Grillo sulla Rai: che non accada più!

Petruccioli: una vergogna mandare Grillo sulla Rai. Farò in modo che non accada più!

«Giovedì sera – ha aggiunto la nota di Claudio Petruccioli – Michele Santoro ha di nuovo messo il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltrechè ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi. Il danno, l’umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno – nell’ambito delle mie responsabilità – a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi».

L’aspetto più mortificante mi sembra quello di Petruccioli, che tenta di salvare la poltrona inchinandosi alla politica del nuovo governo preparando il terreno alla Cacciata di Santoro 2.

Il Vday di Grillo è stato un evento e come tale mi sembra doveroso dargli spazio informativo.
I cittadini vanno poi informati anche dei reati; non è che siccome sono tali vadano nascosti, ed i cittadini non informati.

Proibiamo dunque che si riportino info di delitti nelle trasmissioni informative e TG?

Se durante la manifestazione sono state infrante alcune leggi, qualcuno dovrà risponderne; non dare l’informazione non significa cancellare i supposti delitti, ma anzi privare i cittadini di quella conoscenza, impedirgli cioè di poter sapere che è avvenuto là, nel bene e nel male, reati compresi.

Se qualcosa va criticato a Santoro è la presenza di Sgarbi in studio; tutti (Santoro per primo) sappiamo chi è Sgarbi e che fa.
Senonché la sua presenza alza lo share immediatamente.
Evidentemente quella Santoro ha cercato a scapito del livello culturale (e civile) della trasmissione.

Ma che diavolo ha detto Travaglio?

…vediamo:

Schifani ha avuto amicizie con mafiosi.

In effetti è strano che nessuno metta in discussione ciò che è stato detto, il delitto insomma (che pare risultare da atti processuali) ma il fatto di averlo detto.

Dice successivamente Travaglio:

«Ho solo citato un fatto scritto già nel mio libro e in quello di Lirio Abbate, giornalista dell’Ansa minacciato dalla mafia, e cioè che Schifani ha avuto rapporti con persone poi condannate per mafia; o hanno il coraggio di dire che Lirio Abbate è un mascalzone e un mentitore, oppure si deve avere il coraggio di prendere nota di ciò che scrive sulla seconda carica dello Stato, e di chiedere alla seconda carica dello Stato di spiegare i rapporti con quei “signori” che sono stati poi condannati per mafia? Ma oggi nemmeno alla sinistra interessa prendere atto di queste cose? è un dramma»

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