanno fatti loro insieme alle banche.
    Non sono più d’accordo a salvare nessuno stanti anche gli argomenti da te esposti.
    Il fallimento, deve ormai essere l’arma vera per finire questa guerra fatta di nervi fatta con il denaro ove noi saremo sempre perdenti perchè è il sistema che ormai è fallito e allora finiamola o i nervi salteranno a qualcuno che tirerà poi fuori le bombe.

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  2. avatarPersiceto caffè » Blog Archive » Il Parroco paga l’Ici. E i partiti? - 16 dicembre 2011

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