Riforma scuola; si torna ai Balilla

balillaChe la nostra scuola e l’istruzione in genere necessitassero di un intervento riformatore credo sia indiscutibile.

Ferma restando la nostra posizione sull’istruzione nel nostro Paese, sono innanzitutto i confronti con le differenti situazioni europee (dati OCSE) che impietosamente rendevano (e rendono) insostenibile lo stato della nostra scuola;

*  In Italia al momento per l’istruzione spendiamo meno della media europea (4,5% del PIL contro il 5,7%; meno di noi solo la Slovacchia ).

* Per la scuola si spende il 9% della spesa pubblica, (contro una media del 13,3%)

* L’80% di questa spesa è per le retribuzioni del personale docente e non,  (contro il 70% della media)

Questi e gli altri dati forniti dall’Ocse, mostrano uno scenario di questo tipo:

  1. abbiamo avuto (ora un pò meno) un eccessivo numero di docenti (assunti in modo clientelare ed eccessivo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90)
  2. il rapporto studenti/insegnante era tra i più bassi (10,6  contro una media di 16,4).
  3. questi docenti erano sottopagati
  4. in quanto in eccesso, fornivano un numero di ore di istruzione superiore del 20% alla media europea (studenti costretti a restare più tempo a scuola ma privi di adeguato insegnamento)
  5. pur essendo sottopagati, essendo in numero eccessivo,  costavano di più ai cittadini italiani della media europea
  6. essendo sottopagati (ed in assenza di una seria politica scolastica) erano indotti ad offrire una formazione scadente o perlomeno discutibile
  7. questa situazione ha prodotto studenti tra i più impreparati d’Europa, una delle spese più alte per gli stipendi dei docenti (a scapito delle strutture, rese fatiscenti e pericolose) e docenti sottopagati, demotivati e spesso incapaci.

Che qualcosa dovesse essere fatto era dunque indiscutibile e sollecitato da più parti.

Ed ecco che ai nostri governanti non è sembrato vero poter sbandierare questi dati ed iniziare con lo smantellamento generalizzato dell’istruzione. Evidentemente sono intenzionati a non fermarsi a questo; intendono difatti andare ben oltre l’edificazione di cittadini-spettatori ignoranti e quindi ben malleabili e lobotomizzabili dalle TV, ora vogliono pure renderli utilizzabili per le loro idee, evidentemente bellicose;  si torna ai Balilla.

Accordo Gelmini – La Russa: “Studenti Soldati”.

Si chiama “allenati per la vita”. (anche qui)

E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico, rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra ministero dell’Istruzione e della Difesa.

“Le attività in argomento (marce, uso della pistola ecc.) permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”.

Dopo che La Russa ha provveduto ad ordinare 131 bombardieri per 13 miliardi di €. (!!) – (coi bombardieri non è che ci si “difende”… ma chi dovremo mai andare a bombardare?)  ora non ci resta che attendere l’inizio dell’insegnamento di questa nuova  materia in tutte le scuole;  a quando?

Che non vediamo l’ora d’assistere ai saggi d’ardimento dei nostri figli, vederli saltare nel cerchio di fuoco, cantare in coro eia-eia-meno male che Silvio c’è e poi ammirarli fieri mentre issano la bandiera, quella padana ovviamente .

Spero solo che abbiano pensato a fare pattuglie separate tra i Maschi e le Femmine,  per fare in modo che tra i maschietti possa svilupparsi anche un genuino spirito di branco.  E senso di colpa ed espiazione tra le femminucce.

E poi saranno loro distribuite le gloriose razioni Kappa per sopravvivere tra i teleshow e telequiz riccamente inseriti nei programmi scolastici?

E soprattutto … corrisponde a verità cari Ministri che Rambo in persona forgerà i docenti che insegneranno  loro come tendere trappole anti-gay?

E si, è proprio vero che oramai ci voleva una sana riforma della scuola Gentile!


Commenti
Sono stati scritti 4 commenti sin'ora »
  1. avatarBsaett - 22 settembre 2010

    Non ho parole! 😯
     

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  2. avatarBsaett - 25 settembre 2010

    E’ interessante notare come nei paesi assolutistici, come la Germania nazista e l’Unione Sovietica stalinista, le categorie sempre presenti nella stampa erano sovente di tipo assoluto, come il volere del popolo, la famiglia, la patria, ecc…. Generalmente nelle democrazie compiute si parla molto più di libertà e diritti individuali, uguaglianza e diritti civili.
    Le categorie del primo tipo sono sempre presenti nella stampa italiana e nei discorsi di alcuni politici. Evidentemente adesso vogliono passare ad inculcarle direttamente nelle menti più malleabili dei più giovani.
    Di libertà non ne parlerà mai più nessuno!

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  3. avatarTiziana Bisogno - 27 settembre 2010

    Dunque, vediamo di mettere un po’ di ordine. Se gli investimenti per la scuola sono più bassi rispetto agli altri paesi d’Europa, è normale che aumenta, in percentuale, la spesa per gli stipendi del personale docente ed Ata. Il ministero, però non ha a suo carico le spese di gestione delle strutture scolatiche che, invece, sono a carico dei comuni  per le scuole d’obbligo e delle province per le scuole superiori come i licei. La ministra sventola le cifre  ad uso e consumo per la propaganda. Vedete quanto ci costano? e poi non sono nemmeno così bravi questi insegnanti, lo ha certificato l’Ocse che, pare, sia diventata la nuova bibbia. Ora i dati dell’Ocse dovrebbero essere studiati, pagina per pagina, conoscendo innanzitutto le premesse, l’obiettivo e il metodo dell’indagine. Qualcuno lo ha fatto e, sopresa! quei dati pare dicano cose diverse da quelle sbandierate dalla ministra e adepti.  Ma tant’è, la mission di Marystar è affondare la scuola pubblica e, per prima cosa, ha tolto la parola persino dal suo ministero che è solo dell’istruzione – ricerca e università. Ma, ricordate? una delle sue prime dichiarazioni fu “pubblico e privato sono la stessa cosa”. Che per un avvocato (avvocato mo’) è davvero troppo, nemmeno stranamore mavalà avrebbe osato tanto.
    Poi è stata la volta della cultura berlusconiana che dovrebbe, secondo il Gelmini-pensiero, fare il suo ingresso trionfale nientemeno che in cattedra. Ora l’esercito degli studenti che si appresta ad esercitazioni (non esercizi che già sarebbe qualcosa) para-pseudo-militari. “L’ha voluto Fioroni” ha tuonato il Miur per la gioia della neo-mamma bresciana con abilitazione a Reggio Calabria, rispondendo ad una interrogazione del Pd. 
    Ecco come siamo messi. Fioroni aveva già fatto un accordo e alla Gelmini non è sembrato vero. 

    http://www.orizzontescuola.it/node/11708
     

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  4. avatarAndrez - 28 settembre 2010

    E’ un giochetto che hanno applicato parecchie volte, (vedi legge Biagi) quello di prendere proposte di legge della ‘sinistra’, sconvolgerle completamente facendole sue per poi dire che “…era la legge proposta dal PD“.

    Per il momento su questa vicenda è in corso una interrogazione parlamentare:

    Dopo aver svuotato le casse scolastiche, dopo aver fatto entrare i simboli di partito in una scuola dello Stato oggi, con la diffusione e la pratica della cultura militare e dell’utilizzo delle armi a scuola, credo sia giunto il momento di dire: basta.

    Si sta drammaticamente realizzando ciò che Piero Calamandrei aveva prefigurato in un suo celeberrimo discorso: il ritorno di una dittatura nel nostro paese non avverrà con i carri armati per le strade ma distruggendo la scuola pubblica.

    Noi vogliamo che i nostri ragazzi apprendano a scuola la cultura della pace, l’unica che potrà garantire a tutti un futuro.

    Di Fioroni non abbiamo mai scritto qui nel Blog, anche se lo sappiamo parte di quella casta piddina da rottamare al più presto.  Ma sembra che anche in questo caso la proposta prevedesse ben altro.

    (… non trovo riscontri per il momento :mrgreen: )

     

     

     

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