Un incontro “speciale”

UN INCONTRO “SPECIALE”
Pietro era un cantoniere comunale. Era anche un gran lavoratore. Pietro era un ritardato mentale, anche un alcolizzato, Pietro aveva alle spalle una storia di tristezze e degrado, aveva la testa di un bimbo di 4 anni ma la gente, certa gente che ne avevano una ancora più ritardata, si divertiva a fargli scherzi, spesso crudeli… e ridevano. Santiddio come detestavo quelle risate, da cretino.
Io il Pietro lo trattavo come tratto qualsiasi persona, ma gli parlavo come si parla ad un bambino, lo facevo in modo semplice e diretto.
Eravamo diventati amici.

Quando lo vedevo ubriaco, lo rimproveravo e lui semplicemente “mi mandava a cagare”. Il giorno dopo però mi fermava e mi diceva “non ce l’ho mica con te sai?”.
Un giorno mi chiese: “perchè non andiamo a mangiare una pizza una sera?” – “va bene Pietro, facciamo Venerdì? Alle 20? Davanti a questo bar? ”
E arrivò Venerdì.
Arrivai con 5 minuti di ritardo, la barista mi disse “è di là, molto nervoso, che ti aspetta, è dalle 6 che aspetta”. Lo chiamai, rimasi letteralmente di stucco… si era sbarbato, lavato, profumato, con una camicia nuova, l’abito bello, pettinato… insomma non lo riconoscevo più rispetto all’uomo trasandato che mi aspettavo di vedere.

“Huè Pietro, non sono mica una bella f… “.
Contentissimo salì in auto ed arrivammo alla pizzeria di Stuffione. Entrò con fare familiare e già all’entrata gridò “2 pizze con la salciccia che pago io !” “Aspetta Pietro, sediamoci prima” dissi non senza vergogna.
“Ciao Pietro, buonasera anche a lei, cosa vi porto?” “2 pizze e un litro di vino bianco, che pago io”. “Aspetta Pietro, prendiamone un quartino, che dopo semmai lo riordiniamo…”

Passammo una serata serena, parlando del più e del meno, come due vecchi amici.
Arrivati al conto gli dissi che non era giusto che pagasse tutto lui e gli proposi di fare alla “romana”, sbuffò un poco poi la spinta “avara” che aveva sempre avuto prese il sopravvento e così facemmo.
Pietro morì qualche mese dopo, appena arrivato alla pensione. Al suo funerale c’era moltissima gente, perchè era molto conosciuto. Ho partecipato al suo addio.
Con molta tenerezza.


Commenti
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  1. avatarPaolo Grandi - 14 novembre 2013

    bello e dolce , profumo di comunità ,valori da riscoprire , guardiamo  nelle nostre cantine forse qualcosa è rimasto

     

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