Sulla crisi Thailandese

Appare complesso comprendere quanto sta accadendo a Bangkok.
* Una manifestazione di poche migliaia di persone, i “rossi”, in una città di 10 milioni di abitanti, che prosegue per mesi. In Europa come in Italia una cosa simile sarebbe repressa duramente in poche ore.
* Le autorità che, per mesi, accettano di fatto passivamente l’occupazione di un quartiere della capitale, con tutte le complicazioni economiche e internazionali (diplomatico-turistiche) del caso.
* Ed ora il tragico epilogo; le forze governative che intervengono duramente ponendo fine alla protesta.
Le domande principali che sovvengono sono almeno 4:
  1. chi sono i “rossi” ?
  2. perchè protestano?
  3. che cosa chiedono?
  4. perchè le forze governative li hanno lasciati manifestare per mesi?
1. I “rossi” sono i collaboratori più che i seguaci dell’ex Primo Ministro Thaksin Shinawatra, ricchissimo personaggio molto simile al nostro Berlusconi che, con l’aiuto determinante delle sue TV vinse le elezioni (ostentando una politica pseudo liberista ha vinto sulla coalizione nazionalista appoggiata dall’amatisssimo Re) e con la partecipazione dei suoi accoliti ha poi delapidato il Paese. Il colore rosso coreograficamente scelto da loro, non ha alcun legame con aspetti storico-tradizionali nè trae riferimento da quello internazionale del proletariato, ma si riferisce esclusivamente al gruppo di Thaksin, (come l’azzurro per forza italia) ed è in contrapposizione al giallo che storicamente è il colore della dinastia monarchica.

2. Protestano perchè successivamente alla caduta di Thaksin ognuno di loro ha perso poteri, privilegi ed affari dai quali si arricchivano a scapito della popolazione. Thaksin è caduto quando ha mostrato le sue vere intenzioni affaristiche, perpetrate al solo fine di arricchire sè stesso a scapito del Paese (e dei gruppi economici legati al Re). Accusato di una lunga trafila di gravi reati, in poco tempo è stato costretto a rifugiarsi all’estero (a Singapore, l’Hammamet della Thailandia) inseguito da un ordine di cattura. I Poteri forti dunque, assieme alla popolazione, lo hanno costretto alla fuga. Pochi mesi fa il Tribunale Thailandese ha chiuso il conto con Thaksin facendosi pure restituire il malloppo.

Former prime minister Thaksin Shinawatra the court’s verdict seizing 46 billion baht (circa 1 miliardo di €.) of his assets, after which the funds will be confiscated, Pongpanu Sawetrun, director-general of the Comptroller General’s Department, said.

3. Chiedono le dimissioni di questo governo ed il reintegro dei loro poteri, assieme a quelli di Thaksin. Di fatto sono alcune centinaia di ex cortigiani (personaggi come i nostri Verdini, La Russa, Lupi, Bondi, Gasparri, Cicchitto, Bertolaso, Formigoni ecc.) che pagano a giornata i loro simpatizzanti più stretti per dare vita alla manifestazione, promettendo loro privilegi e favori nel caso di vittoria.

4. Le forze governative hanno lasciato che poche migliaia di manifestanti protestassero per mesi, occupando pure un quartiere di Bangkok, perchè i “rossi” al loro interno contavano alcuni alti esponenti provenienti dalle Forze dell’Ordine in rapporti di parentela con uno dei responsabili della Difesa, andato in pensione alcuni giorni fa. Il suo successore è fermamente deciso a ristabilire l’ordine.

Le ultime notizie che ci giungono fanno sperare in un epilogo mediato della crisi. I manifestanti, vista la fine degli “appoggi” che vantavano nelle Forze dell’Ordine, sembrano ora rassegnati alla resa, non senza invocare l’aiuto del Re (amatissimo dalla stragrande maggioranza della popolazione) ma da loro fino ad ora osteggiato.

Commenti
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  1. avatarMauri - 19 maggio 2010

    Breve e sintetico il mio commento. Con tutto il rispetto per questo popolo.  Anche la Thailandia ci da lezione di democrazia.

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