Ballottaggio Primarie P.d.

Se in una domenica uggiosa di fine novembre oltre tre milioni di cittadini decidono di andare a votare per un progetto politico, significa  che hanno il desiderio di volere finalmente cambiare pagina in questi Paese dopo quasi  vent’anni di  berlusconismo (Crozza, imitando Briatore, direbbe si avvera  un  “soogno”) .

Dei  cinque candidati del centro sinistra che si sono presentati, nessuno di loro ha raggiunto nel primo turno la maggioranza assoluta. Di conseguenza si dovrà purtroppo ritornare  a votare, come previsto, domenica  2 dicembre. Dico purtroppo perché se  già ci fosse stato un vincitore al primo turno avrebbe risolto da subito non pochi “problemi”.

Supponiamo che Bersani (o Renzi) avessero da subito  ottenuto il 80% delle preferenze , la “partita” si sarebbe chiusa evitando ulteriori  confronti e dibattiti  che inevitabilmente si porteranno dietro in questa settimana, una scia di “punzecchiature” e “frecciatine” ( in politica questi momenti, seppure mascherati dal sorriso, lasciano sempre qualche strascico).

Ora invece la competizione si è ridotta ai due candidati, Bersani e Renzi che sono risultati avere ottenuto più  voti rispetto agli altri . Ma la percentuale di voti che li separa, è tutto sommato limitata, (9%), e li obbliga a “cercare” consensi dal bacino dai tre esclusi, e qui “l’affare” si potrebbe ingrossare…  perché ognuno di questi condizionerà con  richieste politiche la disponibilità ad indirizzare il proprio elettorato verso una o l’altra parte.

Alcuni esempi:

Bersani incontra Vendola, e le condizioni che il Governatore della Puglia pone riguardano temi a lui cari, quali il riconoscimento delle coppie gay anche per l’adozioni dei figli, e la rinuncia a fare qualsiasi accordo con l’UDC di Casini,  “cosette” da risolvere per Bersani  facili  facili.

Idem con Tabacci  che  probabilmente gli dirà: ok ti faccio votare dai miei, ma su Casini dovrai fare di tutto perché entri nella coalizione o al minimo garantisca l’appoggio dall’esterno e questo anche se Vendola e Renzi non lo vogliono, chiaro! Io i  veti  di Vendola e Renzi non li accetto!

Cosa chiederà la Puppato a Bersani, non lo so ma state certi che anche lei avrà dei “paletti” da porre.

E lo stesso giro di “consultazioni” lo dovrà fare Renzi  per vedere se esiste la possibilità di capovolgere il risultato iniziale. Quindi   sia Bersani  sia Renzi, potranno ottenere i voti che gli servono  senza offrire niente (improbabile), oppure ognuno limerà il proprio progetto incatenandolo con le richieste altrui.

Comunque vada a finire il vincitore raggiungerà sì e nò  il 60 – 65 % dei voti, rimarrebbe  sempre quel 35 – 40 % al perdente che in un  partito  obbligato  fare scelte importanti, vale molto.

Saprà il P.D. cioè Bersani (mi auguro) tenere legate tutte queste (legittime) aspettative senza fibrillizzare il partito? Di certo qualcosa dovrà dare. Nulla in politica è gratis, bensì il risultato di mediazioni. Questo, a mio modestissimo parere, è il vero rebus che il Partito Democratico si troverà dopo la conclusione di queste primarie, e forse potremmo scoprire che esse  si sono svolte troppo a ridosso delle prossime elezioni politiche (ci sono  ferite  che a volte hanno bisogno di tempo per rimarginarsi). Dietro ai “perdenti” ci sono migliaia, se non milioni di elettori ai quali dovrà essere presentato un programma (in caso contrario sarebbe un dramma…) che non sia troppo distante da quello che  era nei loro progetti.  Speriamo bene, sarebbe una tragedia se dopo tutta questa meritata euforia, dovessimo entrare in una  lotta interna da “ lunghi coltelli”, visti gli impegni e i compiti che aspettano il centro-sinistra se dovesse andare a governare.

Un ultima considerazione riguardo al costo di queste primarie.

Se nel primo turno oltre 3 milioni di cittadini che ha votato, ognuno ha dato 2 euro, fanno sei milioni di euro, se stessa cifra e stesso numero avverrà domenica 2 dicembre, arriveremo a 12 milioni (6 + 6) inoltre se aggiungiamo gli inviti tramite lettera con annesso bollettino di conto corrente per dare un’ulteriore contributo, e ipotizzando l’invio di queste lettere in centomila copie, delle quali solo la metà avrebbe aderito alla richiesta versando una quota media di 20 euro, avremmo il seguente risultato: 100.000 : 2 x 20 = euro 1.000.000 che sommati  ai 12 milioni fanno  13 milioni di euro, un po’ “carucce” queste primarie!


Commenti
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  1. avatarGabriele Tesini - 28 novembre 2012

    Non so come andranno a finire ste primarie, per me vincerà Bersani, ma penso che non tornerò a votare anche perchè io volevo un’altra persona al comando.

    Per quanto riguarda i due Euro e i bollettini arrivati a casa, io ai miei due amici, Borsarini e Giovanni, quando mi hanno chiesto quanto avrei versato ho detto:”Solo i due euro come da copione, in altre primarie diedi di più, perchè in questa fase politica disastrosa, è proprio la politica a dare cattivi esempi di moralità e risparmio”. Anche il PD, a mio avviso, ha dato un cattivo esempio di sensibilità e educazione avendo il coraggio di mandare un bollettino per fare un versamento pro primarie in un momento tanto difficile per tutti i cittadini.

    Ma quando imparerete a stare al mondo? Quando farete un vero esame di coscienza ammettendo i vostri errori per fare poi dei veri cambiamenti? Quanto dobbiamo ancora aspettare?  😈

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