Sei gay? Niente patente!

gayEssere omosessuali, gay, è una malattia? In realtà negli ultimi tempi si assiste ad un certo revival di argomentazioni di tal fatta, ad esempio quelle del vicepresidente del Cnr che, nella sua crociata contro i gay, sostiene che Roma cadde per colpa dell’omosessualità. Del resto non dimentichiamo che fu posto lì dalla Moratti, quando questa era ministro dell’Istruzione…

L’argomento comunque fu trattato ampiamente molti anni fa, fino agli anni ’60 quando si convenne che essere omosessuali non è una malattia bensì un orientamento sessuale. Anche l’osservazione degli animali ha portato a questa conclusione, in quanto si è verificato che in natura esiste ed è diffusa l’omosessualità, per cui si è dovuto convenire che essere gay non è affatto contro natura.

Tutto semplice? Mica tanto. Solo pochi anni or sono, nel 2005 per la precisione, un certo Danilo si dichiara omosessuale nel corso della visita di leva. Apriti cielo, subito avvertono la Motorizzazione che gli revoca la patente di guida. Secondo la Motorizzazione Danilo non aveva i requisiti psicofisici per guidare!
Il ragazzo si rivolge al Tar che gli restituisce la patente, ritenendo che “l’omosessualità non può considerarsi una malattia psichica”. Danilo presenta anche una richiesta di risarcimento danni morali nei confronti del Ministero dei Trasporti e quello della Difesa, ottenendone la condanna al pagamento della somma di 100.000 euro per discriminazione.
A questo punto si potrebbe dire: tutto è bene ciò che finisce bene. Ma non è così, perché i Ministeri, pervicacemente, invece di ammettere l’errore, impugnano la condanna (della serie “errare humanum est, perseverare diabolicus…”), anche se ottengono solo una riduzione della somma in sede di appello, a 20.000 euro. E’ di qualche giorno fa, infatti, la pronuncia della Corte di Catania.
Il legale di Danilo ha già annunciato di voler fare ricorso per Cassazione, ritenendo che la gravità del caso meriti una sanzione adeguata.
Noi non possiamo fare altro che notare con sfiducia come solo in Italia possano accadere cose del genere, uno Stato che non tutela in alcun modo i diritti civili delle persone, omosessuali, migranti, disabili, donne, e costringe i cittadini a rivolgersi esclusivamente alla tutela di un giudice. Purtroppo dato lo stato della giustizia italiana questa tutela si realizza con ritardi notevolissimi, anni ed anni dopo il fatto, e ciò porta ad evidenti e gravi danni proprio alle categorie più deboli di cittadini. Se poi ci si mette anche lo Stato nel voler perseverare con i suoi errori…


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarLorenzoGT - 12 aprile 2011

    Questa è proprio una vergogna!

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  2. avatarAndrez - 12 aprile 2011

    E’ solo una scelta politica.

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  3. avatarcarmengueye - 12 aprile 2011

    Il disprezzo di un empio è un complimento.

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  4. avatarCotti Fausto - 12 aprile 2011

    Mi sembra tutto più che normale nel paese dove risiede il capo di tutte le chiese cattoliche e dove è capo del  governo la più bella merdaccia razzista  che si possa immaginare…..

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  5. avatarZeitgeist - 13 aprile 2011

    Al matto che da di matto, bisogna mettere la camicia di forza e rinchiuderlo in una cella piena di negroni super dotati.
    Allora si che mi scapperebbe da ridere “A ogni battuta”.    😈

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