Referendum -BO-: finanziare scuole private?

Il 26 maggio si voterà a Bologna un Referendum sul finanziamento pubblico alle scuole private.

Il Comitato Art.33  ha raccolto le firme per proporre agli elettori il seguente quesito referendario:

“Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?

A) utilizzarle per le scuole comunali e statali
B) utilizzarle per le scuole paritarie private

 

Al fine di cercare di comprendere meglio questo Referendum, vediamo di riportare gli aspetti principali di questo dibattuto argomento.

1. La proposta “A” per eliminare il finanziamento alla scuola privata è sostenuta da liberi cittadini riuniti in Comitato, dal M5S e da Sel.

2. la proposta  “B” per mantenere il finanziamento alla scuola privata, è sostenuta  da  Pd, il Pdl, Lega Nord, l’Udc, CL, la CEI di Bagnasco  e dalla Curia.

3.  La Costituzione all’Art. 33 prevede che: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

4.  E’ noto come la scuola pubblica viva un drammatico momento di abbandono e impoverimento di risorse, di come non riesca a far fronte alle richieste dei cittadini, di come i bambini debbano portarsi da casa carta igenica, fazzolettini, fogli da disegno ed altro.

5.   A Bologna i finanziamenti comunali alle scuole pubbliche sono meno della metà dei soldi pubblici stanziati per le scuole dell’infanzia private.

6.  Finanziare le scuole private con soldi pubblici (rendendo inadeguate le pubbliche) significa imporre a cittadini non credenti o non cattolici  di impartire una educazione confessionale ai propri figli.

7.  Al di là di eufemismi e ipocrisie, “scuola paritaria privata” è solo un inganno per dire, essenzialmente,  scuola dei preti.

8 .  In epoca di crisi e privazioni, appare più che mai logico che le scuole confessionali siano pagate con i soldi dell’otto per mille, insomma dalle confessioni, e  dai privati cittadini che legittimamente le scelgono per educare cristianamente i propri figli.

9 .  Appare evidente come tutta questa operazione sia solo l’ennesimo e sistematico attacco  ai pubblici servizi a favore del privato profitto.


Commenti
C'è solo un commento per ora, perchè non farne un secondo?
  1. avatarAndrea Cotti - 10 maggio 2013

    A due settimane dall’apertura delle urne è chiaro, infatti, che il caso è ormai nazionale e che in ballo non c’è solo il milione di euro, ogni anno prelevato dalle casse comunali a beneficio delle materne convenzionate.

    Il voto rappresenta anche un esame politico decisivo, per tastare lo stato di salute della giunta, ma soprattutto di un partito che in Emilia ha sempre trionfato, e che oggi invece si ritrova messo all’angolo proprio sul terreno dello storico fiore all’occhiello della sinistra, quello dei servizi scolastici. Senza contare l’imbarazzante alleanza con il Pdl, la Lega Nord e la Curia  che sconquassa la base del Pd.

    Il Nuovo Comitato Articolo 33 propone di votare “A“, il 26 maggio 2013, al referendum bolognese che riguarda la destinazione dei finanziamenti pubblici comunali che la giunta Merola ha deciso di versare alle scuole dell’infanzia paritarie private.

     

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