Vogliamo sapere CHI SONO !

Svelata la vera origine delle ossa ritrovate a Persiceto!

Le ossa dei 34 scheletri che furono trovate il 6 ottobre del 1962 nella campagna di via Poggio, sono state analizzate e finalmente possiamo risalire, grazie all’esame del DNA a chi appartenevano, come sono morti e l’età delle vittime  nel momento preciso del decesso.

Fin dal 1965, grazie alla sentenza di un giudice di Bologna, era stato detto che si trattava di vittime della guerra fratricida svoltasi nelle nostre campagne al tempo del secondo conflitto mondiale.

Per tutti questi anni tutto il paese si è domandato se si trattasse di fascisti orrendamente e sommariamente trucidati da banditi comunisti, o partigiani morti casualmente di morbillo, seppelliti da eroici patrioti della repubblica sociale.

Dal  ’65 ad oggi, tanti giornalisti hanno scritto fiumi di ipotesi per giungere alla verità sugli scheletri persicetani, in particolar modo “Il Resto del Carlino”.
Ventiquattro sono i volumi pubblicati a riguardo, da Giampaolo Pansa. Fra questi, gli ormai famosissimi “L’eccidio del Prugnolo” e “Le foibe della barabana“.

Fin dal 1965, questo dubbio ha attanagliato i Persicetani e l’Italia tutta, ma oggi finalmente grazie a minuziosi esami delle ossa, grazie a strumenti come il laser e il bombardamento di neutrini e positroni,  sappiamo dopo tanti anni la verità.

Il 23 Dicembre del 1943 alle ore 18,43, cinquecentosessantotto partigiani a cavallo, armati di falce e martello e coadiuvati da orde di mondine indemoniate, inseguirono lungo la circonvallazione un piccolo gruppo di repubblichini colpevoli solo di aver detto ” Stalin ha la forfora“.
Dopo 12 giri di fosse, giunti alla porta di sopra, le camicie nere, deviarono per via Castagnolo girando poi per via Braglia proseguendo fino al Poggio dove vennero raggiunti dai bolscevici che urlavano “viva la casa del popolo vicino alla baracchina dei gelati e al cinema Pulega“.
Purtroppo la lotta fu impari. Falciati e martellati, i poveri fascisti perirono sotto i colpi dei simbolici strumenti del comunismo.

Finalmente, dopo decenni di insabbiamento e informazioni devianti da parte delle giunte plutocratiche che si sono succedute, da Marzocchi a Marchesini, da Gianna Serra a Paola Marani, dal Peco a Giari, il mistero è risolto.
Anche la magistratura (sempre stata comunista) finalmente si muove: ordinata l’analisi di tutti gli scheletri negli armadi di Persiceto, Crevalcore, S.Agata e S.Matteo della Decima.
Una pagina oscura nella storia del nostro paesello governato per 70 anni dalle cooperative rosse, da cubani e vietnamiti del nord.


Commenti
Sono stati scritti 8 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 8 settembre 2012

    L’argomento appare senza dubbio suggestivo e carico di interrogativi.

    Sorprendenti senza dubbio i riscontri oggettivi, citati dallo stesso Pansa, riferiti ai noti Gùri e Taiadèla, oltre alle dettagliate e circoncise testimonianze di Pèco e Giari, citati correttamente da Fausto.

    La Repubblica a suo tempo parlò di “Vendetta partigiana, strage fascista o la morte nera: il mistero degli scheletri ritrovati negli anni Sessanta”, Cadendo pure nel patetico aggiungendo il tanto di moda strazio dei parenti: ->”Una parente in lacrime: “Fermatevi, lì c’è mio suocero”.

     

    Il Resto del Carlino ci informa invece che secondo il Giudice gli scheletri appartenevano a vittime di rappresaglie, fasciste o della Resistenza, della Seconda guerra mondiale, (accennando ai passeggeri, militari della Repubblica Sociale Italiana a bordo della famosa ‘corriera fantasma’) anche se la loro identità non venne mai a galla, e nel 1965 emise una sentenza contro ignoti imputati di strage e soppressione di cadavere.

    .

    Per ADS Kronos ora sembra certo che non fu una strage perpetrata dai partigiani ai danni dei fascisti, datando le morti a oltre mille anni fa. Difatti i risultati delle analisi effettuate nel laboratorio Cedad di Lecce con il radiocarbonio che datano le ossa ad un periodo che va dalla fine dell’800 all’inizio del 1100 dopo Cristo.

     

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  2. avatarAndrea Cotti - 8 settembre 2012

     

      • Paolo Balbarini La sovrintendenza è già al lavoro per “dare una storia” a queste ossa (assieme a Giari ovviamente!).
      • Con buona pace della signora che per anni ha portato fiori alla tomba pensando che tra loro ci fosse il suocero…

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  3. avatarPaolo Grandi - 9 settembre 2012

    Apprezzo l’ironia perchè sorridere fa bene alla salute , ma una domanda e una riflessione :
    La domanda :
    Scusate la mia ignoranza ma di chi erano alla fine quelle ossa ?
    Mi hanno detto che il Resto del Carlino ha publicato qualcosa ,ma
    non sono un lettore del resto del carlino
    E’ vero che risalgono a mille anni fa ?
    Possono avere un valore aggiuntivo alla nostra storia locale?
    La riflessione :
    Non ho seguito in questi anni la questione ,ma invece di strumentalizzare dall’una e dall’altra parte quel ritrovamento non era più rispettoso della storia , della politica e di quei resti di esseri umani cercare scientificamente di capirne molto prima l’origine ?
    Ho fatto il commento  su facebook che sopra riporto prima  di leggere i vostri  che in parte già mi rispondono  e sono molto curioso di sapere quali saranno le  conclusioni della soprintendenza
    Confermo però “Non ho seguito in questi anni la questione ,ma invece di strumentalizzare dall’una e dall’altra parte quel ritrovamento non era più rispettoso della storia , della politica e di quei resti di esseri umani cercare scientificamente di capirne molto prima l’origine ?”

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  4. avatarFausto Cotti - 9 settembre 2012

    Proprio per questi motivi, il mio è stato un articolo ironico. Chiaramente nel 65′, quando furono trovate, non c’era la possibilità di risalire alla loro età perchè non c’erano gli strumenti di oggi. Facendo un ragionamento logico, visto che gli scheletri erano disposti in file e tutti girati dalla stessa parte, si poteva dedurre che si trattasse di un vecchio cimitero. Ma la notizia era troppo ghiotta già allora.
    Le  stragi nazifasciste della nostra zona sono conosciute. Ma si cercano sempre dall’altra parte  le ipotetiche “vendette partigiane”. Quello che mi ha ispirato, è il fatto che il giornalista del “carlino” ha chiamato me…? Per sapere se sapevo qualcosa. Poi ho capito che intendeva mio padre. (partigiano d’artagnan). Ora, tutti quelli che hanno letto la sua autobiografia, sanno che a Persiceto durante la guerra lui ha agito pochissimo perchè dopo pochi mesi che era giunto qui da Roma, era andato a combattere in montagna rimanendoci  fino al 25 Aprile. Se comunque sapesse di esecuzioni sommarie fatte dopo la liberazione, lo andrebbe a raccontare a lui?
    Tanto per dirne una, l’Onorevole Fabio Garagnani (PDL), è dal 65′ che vuole sapere l’origine delle ossa. Dopo tutto questo tempo e le ultime analisi che provano l’età effettiva, ha detto che non ci crede e che vuole si facciano altri esami. 

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  5. avatarFausto Cotti - 9 settembre 2012

    Comunque alla fine il carlino ha dovuto ammettere a malincuore che le ossa hanno più di mille anni.

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  6. avatarPaolo Grandi - 12 settembre 2012

    L’on Garagnani  , il resto del carlino  che tristezza  registrare ancora una volta  l’incapacità di avvicinarsi agli eventi  senza pregiudizi .
    E quando lo fa gente  che ha un ruolo istituzionale  , acculturata , quando lo fa un organo di stampa  che anche se è profit  ha comunque un dovere educativo , culturale  bè è una aggravante .
    E questo anche  lo affermo  anche quando lo fanno rappresentati di opposta parte  politica  perchè questo malcostume purtroppo non ha colore

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  7. avatarAndrea Cotti - 12 settembre 2012

    Ed ecco che pure Repubblica sbatte il mostro in prima pagina.  😀

    Da Repubblica di oggi:

    “Quelle ossa sono dell’anno 1000
    I partigiani non c’entrano nulla”

    Dopo anni di polemiche, arrivano i risultati dell’esame sui corpi riesumati dal cimitero di San Giovanni in Persiceto: smentite le voci su una strage di fascisti, i cadaveri risalgono al Medioevo.

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  8. avatarFausto Cotti - 12 settembre 2012

    …assassini medioevali comunisti…

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