Un ometto finto tra i grandi del G20 di Cannes

E’ stato mortificante assistere alle immagini che i media ci mostravano del G20 di Cannes.

Il puttaniere a tratti appariva quasi psicolabile, quasi in preda ad una follia da palcoscenico, esaltato dalla consapevolezza di avere addosso gli occhi di tutto il mondo, non solo dell’Italia, bramosi di cogliere in lui i tratti della profonda disperazione interiore. E lui li ha offerti eccome, a piene mani, in uno spettacolo pietoso, che ci ha fatto tutti vergognare, per lui e per il nostro povero Paese.

Come ci mostra la rassegna fotografica il Clown,  (come lo chiamano affettuosamente all’estero), ha mostrato un agghiacciante ghigno sorridente fin dal suo arrivo, dove unico dei Capi di Stato presenti, nessuno era ad accoglierlo, ghigno che ha poi mantenuto ostentato e plastificato per tutta la giornata.

Appena accortosi che nessuno era lì ad accoglierlo, di fronte a fotografi e telecamere ha iniziato a salutare con ampi e ripetuti gesti del braccio un supposto pubblico acclamante. Senonchè le immagini hanno poi mostrato che nessuno era presente, salvo i giornalisti. Ha salutato il nulla in ovazione.

Per tutto il meeting è stato ignorato; nessuno a stringergli la mano e nessuno a rivolgergli la parola. Lui, sempre col sorriso d’ordinanza ostentato,  aggiustandosi la cravatta ha mostrato forte e particolare interesse per il sedere delle Capo di Stato presenti, come sempre, (culona inchiavabile esclusa).  E come sempre ripreso nell’atto.

E poi lo abbiamo visto inseguire i capannelli cercando l’inserimento, gesticolando come un subnormale, specialmente i più ghiotti come quello tra Obama, Merkel e Sarkozy, sempre con i 36 denti a massima esposizione, e puntualmente ignorato.

Alla fine l’attenzione l’ha poi avuta, ma in privato. E’ stato di fatto chiuso in una stanza dove gli è stata spiegata la situazione; di lui, del Clown, nessuno si fida più, per andare avanti (ottenere l’acquisto di Btp dagli altri Paesi) l’Italia è commissariata e ispezioni trimestrali verificheranno il suo operato.  Fine del ghigno sorridente d’ordinanza. (anche perchè tanto non c’erano fotografi in sala)

L’ometto (nonostante i tacchi, più basso persino della Merkel) è tornato in Italia ed ha negato tutto, almeno fino al comunicato di Barroso che invece confermava il commissariamento. E allora eccolo il puttaniere a spiegarci miseramente, ancora, di nuovo [!!]  che la crisi non c’è, che i ristoranti sono pieni e aerei e albeghi in overbooking, (evidentemente scambiando le mense della Caritas per ristoranti pieni) e via a giurare che ha la maggioranza e resterà lì. Che altrimenti sarebbe un tradimento alla Nazione.

Barroso, Obama, la Merkel e Sarkozy, i mercati e le borse mondiali si sono tutti sbagliati.  Che vergogna.

Ma ce la faremo mai a togliercelo di dosso?

 

 


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarcarmengueye - 5 novembre 2011

    E’ la scimmia di un tossico, cioè il paese che evidentemente se lo è meritato, l’epifania della peggio italianità, che è molto diffusa. Forse è giusto così: se gli italiani desderano rimanere quello che sono in larga parte, la rappresentanza non può che essere questa. Piuttosto, non una parola di vergogna da chi lo ha sostenuto, chiesa in testa.

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  2. avatarAndrez - 5 novembre 2011

    Ciao Carmen.

    [… ci racconti qualcosa di Genova in un articolo?]

    Si, questa è la rappresentanza della peggio italianità. Quella che se la è meritata la scimmia del tossico. Chiesa compresa.

     

     

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  3. avatarcarmengueye - 5 novembre 2011

    Volevo farlo, ma da ieri è accaduto di tutto. Provvedo, anche perché sono inchiodata a casa.

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  4. avatarCotti Fausto - 6 novembre 2011

    Non ho capito il titolo dell’articolo.
     naturalmente l'”ometto” a cui ti riferisci è Sarkozy.
    Perchè allora per tutto l’articolo parli sempre della merdaccia? 

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  5. avatarCotti Fausto - 6 novembre 2011

    Ciao Carmen, tutta la nostra solidarietà per quello che succede da te.
    Spero che tu non abbia avuto grossi danni e ti auguro  che ti possa  “schiodare” di casa il più presto possibile. 

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