Se salta il tappo

“La corruzione è talmente generalizzata che sarebbe da stupidi non approfittarne”

tangentopoli_mani_pulite_la_vera_storiaQuesta recente frase di un nostro governante è anticipata dal Censis in un suo rapporto del 2007: «viviamo una disarmante esperienza del peggio; … la nostra non è una società ma una poltiglia cui si potrebbe sostituire il termine di mucillagine … un insieme inconcludente di elementi individuali e di ritagli personali tenuti insieme da un sociale di bassa lega».

La Corte dei Conti il 25 giugno del 2009 quantifica in 60 miliardi di euro la “tassa occulta” pagata ogni anno dai cittadini per coprire il costo della corruzione “dilagante”.

L’alta velocità francese (TGV) è costata 10,2 milioni di €./km. La Shinkansen giapponese 9,3, l’AVE Spagnola 9,8. La TAV italiana 60,7 milioni di €. per kilometro.

Il prudente Paolo Mieli, l’altra sera ad Annozero ha dichiarato: “Come alla vigilia del 1992, sta per saltare il tappo”. La Bonino l’ha interpretato come un suo timore, ma Mieli l’ha gelata: “Non è un timore, è una previsione”.

Dalle intercettazioni del caso Bertolaso; Roberto Petrassi (polo natatorio Pietralata): “O ti chiami ladro o ti chiami poveraccio, sono due le cose. Noi abbiamo una forma di rubare che è autorizzata sotto certi casi e quegli altri invece sono ladri perché rubano le mele al mercato e vanno in galera.”

Il caso delle recenti tangenti lombarde, per la Moratti ” non è una ‘Mani Pulite”. Ma a Palazzo di Giustizia è pronta la grande retata: “Confessate o vi veniamo a prendere“.

La Stampa di ieri accosta il caso di Mario Chiesa, che 18 anni fa per una tangente di 7 milioni di lire fece partire “mani pulite“, all’arresto di Milko Pennisi per una tangente di 5 mila euro. Oggi Pennisi è scaricato dalla Moratti e da Formigoni come Chiesa fu scaricato da Craxi come “mariuolo” e “mela marcia”.
Poi Chiesa cominciò a parlare e descrisse il marciume di tutto il cestino. E venne giù tutto. Saltò il tappo.

Anche allora c’era la crisi, i conti pubblici ed il debito erano fuori controllo, ma non certo come oggi; mezzo miliardo di €. al giorno. La corruzione dilagava e secondo gli economisti pesava sui cittadini 10 mila miliardi di lire all’anno. (5 miliardi di €.). Allora come oggi la ruberia era visibile a occhio nudo, che la spavalda arroganza e impudenza dei corrotti di Stato li portava a rubare sotto gli occhi di tutti. Ma oggi, in una fase ben più drammatica di crisi, secondo la Corte dei Conti la tassa-corruzione è arrivata a 60 miliardi di euro. Dodici volte maggiore al 1992.
Anche allora come oggi, una classe politica autoreferenziale, decrepita e screditata (ma certo non degenerata come l’attuale casta) tentò di salvarsi con l’impunità negando tutte le autorizzazioni a procedere ai giudici e varando leggi salva-ladri come il decreto Amato-Conso.

Poi la gente, informata da giornali e TV allora ancora funzionanti, scese in piazza e li mandò tutti a casa. O a Hammamet.

Come allora, anche oggi abbiamo inchieste su episodi di corruzione a Firenze e Milano, a Palermo e a Bari, e hanno tutte le potenzialità per “sfondare” fino a far saltare il tappo del sistema.
Ed oggi il sistema appare ampiamente screditato ed indebolito, intossicato nelle istituzioni dai metodi berlusconiani e dilaniato dai conflitti interni ai partiti come l’insofferenza della Lega contrapposta a quella dei finiani nella maggioranza, con degenerazioni come lo scontro in Sicilia tra la cosca di Schifani e Alfano e quella di Dell’UtriMicciché; e nella minoranza alla putrefazione del PD e all’estinzione della sinistra.

Lo screditamento si sta allargando velocemente alla Confindustria con i suoi uomini di punta sempre più indagati come Marcegaglia e persino al Vaticano, invischiato in squallide vicenda di dossier e ricatti interni incrociati, (il caso Boffo è solo uno di questi) innescati dallo stesso Berlusconi con i suoi giornali.

L’odierno scandalo Bertolaso appare ancor più destabilizzante dei processi a Berlusconi, in quanto Bertolaso ha forti legami col Vaticano, è amato da un’ampia fetta del PD ed è il punto di riferimento dell’immagine berlusconiana “del fare”.

In questo drammatico scenario, va aggiunta la crescente insofferenza della mafia per le “promesse tradite” del nostro Premier.

E’ una situazione oramai giunta al limite, da tempo, e mantenuta forzatamente in vita dalla casta che ne trae potere e soldi sguazzandovi. Essi preferiscono non vedere quel accade e restano asserragliati nelle loro varie trincee, blindandosi con immunità varie, lodi vari e improbabili legittimi impedimenti arraffando il possibile, finchè dura.

Se esistono politici seri, potenziali uomini di Stato di destra e di sinistra, dovrebbero prepararsi ora a mettersi in condizione di raccogliere i cocci del pentolone che sta per saltare e a fornire programmi e proposte serie a chi, molto probabilmente, resterà presto orfano della casta e privo di punti di riferimento.
Nella nostra “sinistra“, quasi totalmente indaffarata a fare affari e proporre e sostenere inquisiti ben poco si muove. Per trovare proposte e riflessioni serie tocca andare all’estero (!!!) come al convegno di Londra di italianisti, accademici e giornalisti britannici dove è uscito un decalogo per il centrosinistra italiano, molto chiaro, durante un dibattito sulle prospettive dell’Italia:

1 ) Quali sono i vostri principali valori politici al di là dell’antiberlusconismo?
2 ) Perché quando avete avuto l’opportunità di governare non avete regolamentato il conflitto d’interessi?
3 ) Che visione avete della società italiana del futuro e per quale tipo di giustizia sociale vi schierate?
4 ) Quale è la vostra visione della globalizzazione e come vedete l’Italia in essa?
5 ) Come pensate di aumentare le possibilità a disposizione dei giovani e che risposta date alla lettera di Pierluigi Celli che invitava il figlio a lasciare l’Italia?
6 ) Sarete in grado di apportare serie riforme alla classe politica in termini di numero dei parlamentari, immunità legali, costi della politica?
7 ) E’ possibile che l’inesistenza di un governo ombra comunichi agli elettori l’assenza di un governo alternativo e quindi la non presenza di un’opposizione ufficiale in Italia?
8 ) Perché non c’è un reale interesse e capacità nell’usare i nuovi media?
9 ) Se aveste un miliardo di euro di risorse extra, come le utilizzereste?
10) Avete un Obama capace di sfidare Berlusconi in carisma e popolarità ma al tempo stesso di creare una visione un sogno per gli elettori che dovrebbero votarvi?

Di fronte a questa drammatica situazione ed alle chiare indicazioni per il futuro dell’Italia, abbiamo un Bersani che oggi chiede giustamente le dimissioni di Bertolaso, ma non ha saputo chiederle a Bassolino e sostiene gli indagati Loiero e De Luca (due rinvii a giudizio per associazione a delinquere, concussione, falso e truffa).
Bersani, costretto dagli eventi, arriva persino a tentare un “Progetto Italia” che, dopo il caso Vendola in  Puglia, concentra in questo punto la sua vera idea alternativa per l’Italia:

Basta Primarie!”
Le primarie vanno rivalutate. “Senza partecipazione è difficile produrre innovazione, però non sempre partecipazione è sinonimo di innovazione. E, a volte, l’innovazione ha bisogno anche di un meccanismo di impulso che non sempre può venire dal basso.”

Ma è questo il Bersani che volevano i “compagni” quando lo hanno votato alle primarie?

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Commenti
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  1. avatarZeitgeist - 15 febbraio 2010

     Se salta il tappo, come spero, brinderemo come fu per mani pulite, ma stavolta speriamo che la sinistra sappia prendere in mano la situazione altrimenti apparirà un altro Berlusconi con i suoi leccaculo.

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