Qui: Parto e Arrivo

C’è un punto esatto, quando si stà per partire, dove si saluta il paese, chiaramente dentro di noi.
C’è un punto esatto , dove ci si sente già a casa anche se realmente non lo si è ancora?
Un metroquadro reale dove si dice: ok da adesso comincio a pensare dove arriverò, e se tutto andrà bene, anche per tragitti di breve durata, il pensiero che dopo quel metro quadro oltrepassato, tutto ciò che ho scordato a casa, rimmarra lì; è inutile tornare indietro, inutile perchè il mio cervello realizza che da quel metroquadro in poi mi devo arrangiare.
Quando ritorno, invece il viaggio può essere lunghissimo, addirittura vacanze di giorni, o brevissimo, torno dal lavoro, o da scuola; dopo quel metroquadro sono già a casa, qualsiasi cosa possa accadere; sono già a casa.
Ebbene si, il mio metro quadro è 6 metri lineari , verso Crevalcore, esattamente sulla circonvallazione, che venendo da Bologna e percorrendo Viale Dante a sinistra ho viale della Liberazione, a destra ho Via di Crevalcore.

Il più bell’incrocio che esista sul pianeta, dove vige: si la legge del codice stradale, ma anche un profilo etico d’altri tempi.
Dove, chi viene da Bologna percorrendo viale Dante, arrivando circa 100 metri prima del cinema e dello svincolo: mette la freccia a destra se và verso Crevalcore, o sinistra se prosegue la circonvallazione verso viale Della Liberazione, QUESTA è DEMOCRAZIA, cribbio.
La felicità dell’automobilista che è fermo allo stop di via Crevalcore verso Bologna, che ancor prima di pensare al codice della strada, apprezzando il gesto dell’altro automobilista, pensa: meno male c’è un pendolare nostrano.

Chiaramente tutto salta il mercoledì di mercato…


Commenti
Sono stati scritti 4 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 10 febbraio 2012

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  2. avatarCrazy57 - 12 febbraio 2012

    Lavoro in Viale Dante, non mi allontano molto dall’incrocio descritto da Lauro, e veramente vedo ben poche frecce che segnalino se l’automobilista va verso Crevalcore o prosegue per circonvallazione Liberazione. !
    Il mio metro quadro è quindi un altro, e precisamente davanti alla chiesa del Poggio, anche perchè è più facile che, per una vacanza o solo un fuoriporta, io vada a prendere l’autostrada o l’aereo a Bologna; già quando prendo la trasversale di pianura, che devo svoltare a sinistra poco prima del Poggio, ho qualche diffilcoltà.
    Ed è bello al ritorno, aspettare per chilometri di vederne il profilo, lì in mezzo alla strada, che mi dice: sei arrivata…

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  3. avatarAndrea Cotti - 12 febbraio 2012

    Ricordo che da bambino il “parto” e “arrivo” erano molto vicini a casa mia; bastava andare nella strada dilà dalla “mia” ed era già essere e sentirsi “lontani”.

    Poi mi sa che invecchiando ho espanso questa misura; ora avverto l’ingresso e l’uscita dall’aeroposto come tornare o lasciare casa.

    Il segnale che avverto più nitido sono gli odori; entrando nella hall-partenze è già un’altro pianeta, mentre tornando, specialmente dopo molto tempo, uscire dall’aeroporto è già la mia terra, casa mia, e gli odori “i miei” odori,  sono formidabili.  😀

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  4. avatarGabriele Tesini - 12 febbraio 2012

    Sì i tuoi odori odori … odori di … (Vedi foto) altro chè riso e cetrioli di Ao Nang  😯
     

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