Sbattezzarsi

Da bambino sono stato battezzato.

Penso come la stragrande maggioranza, anche se poi non ho mai avuto il dono della Fede, non mi sono mai sentito di praticare, ed adolescente ho preso atto del mio stato di Agnostico.

Ho però sempre tacitamente tollerato che la Chiesa Cattolica contasse anche me tra i suoi fedeli, pur non essendolo, ed ho lasciato che la stessa legge italiana mi considerasse «suddito» delle gerarchie ecclesiastiche.

Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato.

Ho sempre tollerato questa incorporazione, così come penso abbiano fatto migliaia di altri battezzati ora Agnostici.
Ma ora la Chiesa con le sue spietate ingerenze, sia politiche che nella sfera famigliare, sta veramente esagerando e diviene intollerabile per un agnostico continuare a farne parte.

Strana storia quella del battesimo, non praticata da Cristo ed invenzione postuma della chiesa riferita all’invenzione del peccato originale.

Recentemente però sembra che vi sia una crescita esponenziale di cittadini (si parla di decine di migliaia) che decidono e richiedono di sbattezzarsi, non tollerando più la soffocante intromissione della Chiesa nella politica e nella sfera privata.
Questo naturalmente è stato possibile dopo una lunga e lacerante battaglia legale con la chiesa per vedersi riconosciuto il diritto di sbattezzarsi che ha portato alla sentenza del 26 maggio 2000, e quindi nel novembre 2002 la Conferenza dei vescovi italiani, riunita in assemblea plenaria, ha dovuto confermare la legittimità delle richieste formulate col modulo UAAR.

Lo sbattezzo, visto dalla parte della Chiesa, si chiama apostasìa.

Dal punto di vista dottrinale è un peccato mortale e per il diritto penale della Chiesa rappresenta invece un «delitto» (Codice di diritto canonico, can. 1041).

Gli Agnostici, anche se non sbattezzati, per la Chiesa sono da considerarsi apostata, e pertanto soggetti alla scomunica latae sententiae (can. 1364).

In questa società sempre più malata la presenza della Chiesa, invece di alleviare la sofferenza, sta divenendo con le sue imposizioni, le sue ingerenze e la sua gretta chiusura un momento di malessere essa stessa, e questo non può dunque più essere tollerato.

Per sbattezzarsi basta seguire le indicazioni dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) o dell’Associazione per lo Sbattezzo.


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