Testamento di 100mila morti

“La Costituzione Italiana andava riconosciuta da subito come il bene più prezioso:andava venerata come si venera un testamento, il TESTAMENTO DI CENTOMILA MORTI.
Se volevano recarsi in pellegrinaggio nei luoghi dov’era nata la Costituzione, i giovani dovevano andare nelle montagne dove i partigiani erano caduti, nelle carceri dove erano stati imprigionati, nei campi dove erano stati impiccati”
Tratto del discorso di Piero Calamandrei in (uomini e città della resistenza).

resistenza

Bella la camminata della memoria di oggi a Sant’Agata, un pomeriggio all’insegna di quello che ci ha insegnato Calamandrei; vuoi sapere cosa era la resistenza, vuoi sapere chi erano i partigiani, vuoi sapere cosa erano i fascisti? Cammina con chi a vissuto, ascolta chi ricorda, ascolta…

Il sigaro che Benito.V. voleva portare a casa al nonno come trofeo, ma che invece scatenò l’ira dei fascisti.

Il racconto di Cosetta; a Camposanto, i tedeschi diedero fuoco ad un bellissimo bosco, ipotetico covo di rivoluzionari, poi altri racconti ancora molto più struggenti di questo, e che tuttora ho in mente.
mente

“Cercare cosa fu la Resistenza, vuol dire indagare dentro di noi cosa è rimasto di vivo della Resistenza nelle nostre coscienze; che cosa si è tramandato in noi di durevole e quotidiano da quel tempo che già par leggendario, e che cosa ci sentiamo ancora capaci di tramandare di quel tempo a coloro che verranno dopo di noi.”P.Calamandrei

P.calamandrei

Ma la Resistenza, oggi potrebbe essere, non so’ l’insegnare ai nostri figli, ai nostri bimbi, a tutti i bimbi, che resistenza vuole dire avere fede non in una religione, che, a mio avviso chi l’ha è sicuramente più fortunato di mè, ma l’avere fede nel condividere questo futuro nel migliore dei modi, nel cercare dentro noi una speranza alternativa a quello che ci propinano tutti i giorni, a non aspettare, (per i grandi) il prossimo suicidio di un piccolo imprenditore.
La Resistenza è la continua e caparbia voglia che nasce dal cuore, di mettersi e mettere tutto in discussione, la Resistenza, se vogliamo, è in costante movimento, se vogliamo..


Commenti
Sono stati scritti 9 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 26 aprile 2012

    Bellissime considerazioni caro Lauro, da leggere in punta di piedi e trattenendo il respiro.

    Grazie per averle scritte.  :)

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  2. avatarGabriele Tesini - 26 aprile 2012

    Ottimo Lauro, splendide cose che hai raccontato e la condivisione non può che essere totale e la speranza è che questi giovani sappiano e capiscano proprio questo:

    La resistenza oggi è fondamentale come allora seppur in forme diverse e se non la faranno si dovranno assoggettare e sottostare inesorabilmente dall’oppressione di questa politica falsamente democratica…  😈

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  3. avatarAlessandra Tricolore - 28 aprile 2012

    Caro Lauro mai come ora ho avuto la convinzione che dopo che i partigiani consegnarono le armi agli USA assieme gli sia stata consegnata anche la nostra libertà di cui ci siamo tanto riempiti la bocca. La costituzione rappresentava ciò che doveva essere preso in considerazione non solo per rendere l’Italiano libero ma soprattutto doveva insegnarci a rispettare quella altrui.. l’esempio di pluralità rispetto al concetto di libertà che dà la nostra carta doveva far capire a molti che la costituzione era viva poichè camminava attraverso i cuori di coloro che la libertà l’avevano prima sognata, poi persa ancor prima di ottenerla e dopo sudata con il sangue.

    Ci hanno fatto credere di vivere in un paese democratico, mentendoci e ingannandoci come nei migliori dei set hollivudiani.. 

    Belle parole Lauro grazie!    

     

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  4. avatarAndrea Cotti - 28 aprile 2012

    Ho pubblicato recentemente una slideshow di immagini di Dartagnan che tra l’altro presenta il suo “Certificato al Patriota” firmato anche dal Generale americano Alexander, che conclude così:

    NELL’ITALIA RINATA I POSSESSORI DI QUESTO ATTESTATO SARANNO ACCLAMATI COME PATRIOTI CHE HANNO COMBATTUTO PER L’ONORE E LA LA LIBERTA’

    Una frase che mio padre mi ha sempre ripetuto è che evidentemente quell’Italia non è ancora rinata, viste le umiliazioni e le frustrazioni che “i possessoridi quel diploma” hanno avuto e continuano ad avere. 

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  5. avatarTiziana Ferrari - 28 aprile 2012

    E’ tutto vero e tutto giusto quello che scrivete, ma trovo triste che queste cose escano sempre e proprio in una giornata come il 25 aprile dove non solo si festeggia la liberazione, ma si commemorano gli Italiani (la I maiuscola è voluta) che hanno veramente creduto nell’onore e nella libertà, il rischio è che se ne infanghi la memoria, mentre noi italiani con la i minuscola dovremmo prenderli ad esempio e vivere per l’onore e la libertà, guardando al passato con rispetto e voglia d’imparare. I partigiani consegnarono le armi agli americani, quello che successe dopo e che ci ha reso schiavi NON è dipeso da loro, non dimentichiamolo MAI!

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  6. avatarAlessandra Tricolore - 29 aprile 2012

    Infatta non bisognerebbe parlarne solo il 25 Aprile, io lo faccio spesso. Ed è proprio perchè li abbiamo delusi disonorati e offesi che queste cose vengono fuori durante la loro commemorazione.

    Ho ascoltato un servizio, che forse avrete visto anche voi, durante la manifestazione dell’Ampi a Milano prima intervistano la gente per strada:

    Uno dice che del 25 Aprile non gliene frega niente e che i partigiani sono solo gente morta!

    Un’altra intervistata non sa rispondere alla domanda: cosa rappresenta il 25 aprile… non lo sa capite??!! non sa cosa sia questa festa!!!

    Alla fine hanno intervistato un Partigiano e mi ha fatto una gran tenerezza. Con le lacrime agli occhi affermava che il suo piu’ grande rammarico era quello di non essere riuscito a far capire alle generazioni a venire che la libertà da loro usufruita era frutto del sacrificio di eroi che si era sacrificati con la morte.

    Ecco questo dico.. inutile è parlare, inutile è tacere… Loro sono i Nostri eroi e questo basta!

    Adesso tocca a noi essere eroi per i nostri figli e vogliamo dare loro quello che i nostri nonni hanno donato a noi.            

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  7. avatarPartigiano Dartagnan - 29 aprile 2012

    Questo blog ha 9 articoli che parlano di Resistenza scritti ben prima del 25 aprile, ma non ho letto i vostri commenti.
    Nè proposte di iniziative e dibattiti, nelle scuole o altro.

    E’ vero, ora tocca a voi essere eroi per vostri figli, per dare loro quello che noi oramai novantenni abbiamo conquistato e lasciato a voi.

    Vogliamo cominciare da qui a parlare di Resistenza ogni giorno e non più solo il 25 aprile?

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  8. avatarAlessandra Tricolore - 29 aprile 2012

    Carissimo Dartagnan noi non scriviamo solo qua e spesso da uno dei suoi figli vengo strigliata ben bene per l’eccessiva verve con cui commento e mi accaloro. 

    Resistenza oggi vuol dire opporsi ad una serie di cose di cui spesso non è ben chiaro il nemico da combattere, spesso è difficile capire contro chi si combatte.

    Io comunque sono pronta almeno spero a combattere i nemici della democrazia e della libertà. Spero di far bene e continuare a meritarmela.

    Ah un’ultima cosa voglio dirle…GRAZIE!!!      

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  9. avatarAlessandra Tricolore - 29 aprile 2012

    Ah si sarei onorata di parlare con lei di resistenza ogni giorno… se ho qualcosa da dire lo faccio molto volentieri.. ma se si parla troppo di Resistenza non si finisce poi per non farla affatto?

    Ho letto il pezzetto della sua storia dove decise di andare sulle montagne scommetto che ebbe ben poco da scrivere allora in merito al fare o non fare la Resistenza, probabilmente quando l’onore chiama davvero allora l’unica cosa è FARE NON SCRIVERE! 

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