Quando i Vigili sparano

Lo abbiamo già scritto, ma forse è il caso di ripetere che non capirò mai nè mai accetterò l’idea che i nostri Vigili Urbani prestino il loro servizio di assistenza ai cittadini armati di pistola, pronti ad uccidere insomma.

Ieri a Milano un Vigile Urbano intervenuto per sedare una rissa ha ucciso un giovane sudamericano di 28 anni perchè fuggiva.  E’ successo poco dopo mezzogiorno in zona Parco Lambro, in periferia di Milano.

L’ha sedata a modo suo la rissa e sempre a modo suo ha riportato l’ordine. Ma è questo l’ordine che vogliamo? E’ per ottenere questo ordine che abbiamo pensato bene di armare i nostri Vigili Urbani?

La sensazione è che la truculenta campagna “sicurezza” che le reti Rai-Set hanno per anni trasmesso tutto il giorno durante i governi di centrosinistra per infondere insicurezza nei cittadini ed il bisogno di un Governo forte, (basta buonismo!)  e giustificare il giro di vite rigorista, così ben espresso poi a Parma, abbia in pieno coinvolto anche le nostre Amministrazioni.

In effetti Parma è stato un bel banco di prova generale per le politiche malavitose del centrodestra. Il malaffare apparve subito, fin dalle prime iniziative di quella Giunta di destra, per poi scoppiare clamorosamente con il caso del selvaggio pestaggio di Bonsu.

Emmanuel Bonsu Foster è il ghanese di 22 anni che lo scorso settembre venne “fermato per errore” in un’operazione antidroga condotta nel parco ex Eridania dal Nucleo di pronto intervento della polizia municipale di Parma. Era un bravo ragazzo, e pure impegnato socialmente, ma venne massacrato dai Vigili semplicemente perchè di colore. Nelle indagini conseguenti il pestaggio, la Procura di Parma ha scoperto dettagli raccapriccianti e metodi operativi degni di aguzzini nazisti ed ha depositato una richiesta di rinvio a giudizio per dieci Vigili Urbani coinvolti nell’inchiesta sul pestaggio e le torture. Non un caso di un singolo dunque.

Questo non è garantire la sicurezza, ma è crearli disordine e insicurezza, tra cittadini che si sentono in mano ad una sorta di nuovi Vopos.  Dunque se di sera per qualsiasi ragione a mio figlio capita di non vedere una pattuglia dei nostri Vigili e di non fermarsi immediatamente al loro segnale … quelli me lo sparano?

Ma che bella società civile che stiamo costruendo.

Ma che bel clima, che gioiosa convivenza e che serenità dilagante ci attende.


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarOliviero Cotromano - 19 febbraio 2012

    Ho trovato questa pagine tramite FB e devo dire che sul primo momento non volevo credere a quello che stavo leggendo. Molta folosofia demagoca e nessuna conoscenza della realtà lavorativa in cui 65.000 operatori si trovano a lavorare. Nella mia innocenza mi son anche detto ” magari avrà anche scritto qualcosa in merito alla morte del collega di Milano” motivo per cui immediatamente mi sono iscritto e mi son messo a ricercare prima un suo scritto , poi amaramente uno scritto di qualcuno, sulla morte di NICOLO’ SAVARINO, scoprendo che nulla e nessuno si è posto il problema, ma nel momento in cui il problema è inverso ecco subito un post in cui si esprime un parere alquanto ignorante (nel senso che ignora) della materia.
    Già definire vigili urbani un servizio che dal 1986 non è più quello è indice di :
    1° non conoscere la materia
    2° avere un’idea antiquata in materia di sicurezza, convivenza civile e degrado urbano.
    Sul primo punto sono a completa disposizione di chiunque per fornire spiegazioni su cos’è e qual’è il lavoro della POLIZIA MUNICIPALE.
    Sul secondo punto purtroppo la mia esperienza personale e professionale mi spinge a ritenere impossibile fargliela modificare.
    I VIGILI URBANI secondo l’immaginario collettivo sono morti e sepolti e nessuno potrà rievocarli, poi se normativamente verrà deciso che certi interventi o certi servizi, che ora mi trovo costretto a fare ed a far fare ai miei agenti, con tutti i rischi connessi, non saremo più doverosamente obbligati ad effettuarli, sarò il primo a goderne dei benefici , potendo dedicare il mio poco e prezioso tempo anche alla mia famiglia. 
     
    IN TUTTI I CASI NON RISPONDERO’ A NESSUNO FINCHE’ NON VEDRO’ I VS COMMENTI SULL?OMICIDIO DELL’ AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE NICOLO’ SAVARINO. troppo facile “spararci” addosso senza mai assumersi l’onere di difenderci quando DOBBIAMO essere difesi dalla cosìdetta SOCIETA’ CIVILE. 
    SINCERAMENTE
    Oliviero Cotromano
     
     

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  2. avatarAndrea Cotti - 20 febbraio 2012

    Benvenuto Oliviero nel Blog.

    La ringrazio per le sue osservazioni che ho letto con vivo interesse e che ci consentono di meglio approfondire l’argomento valutandone punti di vista differenti. Che è in fondo la vera mission del blog.  :)

    Il suo intervento tocca molteplici e differenti aspetti che mi sembra opportuno valutare uno ad uno, per poi magari tentare una sintesi finale.

     

    Molta folosofia demagoca e nessuna conoscenza della realtà lavorativa in cui 65.000 operatori si trovano a lavorare

    Di solito la filosofia e la demagogia, assieme alla retorica, sono usati dai politici per carpire fiducia e consenso dei propri elettori    creduloni e quindi turlupinarli a piacere. In questo caso nessuno di noi è politico nè cova simili prospettive. Siamo solo cittadini che esprimono liberamente opinioni e sentimenti sui servizi ricevuti, offrendoli alla discussione e alla critica, come nel suo caso. Quindi non mi sembrano applicabili questi termini, nel nostro caso; essi sono fuori luogo quanto gratuiti. Se lei ha idee differenti può senz’altro discutere le nostre, come ha fatto, che siamo ben consapevoli esse siano solo opinioni, e certo discutibili.  

    Siamo dunque solo liberi cittadini che dicono la loro circa i servizi che vengono loro offerti dal sistema, Amministrazioni comunali ecc., senza certo nessuna velleità di dover scrivere manifesti politici o programmi elettorali. Immagino che riconoscerà ad un cittadino la possibilità di dire ciò che pensa, no? E se un cittadino recepisce come non adeguato un servizio, non è che possa esprimere la propria opinione solo dopo essere giunto a conoscenza della realtà lavorativa di 65.000 operatori; questo tocca a chi quei 65.000 gestisce, non al cittadino utilizzatore finale. Se lei va al ristorante ed il cibo è scadente se ne lamenta, non è che si pone il problema della realtà lavorativa degli operatori della cucina; e magari in quel ristorante non ci torna più. Così come si sarà lamentata la mamma dello sparato dal Vigile di Milano. Reo di fuga.

     

     ” magari avrà anche scritto qualcosa in merito alla morte del collega di Milano” NICOLO’ SAVARINO”

    E’ come ho detto un blog di cittadini questo, non un quotidiano informativo. A volte quando i casi ci colpiscono ne parliamo, cerchiamo il confronto e il dibattito nel blog. Ma è sempre difficile farlo per la sola solidarietà e cordoglio, in quanto ci appare immane esprimerli quotidianamente per i 3 lavoratori che ogni giorno perdono la vita in incidenti sul lavoro. Di fronte alle tre vittime quotidiane del loro dovere trovo di pessimo gusto la sua pretesa di solidarizzare con un collega ignorando gli altri; dunque i tornitori e i fresatori dovrebbero ignorare i caduti sul lavoro quando agricoltori o pescatori? Muoiono mille all’anno questi, e statisticamente è più pericoloso fare l’operaio edile che il poliziotto o il soldato in Afganistan. O il Vigile Urbano.   

     

    “nulla e nessuno si è posto il problema, ma nel momento in cui il problema è inverso ecco subito un post in cui si esprime un parere alquanto ignorante (nel senso che ignora) della materia.”

    Vede Oliviero, ci sono i cittadini che devono essere tutelati ed assistiti dai Corpi dello Stato (Esercito e Polizia, Vigili Urbani e Pompieri, Forestali e Protezione Civile) da una parte, e ci sono i componenti di dette forze dall’altra che debbono garantire al meglio l’erogazione di detti servizi. Se lei chiama un idraulico, pagandolo, e gli chiede di riparare il lavandino, quello si aspetta. Se l’idraulico durante l’intervento le distrugge il frigorifero e le uccide il gatto, non è che può dirle “però il lavandino l’ho riparato bene”. Nè può pretendere di rifiutare la sua responsabilità per via che il cliente non ha nessuna conoscenza della realtà lavorativa in cui 65.000 operatori idraulici si trovano a lavorare. L’utente dunque ha il diritto di ignorare la realtà operativa dell’idraulico e pretendere il servizio per cui ha pagato. E solo quello.

     

    Già definire vigili urbani un servizio che dal 1986 non è più quello è indice di:
    1° non conoscere la materia

    2° avere un’idea antiquata in materia di sicurezza, convivenza civile e degrado urbano.”

    I Vigili Urbani e la Polizia Municipale. Mi ricorda un po’ quando si iniziò con l’eufemismo di chiamare i disabili “differentemente abili” salvo subito dopo togliere loro assistenza e diritti. E manganellarli pure quando han tentato di richiederli i loro diritti. In materia di sicurezza, convivenza civile e degrado urbano il discorso si fa ampio ed articolato, e squisitamente politico. E’ su questi argomenti difatti che si è giocata la politica leghista-berlusconiana in questi ultimi 20 anni. Da una parte questi signori hanno prescritto e depenalizzato ogni tipo di reato da ricco, dal falso in bilancio alla sofisticazione alimentare, e dall’altra hanno penalizzato infrazioni banali o amministrative, per cui abbiamo le carceri strapiene di ragazzini rei di essersi fatti uno spinello o vecchietti colpevoli di aver rubato un chilo di maccheroni al supermercato.

    Ma al berlusconismo occorreva far paura alle zie e alle nonne, alle mamme e ai cuginetti e così si è confezionata una specifica percezione di insicurezza diffusa con i media. Poi poco importa se dette depenalizzazioni hanno fatto esplodere città come Milano e Roma, oramai intossicate dalle mafie; l’importante era che la TV non ne parlasse più. Degenerazioni mafiose accuratamente coperte dai politici locali e tollerate dalle Forze dell’Ordine, anche Municipali, … impegnate a sparare alla spalle agli irregolari che scappano. 

    Come dicevamo prima, i Corpi dello Stato sono parecchi. I Vigili Urbani anni fa non erano armati, come non lo sono tutt’ora i Vigili del Fuoco o la Protezione Civile. Poi a qualcuno come abbiamo scritto è servito alzare il livello della tensione e distribuire pistole. Così ci siamo ritrovati la Polizia Municipale con licenza di uccidere. E col leghismo-berlusconismo abbiamo pure rischiato le ronde di partito armate e c’era molto vicino pure la Protezione Civile, che all’Aquila hanno messo in scena veri e propri test da campo di concentramento.

    Personalmente, preferivo prima. Mi piacevano i miei Vigili Urbani, Magrèn e Leonardi o Bettini (e più recentemente i Libanori) senza pistola. E’ una mia personale opinione ovviamente. Ricorderò sempre le loro paterne ramanzine, espresse con tanta civile severità. Così come vivo col terrore che se a mio figlio possa succedere di non fermarsi per qualsiasi motivo ad un posto di blocco persicetano, venga semplicemente sparato.

    ” IN TUTTI I CASI NON RISPONDERO’ A NESSUNO FINCHE’ NON VEDRO’ I VS COMMENTI SULL?OMICIDIO DELL’ AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE NICOLO’ SAVARINO.”

    Questo cos’è un ricatto? Senz’altro ho equivocato, ma non è che lei sia obbligato a rispondere. Se lo farà, ci farà piacere, altrimenti ce ne faremo una ragione. 

    Come immagino tanti altri cittadini, restiamo sgomenti di fronte ai quotidiani caduti sul lavoro, certamente anche Nicolò Savarino, e non potremo mai esprimere adeguato cordoglio alle famiglie di quei caduti. Ogni volta, ad ognuna di quelle drammatiche morti, tentiamo di immaginare di fare qualcosa, di migliorare la prevenzione e i controlli così irresponsabilmente ignorati dall’attuale sistema. E per quello sfortunato agente il cruccio non è per una impalcatura inadeguata o per un casco non indossato, ma … per aver avuto una pistola. Il malvivente vistosi scoperto ha subito realizzato che se fosse fuggito l’agente avrebbe potuto spararlo, non gli è rimasto altro da fare quindi che ucciderlo col Suv. La pistola dunque non solo in quel caso è stata inutile (sarebbe occorsa l’autoblindo invece della bicicletta) ma è stata la causa scatenante dell’omicidio. Perchè rischiare l’ergastolo uccidendo un Vigile se avesse potuto altrimenti fuggire? E la fuga senza omicidio non avrebbe significato impunità, che come abbiamo visto è stato comunque catturato.

    Lei Oliviero quando manda i suoi Agenti in strada armati la mattina, immagino sia consapevole di questa terribile responsabilità.

     

    ” I VIGILI URBANI secondo l’immaginario collettivo sono morti e sepolti e nessuno potrà rievocarli,”

    Ecco, io sarei invece per rievocarli. Per una società più civile dove si tenti di discutere insomma, prima di sparare.

    E a quanto pare non sono solo io a rievocarli, in quanto anche l’attuale Ministro dell’Interno non li consideri morti e sepolti. E si sta apprestando, pensiamo un pò,  proprio a disarmarli e a rivedere la loro posizione.   :) 

    ” VIGILI URBANI ARMATI – il Viminale avverte: “Affronteremo il riordino dei vigili”
    Il ministro Cancellieri interviene dopo la vicenda di Parco Lambro a Milano. “Togliere le armi alla polizia municipale? E’ un tema che siamo invitati ad affrontare al più presto”. “

    … da notare l’uso da parte del Ministro del termine Vigili Urbani. :mrgreen:

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  3. avatarOliviero Cotromano - 21 febbraio 2012

    Vista la sua risposta le rimando punto per punto . Sperando di essere sintetico.

    “Di solito la filosofia e la demagogia, assieme alla retorica, sono usati dai politici per carpire fiducia e consenso dei propri elettori   creduloni e quindi turlupinarli a piacere.”

    I termini da me usati  a causa di un mio imperdonabile errore li ha considerati separati, ma il mio intento era definire il suo ragionamento un esercizio di filosofia demagogica , ma invece noto con piacevole disappunto il suo immediato richiamo ad altra retorica e demagogia indicando l’esercizio di filosofare ed usare la retorica come indici di negatività.
    L’eccezione negativa della mia definizione era nel termine demagogia, ovvero l’arte del parlar bene, retorica, ricorrendo a sistemi falsamente veritieri, in quanto improntati solo su di  secondo un corretto uso del linguaggio, al solo scopo di ottenere un facile consenso facendo leva su sentimenti irrazionali o socialmente latenti  o, non nel suo caso, capaci di alimentare paure ed odio nei confronti dell’oggetto o soggetto analizzato.
    Lei è partito dal nobile intento filosofico ovvero di porsi delle domande, riflettere su di una realtà,  indagarne il senso, prefiggendosi il tentativo di studiarla e definirne la natura, le possibili visioni nei limiti della conoscenza, ma ha espresso delle opinioni assolutamente

    In questo caso nessuno di noi è politico nè cova simili prospettive.”

    E’ sicuro che tutti gli iscritti non abbiano tali intenzioni ? Politica è anche l’attività dei cittadini che si confrontano all’interno di un determinato spazio pubblico, quindi negare di fare Politica significa negare il senso, da Lei indicato, stesso per cui avete creato il sito, confrontarsi sulle opinioni. Negando di fare politica mi viene da considerare che Lei voglia accettare il confronto solo a parole, ma che nella realtà voglia imporre la sua opinione.

     “i nostri Vigili Urbani

    Nulla di meglio fa sentire all’uomo il diritto di giudicare se la cosa è di sua proprietà. Definire nostri un pubblico servizio, lascia presupporre la capacità di poter incidere sullo status della singolo agente o dell’intera Polizia Municipale. Falso poiché la legge, che è sopra ad ogni cittadino, non lo consente, ma definirli “nostri” da’ senso di appartenenza, sminuisce il ruolo di vigile urbano e riduce la distanza che normativamente invece esiste tra cittadino e vigile urbano, lasciando sottendere a tutti che sono sullo stesso piano, quando non è così ( ATTENZIONE non ho detto che uno è gerarchicamente sopra all’altro, ma sottolineo l’impossibilità di inserirli nella stessa categoria)

    “ prestino il loro servizio di assistenza ai cittadini armati di pistola, pronti ad uccidere insomma.”

    Perché questa frase? Qual è il suo scopo se non quello di generare immediatamente nel  normale cittadino un immediato senso di repulsione e quindi di un immediato e facile accaparramento del favore del lettore, perché nessun agente, indistintamente dalla divisa indossata, è pronto ad uccidere, ma è molto più facile far pensare che tutti gli appartenenti siano dei serial killer capaci di uccidere il primo che passa per il solo gusto di sentirsi rambo. Non volendo generalizzare se fossi pronto ad uccidere non sarei tra i più che l’arma non l’hanno mai usata perché sanno quando è da usare. Se fossi pronto ad uccidere io non sarei preoccupato del dopo e della crisi individuale ed esistenziale in cui ogni individuo cade dopo essersi reso conto di aver tolto la vita ad un altro essere umano.  Ha usato un concetto retorico, quindi linguisticamente ben costruito, per ingenerare in tutti il pensiero che tutti i vigili siano disposti/capaci di sparare senza porsi alcun dubbio sulla veridicità dell’affermazione.

    “L’ha sedata a modo suo la rissa e sempre a modo suo ha riportato l’ordine. Ma è questo l’ordine che vogliamo? E’ per ottenere questo ordine che abbiamo pensato bene di armare i nostri Vigili Urbani? La sensazione è che la truculenta campagna “sicurezza” che le reti Rai-Set”

    (ATTENZIONE che non sto per dire che il collega ha fatto bene, ma voglio sottolineare che data la delicatezza dell’episodio sia necessario aspettare che le indagini fatte da forze di polizia terze facciano il loro dovere professionale, se poi il collega ha sbagliato è giusto che paghi senza se e senza ma) Complimenti per la sua capacità di arrivare a conclusioni immediate solo sulla base di spezzone di articoli o trasmissioni televisive a meno che non sia riuscito a leggere il fascicolo posto sulla scrivania del Procuratore Capo. Al momento le indagini sono in corso e gli esiti non si sapranno prima di qualche altra settimana, ma Lei è pronto subito a trarne delle semplici considerazioni. Attraverso quali sistemi indipendenti si è formata la sua libera capacità giudicatrice? Le faccio notare il suo successivo richiamo alla RAISET ovvero alla capacità persuasiva dei media e dei vari mezzi di comunicazione di modificare la percezione di sicurezza dei cittadini.

    “E’ per ottenere questo ordine che abbiamo pensato bene di armare i nostri Vigili Urbani?”

    Domanda demagogicamente retorica, perché ordine è un concetto astratto e generico e non concreto e reale. Ordine significa rispettare un criterio, un principio. Ma qual è l’ordine che avete pensato? L’avete commisurato alla realtà? Avete capito come difenderlo?

    “La sensazione è che la truculenta campagna “sicurezza” che le reti Rai-Set hanno per anni trasmesso tutto il giorno durante i governi di centrosinistra per infondere insicurezza nei cittadini ed il bisogno di un Governo forte, (basta buonismo!)  e giustificare il giro di vite rigorista, così ben espresso poi a Parma, abbia in pieno coinvolto anche le nostre Amministrazioni.”
    “In materia di sicurezza, convivenza civile e degrado urbano il discorso si fa ampio ed articolato, e squisitamente politico. E’ su questi argomenti difatti che si è giocata la politica leghista-berlusconiana in questi ultimi 20 anni.”
     “Ma al berlusconismo occorreva far paura alle zie e alle nonne, alle mamme e ai cuginetti e così si è confezionata una specifica percezione di insicurezza diffusa con i media.”

    Richiamo alla politica più becere ad asservita ai singoli ideali od interessi personali di pochi. (ATTENZIONE perché non ho mai detto che quello era un sistema che voglio od al quale aspiro quindi darmi del berlusconiano o filo leghista o politicamente schierato alterando le mie parole è lo stesso gioco che Lei denuncia , attaccare per giustificare )
    sicurezza, convivenza civile e degrado urbano sono concetti ben precisi ed identificati dalle moderne scienze criminologiche e studiate attraversi macro o micro sistemi sociologici. Il prossimo 13 marzo si terrà un convegno di scienziati e studiosi in materia proprio a Bologna. Terzo anno di partecipazione ed indovini quanti politici si presentano? 1 il proprietario di casa che è obbligato dai suoi.

     “Degenerazioni mafiose accuratamente coperte dai politici locali e tollerate dalle Forze dell’Ordine, anche Municipali, … impegnate a sparare alla spalle agli irregolari che scappano. “

    Complimenti per l’alto ed innovativo pensiero. La corruzione è arrivata a tutti i livelli, ma non vedo grandi battaglie o barricate alzate dalla società civile. Siamo al solito “scusaltrismo”, ovvero scusate ma gli altri. Essere cittadini significa chiedere l’applicazione di regole anche quando queste sono a nostro discapito, ma la propria necessità deve essere sempre compresa e considerata come l’unica eccezione ammissibile. “Ma sono andato a prendere solo le sigarette!!”, “Ma sono stato via solo due minuti”. Se è a conoscenza di situazioni particolari dove mafia e politica e Vigili sono correlate, La invito a recarsi in Procura della Repubblica dove la D.I.A. avrà ben piacere di ascoltare le sue denunce. Non la invito da me perché io a S.G.Persiceto non ho giurisdizione, ci abito solo.

    “Nelle indagini conseguenti il pestaggio, la Procura di Parma ha scoperto dettagli raccapriccianti e metodi operativi degni di aguzzini nazisti ed ha depositato una richiesta di rinvio a giudizio per dieci Vigili Urbani. Non un caso di un singolo dunque.”

    Ecco l’eccezione che conferma la regola. Se dieci sbagliano allora tutti sbagliano. Le ricordo che dietro ogni divisa c’è un singolo uomo che ha libera facoltà di decidere come operare, se poi dalle decisioni derivano danni a cose o persone ognuno ne pagherà le proprie conseguenze. Ma anche questo richiamo, in negativo, serve solo a suffragare la sua tesi, senza però fare una giusta analisi tra i casi positivi ed i negativi. Basta una rondine a far primavera?

    Ed ora forse i riferimenti più duri da digerire.

    “A volte quando i casi ci colpiscono ne parliamo, cerchiamo il confronto e il dibattito nel blog. Ma è sempre difficile farlo per la sola solidarietà e cordoglio,

    Nessun richiamo a solidarietà o facile ricorso al cordoglio che non ho invocato. Io ho invocato un’alzata di testa della società civile, capace di porsi il dilemma dall’errore di uno si possa azzerare la professionalità di migliaia di operatori.  Leggere che l’omicidio di un vigile in bicicletta, emblema dell’idea di vigile da Lei inneggiato, non l’abbia colpito mi convince sempre di più che il suo sia stato uno sterile esercizio filosofico risultato di un cittadino che partendo dal suo diritto di libertà di espressione (che non le nego e che mi guardo bene dal negare a chiunque) si arroga il diritto di andare a spiegare all’idraulico come fare il suo mestiere. Le armi sono oggetti pericolosi solo se dietro c’è un uomo pericoloso, capisco il suo punto di vista, ma la informo “tristemente “ che si tratta di pura e semplice utopia. Una società non può pensare di ridurre il danno dato dall’uso delle armi da parte di privati ed in particolare nei casi di uso clandestino, vedasi l’uso delle mafie e dei criminali, togliendole a coloro che devono difendere la società civile pensando che questo basti. Mi spiace ma non basta più da due decenni e la cosa nonostante il suo dispiacere sta dilagando. Disarmare i legali difensori significherebbe dare più forza a coloro che voglio delinquere e al tempo stesso alzare bandiera bianca contro le ingiustizie .
    I Vigili, sono sempre stati armati, in passato avevano un bastone poi una spada ed infine una pistola. I suoi tre vecchi vigili persicetani, vorrei proprio sentirli di come e quanto si sentivano sicuri. Il suo richiamo alle “loro paterne ramanzine, espresse con tanta civile severità.” la informo che è ormai anacronistico e non le sto a dire perchè c’è anche una norma penale che ci impone di non fare ramanzine, ma atti avente valore avanti i giudici. E’ anacronistico perché ormai il cittadino è ben conscio dei suoi diritti, ma poco consapevole dei suoi doveri e la sua frase  “Così come vivo col terrore che se a mio figlio possa succedere di non fermarsi per qualsiasi motivo ad un posto di blocco persicetano, venga semplicemente sparato.”  è espressione di quanto da me asserito. Se suo figlio sapesse che fermarsi ad un posto di blocco è dovere di ogni buon cittadino non rischierà mai nulla, ma siccome doveva confutare la mia tesi e creare del facile consenso nei cittadini ecco un ennesimo richiamo demagogico.  DIRITTI e doveri (questi sconosciuti).

    “Se lei chiama un idraulico, pagandolo, e gli chiede di riparare il lavandino, quello si aspetta. Se l’idraulico durante l’intervento le distrugge il frigorifero e le uccide il gatto, non è che può dirle “però il lavandino l’ho riparato bene”

    Se chiamo l’idraulico è perché penso di aver a che fare con un professionista, se poi questo mi distrugge casa adirò per le vie legali affinchè mi risarcisca i danni, ma di certo non faccio causa a tutti gli altri idraulici e men che meno mi sogno di inneggiare al divieto di esercizio agli altri idraulici. Vede la responsabilità penale è personale e non può essere scaricata su altri e da qui il mio invito a non fare di tutta un’erba un fascio.

    “Nè può pretendere di rifiutare la sua responsabilità per via che il cliente non ha nessuna conoscenza della realtà lavorativa in cui 65.000 operatori idraulici si trovano a lavorare. L’utente dunque ha il diritto di ignorare la realtà operativa dell’idraulico e pretendere il servizio per cui ha pagato. E solo quello.”

    Rifiuto il suo concetto di responsabilità che mi colpirebbe solo perché faccio lo stesso lavoro di un altro che ha sbagliato. Da qui allora, facile retorica, il medico che sbaglia l’operazione scaglia la sua responsabilità sui colleghi che non erano nemmeno in quell’ospedale, il geometra che calcola male i coefficienti di tenuta di un muro significa non far più progettare case anche agli altri, lo scrittore che scrive un brutto libro che rimane invenduto significa che tutti gli autori scrivono brutti libri che rimarranno invenduti, un forum  mal venuto significa che tutti i post di quel sito saranno da non leggere.

    Sig. Cotti io non la conosco e non mi permetto di giudicarla e spero di averle fatto capire che è facile ricorrere a  preconcetti in materie ce non sono di nostra competenza. Lei è un cittadino sicuramente esperto in qualche settore a me ignoto, e se avrò modo di provarlo sarò il primo a cederle il passo, ma le chiedo e pretendo che da cittadino se un altro cittadino le fa notare che il suo è un discorso qualunquista e demagogico si ponga almeno la domanda ma “questi termini, nel nostro caso; essi sono fuori luogo quanto gratuiti.”

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  4. avatarAndrea Cotti - 21 febbraio 2012

    Caro Oliviero, ho letto con molto interesse le sue garbate precisazioni.

    Non vedo altro da aggiungere a quanto ho già riportato, se non che comprendo bene il suo risentimento al mio articolo e successiva nota, … ma è solo l’opinione di un cittadino sulla quale si cerca di stimolare un dibattito,  e non se ne crucci troppo. 😉

    La ringrazio anche per averlo reso ampio ed articolato questo dibattito con le sue argomentazioni ed aver concesso ai lettori del blog la possibilità di considerare punti di vista differenti.

    Spero di poterla leggere ancora, anche per argomenti non prettamente inerenti al suo servizio, … che è pur sempre un cittadino persicetano da quanto mi pare di capire.  :)

     

     

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  5. avatarOliviero Cotromano - 22 febbraio 2012

    Sig. Cotti
    non posso non aver timore di quello che pensa un cittadino , perchè il CITTADINO è la molecola della DEMOCRAZIA, motivo per cui è obbligo e dovere di ognuno di noi di cercare di far presente all’altro gli errori e debolezze delle proprie opinioni.
    Discutere , pacatamente, significa portare all’altro idee e conoscenze diverse e tra i doveri di ogni cittadino sarebbe anche quello di essere un cittadino professionale, ovvero che conosce i limiti proprie e del sistema, ne comprende le regole e prova a capire se sbaglia avendo l’apertura mentale di comprendere i propri errori non per chiedere scusa,ma per migliorarsi e non commetterli più.
    se ci sarà occasione tornerò a scrivere sul forum.

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  6. avatarEnrico Libanori - 1 marzo 2012

    Salve giovani, mi sembra che facciate un duello!?! Va’ bene così, ognuno democraticamente difende le idee e i principi in cui crede.
    Caro Andrea, mi hai chiesto un parere sulla triste faccenda accaduta a Milano; ed ecco come intendo esprimermi:
    – non esiste certamente in nessun operatore di polizia municipale  (PM) il desiderio di fare “il killer” e credo che più di altri tutti gli appartenenti alla PM siano dispiaciuti e increduli per quanto è successo. Con questo vorrei poter rassicurare ogni cittadino sul fatto che gli organi di polizia sono al servizio dei cittadini e soprattutto la PM che è la più vicina alla propria comunità. Vorrei anche poter illustrare a tutti, utopia, quali sono i compiti a cui, per legge, è preposta la PM… non ci credereste perchè sono davvero molti, ma se ce ne sarà l’occasione potremmo anche farlo. Dal 1986, come diceva il collega Cotromano, una legge nazionale chiamava i vigili urbani, polizia municipale. Guarda che la cosa non è casuale, la differenza è notevole perchè da “guardiani dell’urbe” ci ha trasformati in “poliziotti del comune”, con competenze e responsabilità diverse, con obblighi anche in materia di ordine e sicurezza pubblica fatta eccezione per le mansioni proprie delle polizie dello stato (cc e ps). Quindi, l’obbligo di essere polizia, questo confermato anche dalla nostra legge regionale, ti chiede anche di essere in grado di intervenire in casi particolari in aiuto e soccorso dei cittadini anche con l’uso dell’arma di cui sei dotato. Quando io arrivai a Persiceto (1979) alcune pistole i vigili le avevano, pensa che il vecchio Regolamento di Polizia Urbana li vedeva col moschetto!! Oggi sono più mederni, fanno cosi di addestramento tutti gli anni, ma è evidente che l’addestramento migliore è quello che occorre fare sulla formazione mentale del singolo.  Avere un’arma al seguito per tutta la durata del servizio è un impegno ma nello stesso tempo serve a garantire la sicurezza tua e dei cittadini; ovvio che si spera sempre di non averne bisogno e rassicuro tutti sul fatto che a Persiceto gli addetti della PM non hanno mai avuto la necessità di estrarla (almeno fino a quando sono stato in servizio io). Un amichevole saluto. Enrico
    Oggi

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  7. avatarAndrea Cotti - 1 marzo 2012

    Carissimo Enrico, mi fa davvero piacere leggerti qui nel nostro blog; grazie per il tuo contributo, esperto e professionale, alla discussione.  :)

    Ora hai la possibilità di inserire Articoli se vuoi (dalla pagina del tuo Profilo clicca [Articoli] in alto a sinistra e poi “aggiungi nuovo”); quello dei Vigili è un argomento molto sentito tra i cittadini, e credo che avremo occasione di parlarne ancora molte volte.

    Il loro è un servizio importante e di grande impatto, che di solito si limita ad essere percepito, anche nella realtà persicetana, in modo limitato alle contravvenzioni. Da qui le tendenze che auspicano da una parte una maggiore cordialità e civiltà nei loro interventi, non sempre esempi di buona educazione, e dall’altra un maggiore impegno nella difesa della sicurezza e contro la microcriminalità locale.

    Come avrai notato in questo topic, spesso tendiamo a portare all’eccesso gli aspetti descrittivi delle tematiche, così da stimolarne il dibattito e l’espressione di posizioni opposte, ma sempre con il massimo rispetto per chi le esprime dette tematiche, – come l’ottimo Oliviero, tuo collega, ha subito recepito e applicato, – così da fornire punti di vista e fonti documentali differenti al lettore.

    Benvenuto a bordo dunque Enrico.  😀

     

     

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