The Black Jackets

Eccoli qua i “Black Jackets”, un gruppo di “Ribelli” facinorosi che seminavano il terrore in quel di Persiceto e zone limitrofe nei fatidici anni 1966-67 e 68.

Dai che scherzavo, anche se in apparenza il nome, la divisa nera con pantaloni a campana e cravattino viola, possono far pensare a tutto ciò.

Non vi era in noi nessun pensiero politico eversivo o tanto meno pugnace, ma solo la voglia di sentirsi un gruppo che voleva essere un po diverso dagli altri e l’unico fine e scopo che avevamo era quello di fare colpo con le ragazzine dei nostri tempi.

Infatti, io e Andrea avemmo allora la brillante idea di formare un gruppo circoscritto in sette elementi che potesse avere una sede, che si concretizzò poi nel “Club” sito in “Via Braglia” ove invitavamo alla domenica le amichette per poter ballare i “lenti”, pomiciare e fioccare, in santa pace.

Allora non eravamo ancora impegnati politicamente e non avevamo ancora, ovviamente, famiglia, e i nostri 17 anni erano solo volti ad inventare campagne divertenti e sempre impegnati nella ricerca dell’esclusività e della g….a, oltre che ai potenti mezzi a scoppio, (quarantotto truccati e smarmittati) che ci facevano sentire padroni del mondo.

Che belle cose quei bei tempi andati che poi si sono ripetuti in tante altre forme quando mettemmo, si fa per dire, la testa a posto.

Dai “CHE SON SEMPRE BELLE COSEEE”!!!   Come Persiceto caffè, d’altronde…  😉

Ma questi bei ragazzoni sareste in grado di riconoscerli? Chi sono io? Chi Andrea? E Fausto c’è? E gli altri?

P.S. Seguono altre testimonianze fotografiche…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Commenti
Sono stati scritti 6 commenti sin'ora »
  1. avatarLeonildo Roncarati - 8 marzo 2013

    Certo che vi riconosco, PAOLO, ANDREA, GABRIELE, MARINO, FABIO.MANCANO PEZA, ANDREA MOSCARDINI, PAOLO MORETTI. Ma dei GIAGUARI ti ricordi?

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  2. avatarAndrea Cotti - 8 marzo 2013

    Soccia i Black Jackets !

    Poi c’erano i Little boys, e poi i Spyders, e poi i Ghiri e si, pure i Giaguari, quelli che già allora si facevano smacchiare dai Bersani.   :mrgreen:  

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  3. avatarGabriele Tesini - 8 marzo 2013

    Certo che mi ricordo di tutti i surrogati che nacquero dopo di noi che facemmo scuola e che battavamo tutti in qualità e numero di adepte assatanate…  😉

    Eccone una sulla mia potente “Moto”… 😯 La foto è un po sbiadita, ma la vertiginosa minigonna si vede… Paolo dove sei?

    Poi la moto era la famosa “Viespa 50” con la testa abbassata con la lima che faceva anche i 70 e che vinse un record ancora tutt’oggi imbattuto, facemmo un giro di circonvallazione caricati in otto…  :roll: 

    Dai, provate? O voi giovini implumi!

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  4. avatarAndrea Cotti - 9 marzo 2013

    Questa è di un anno dopo, 1968 a Riccione e la Lambretta ha già la targa.  :mrgreen:

     

    Sul sellino posteriore della Lambretta c’è Elena; aveva 14 anni. 😈

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  5. avatarAndrea Cotti - 9 marzo 2013

    E qui … e bè qui ragazzi si fa la storia.  :mrgreen: 

    E’ il 1969; il Comune organizza una iniziativa rivolta agli artigiani e alle piccole imprese in occasione dell’allargamento del primo insediamneto della Zona Artigianale.

    Nelle prime file sono riconoscibili diversi “padroncini” di allora, come Melò e “la Chiocciola” (Neri); quando ad avere una fabbrichetta artigiana si era già considerati dei quasi capitalisti.

    In fondo in piedi sulla destra, vediamo i nostri due eroi che stanno esprimendo i primi vagiti di quella che sarebbe stata per entrambi una fantastica e lunghissima esperienza. Che dura tutt’ora. 😀

    (Ho lasciato anche la foto di grandi dimensioni per poterla apprezzare meglio; usate il cursore sotto per spostarvi sulla destra dell’immagine 😉 )

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  6. avatarGabriele Tesini - 10 marzo 2013

    Soccia? Siamo proprio noi… me ne ero dimenticato e forse quella prima volta in Sala del Consiglio ci vedeva come implumi giovini che sì pensavano e facevano cose divertenti come i Black Jackets, ma che, l’attenzione e il DNA si stavano già sviluppando per approdare poi ad un futuro intriso di impegno Sociale e Politico. 😀  

    E non è finita qui… 😉  

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