Una politica di sinistra

Pur se espresso in modo articolato e prudente, il giudizio di Vendola sul programma economico del Governo Monti è stato nettamente negativo.
Questo ha suscitato in molti sorpresa e persino sdegno, anche a sinistra. Ma come, dopo tanti anni del puttaniere, ora che riusciamo a liberarcene e ad avere finalmente qualcosa di presentabile ci spariamo a zero?

Nelle nostre teste in effetti qualcosa di strano sta accadendo.
Intanto la voglia di distrarci un attimo, di poterci finalmente rilassare quasi sereni, quasi rassicurati dalla presenza di qualcuno che finalmente ora ci governa con giudizio e testa sulle spalle. Che non ci appare d’improvviso in mondovisione per annunciare l’ennesima porcata. Non  sembra neanche vero, il puttaniere non è più Presidente.

Distrarci per un momento, prender fiato solo un attimo che da vent’anni ci battiamo duramente contro il populismo infettante dell’inquisito, e da diversi anni lo facciamo assieme ad altri con idee differenti dalle nostre, in alleanze trasversali al disopra e al dilà dei partiti, trascurando divergenze sulle politiche economiche e del lavoro, sull’etica e sul capitalismo, con i Di Pietro, Grillo e Travaglio, dimenticandocele le nostre differenze, e che tanti di questi compagni di strada non sono di sinistra.

Ora che al Governo non c’è più il dimesso fecale dal culo flaccido, ora che i suoi nani e bari, giocolieri e squinzie cominciano a diradarsi, nelle nostre menti bisognose di un momento di pausa serena le idee tornano ad avere un nome, una posizione, e ci si ricomincia a chiedere chi siamo e cosa vorremmo, se siamo ancora di sinistra insomma e cosa possa voler dire esserlo.

E allora di colpo scopriamo che Vendola ha detto la cosa giusta (almeno dal suo punto di vista); ha ritenuto negativo il programma economico di Monti. Ha detto qualcosa di sinistra insomma. Certo, per il momento va sostenuto, per ora è lui che deve portarla avanti questa politica economica … ma prendendone le distanze, e considerandola non condivisibile.

Solo un mese fa (col puttaniere ancora in sella) difatti il compagno Vendola a ‘Ballarò’  disquisiva tranquillamente con Fini circa una loro possibile alleanza, ma l’altra sera da Fazio ha mostrato di nuovo la sua normale posizione dell’anticapitalista che in Monti vede il liberismo presentabile, ma pur sempre il liberismo. Una politica sensibile più alle ragioni del profitto che a quelle dell’ambiente o della giustizia sociale insomma, quindi per nulla di sinistra.

Non ci ricordavamo neppure più, dopo un ventennio di mascalzoni & troie, che esiste anche un liberalismo conservatore serio e colto, laico ed europeista, legale e corretto, perbene insomma.

E ci eravamo dimenticati che esiste anche una sinistra anticapitalista, non disponibile a concordare programmi di governo con altre forze progressiste che accettano la Borsa e le banche, il Sistema insomma, e le sue dure regole del gioco. E’ il Sistema e sono quelle regole che non piacciono agli indignados italiani, che vogliono abbattere perché li considerano esauriti e fuori dalla storia. Non è chiaro con cosa essi vorrebbero sostituirlo, e nemmeno Vendola lo è stato, chiaro, almeno per ora, visto che di comunismo non mi sembra si possa parlare ancora e oramai nemmeno più di Keynesismo.

Tutto sommato Bersani si appresta a sguazzare in questo capitalismo, mentre Vendola lo vuole superare.
E’ un nodo importante questo a cui certo non so dare una risposta.

Ma è chiaro che nelle prossime settimane, vinto e superato il flaccido inquisito (speriamo definitivamente :mrgreen:) si andrà a ridisegnare completamente l’orizzonte politico italiano di sinistra, e per motivi opposti ma simili credo pure quello di destra.

E’ tempo di riflessioni & verifiche cari amici. 😀


Commenti
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  1. avatarcarmengueye - 24 novembre 2011

    Eppure è sufficiente guardare un film di media levatura, per ricordarsi che, quando uno ha il coltello alla gola, ringrazia il salvatore e non sottilizza su chi sia. Ma dopo analizza verso chi ha un debito…e, raga, la storia è sempre la stessa: a brigante, brigante e mezzo. Non bastava evidentemente San Francesco, con il lupo di…Arcore. 

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