Qualcosa si muove a sinistra

mastella_mobile Con la vittoria di Vendola alle Primarie, l’accordo di programma siglato da Bersani con Di Pietro (invece che con Casini), il Congresso IDV e la nascita della fondazione “Cambia l’Italia” di Ignazio Marino qualcosa si è mosso a sinistra.

Ed un Bersani frastornato ha partecipato convinto a questi eventi, quasi grato ai vari attori per le batoste e le dure critiche da lui ricevute, come se lo aiutassero a liberarsi delle zavorre infette che continuano ad intossicare il PD.

Nel conto del “qualcosa si muove a sinistra” va messa anche l’onda viola della rete, forse l’unica e vera realtà rivoluzionaria di questo grigio momento, senza dubbio tutt’altro che compresa dalla casta dei politici, Bersani incluso.

Che in effetti come dicevamo, Bersani appare confuso, a tratti sgomento dall’incalzare di eventi di cui ha perso il controllo, anche all’interno del PD.

previtiEgli appare combattuto tra l’ascoltare le indicazioni e l’incitamento di una base sana e pulita o continuare ad asservire supinamente i tanti cacicchi del suo partito, da D’Alema a Loiero, da Bassolino fino a LaTorre che hanno sino ad ora dettato legge, assecondando da complici lo scempio del Paese del Berlusconismo, di quei cialtroni che si professano politici ma che non sono altro che volgari delinquenti che violano sistematicamente le leggi intascando senza ritegno i proventi dei loro intrallazzi, convinti che “la corruzione sia talmente diffusa che sarebbe da fessi non approfittarne” ed indebitando il Paese sull’orlo della bancarotta di mezzo miliardo di euro al giorno senza il nostro consenso, accumulando 1.800 miliardi di debito pubblico, incluso le spese dei voli di Stato con puttane ed Apicella vari.

E’ questa la casta politica super partes, gentaglia regolarmente sotto processo o che è stata condannata in via definitiva, loschi figuri che si arrogano di poter decidere da sè, nei salotti di Arcore e non in Parlamento, sul futuro del Paese e sulla vita del Popolo senza nessuna forma di consultazione o discussione, certi che “non sia possibile non fare i padroni in un Paese di servi“.
Sono pronti questi malfattori a mandare l’esercito con i carri armati in Puglia, Basilicata e Campania per poter far partire le loro speculazioni nucleari sulla pelle di chi là vive.
E queste sordide decisioni sono il frutto di accordi tra cosche, di interessi personali e delle loro aziende, di inciuci tra i vari politici nazionali e locali di differenti schieramenti, di patti scellerati tra le lobby del cemento e dell’acciaio di Confindustria con la malavita organizzata, che controllerà gli appalti e gestirà le attività.
Chi è al potere è fermamente deciso a smantellare questo Stato e a saccheggiare la Nazione, con l’appoggio criminale di “oppositori” non solo consenzienti ma partecipanti essi stessi al saccheggio, e sbandierando un consenso carpito da elettori lobotomizzati dalle TV, esse stesse concesse dai nostri politici “di sinistra” durante i loro governi.
Ed allora via a smantellare la Costituzione e la Giustizia, una dopo l’altra. Da quindici anni, inclusi quelli dei Governi di “sinistra“, non si è mai vista una legge contro il conflitto di interessi o un provvedimento per processare un politico inquisito.

Quasi nessuno che si sia realmente opposto denunciando lo scempio, ma solo pallidi e collusi balbettii di vogliosi poltronisti e futuri inquisiti.

E l’inciucio costantemente presentato e venduto per governabilità dai teoreti di “sinistra“, saltimbanchi venditori di parole.
Per chi, nonostante lo stato dell’informazione, sa rendersi conto di tanto squallore, l’opporsi alla casta trasversale dei politici è non solo legittimo ma doveroso;   ma è sempre più faticoso e spesso inutile, che essi tutto controllano; campo di gioco e giocatori, guardalinee ed arbitro e pure il telecronista e gli spettatori, lobotomizzati, a urlare “Forza Casta!”.
Ci stanno prendendo tutto, dall’acqua alla dignità, dal territorio alla democrazia, dalle autostrade alla Costituzione, dalla Protezione Civile al Parlamento, dalla Difesa alla Corte Costituzionale.
Questa cari amici è la situazione e tanto è profonda questa nottata.
Forse non tutto è perduto, forse Bersani potrebbe muovere qualcosa, specialmente se corroborato da clamorose batoste come in Puglia.
Tutto è nelle nostre mani di cittadini.  Come sempre d’altro canto.

PD Persiceto


Commenti
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  1. avatarZeitgeist - 9 febbraio 2010

    Credo che Di Pietro abbia capito che bisogna pensare, oltre a fare opposizione dura, anche preparare una sinistra forte per contrastare l’oggetto alle prossime elezioni nazionali.
    Il fatto di essersi rivisto sulla candidatura in Campagna e di appoggiarla insieme al PD sia già il primo segnale della consapevolezza che bisogna unirsi per vincere ma stando bene attenti a rispettare quel principio di moralità che ci deve contradistinguere dal PDL.
    Chiaramente ha chiesto a De Luca almeno cinque solenni giuramenti al fine di sgombrare il campo su candidature in odore di condanna.
      Primo: se lo condannano deve dimettersi.
    Secondo: nel periodo del suo mandato non deve mai invocare il legittimo impedimento. Deve correre dal giudice e farsi giudicare il più velocemente possibile.
    Terzo: non deve permettersi di attaccare la magistratura anche se è sotto processo.
    Quarto: se riesce a diventare presidente, come primo atto deve prendere la ramazza e togliere di mezzo tutta quella classe dirigente, di nomina politica, che ha rappresentato il clientelismo, l’affarismo e il nepotismo di tutti questi anni.
    Quinto: deve istituire una casa di vetro regionale, trasmettendo sul web tutti i consigli e le giunte regionali, e deve mettere in Rete ogni provvedimento che prende. Insomma, una casa trasparente certificata da un assessorato alla trasparenza e al controllo, affidata a persone esterne, che possano verificarne la legittimità.

    Il Popolo Viola forse si trova il 27  Febbraio a Roma per continuare la splendida battaglia spontanea attraverso la rete e speriamo che anche Bersani cominci ad apprezzare e appoggiare questa splendida iniziativa che nasce dai giovani e dai cittadini che potrebbero domani essere l’ago della bilancia per vincere e mandare a casa questi governanti del malaffare e dell’ingiustizia sociale.

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