Biomasse: per un pugno di kilowatt

Ebbene sì, mercoledì 24 Ottobre alle ore 20,30 presso il Teatro Comunale di Persiceto, i sei Sindaci dei Comuni di Terred’acqua hanno chiamato a raccolta, dietro nostra richiesta che allego, tutti i cittadini e associazioni interessate al tema “Biomasse e Energie Rinnovabili”.

L’iniziativa è attesa da tempo e finalmente possiamo ascoltare che cosa ne pensa la politica e rispondere che cosa ne pensiamo noi delle energie rinnovabili e delle biomasse  che si sono insediate nel nostro territorio e in tutta l’Emilia Romagna.

La nostra posizione come Blog è nota e ribadiremo il nostro NO a queste biomasse  che riteniamo siano solo un “BIO-INGANNO”,   e  “PER QUALCHE KW IN PIU’” ci siamo già giocati, con le due biomasse esistenti, la salute, il paesaggio, le campagne, la quiete…

Ribadiremo all’Assemblea che gli organi competenti facciano i dovuti controlli sulle biomasse della Biancolina e delle Budrie e il nostro no alla costruzione della terza centrale ad Amola.

Per  la centrale di Decima, la pratica  pare che sia già archiviata perchè il nostro Sindaco si è messo la fascia tricolore e si è messo di traverso, come tempo fa io gli chiesi di fare e che non fece… meglio tardi che mai.

CITTADINI DI PERSICETO E DEI COMUNI DI TERRED’ACQUA VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Di seguito, per documentarvi meglio, potete leggere la richiesta di incontro che facemmo pervenire ai Sindaci e agli organi interessati.

Alla c.a. PRESIDENTE dell’Unione dei Comuni di “Terred’acqua”

 

e Sindaco di Crevalcore, Sig. Claudio Broglia

 

 

Ai Sindaci dei Comuni di,

 

-San Giovanni in Persiceto Sig. Renato Mazzuca

 

-Sant’Agata Bolognese Sig,ra Daniela Occhiali

 

-Sala Bolognese Sig. Valerio Toselli

 

-Anzola dell’Emilia Sig. Loris Ropa

 

-Calderara di Reno Sig.ra Irene Priolo

 

 

 

  • Ai Sig.ri Capigruppo Consiliari di maggioranza e di minoranza

 

e. p.c.

 

-Al Presidente della Regione Sig. Vasco Errani,

 

-Al Presidente della Provincia Sig.ra Beatrice Draghetti

 

-Al Consigliere Regionale Sig.ra Paola Marani

 

Oggetto: Installazione impianti biomassa nei comuni di Terred’acqua

 

NOI scriventi Comitati e i liberi Cittadini residenti nei comuni dell’Unione Terred’acqua,ci rivolgiamo a Lei ed ai Sindaci da noi eletti, per denunciare e far pervenire la nostra protesta a fronte di un fenomeno che investe e colpisce sempre più i nostri territori: ci riferiamo al proliferare di impianti a biogas-biomassa.

 

 Rilevato che si tratta di impianti di elevata potenza per la produzione di energia elettrica, ma concepiti con la logica di ottenere il massimo degli incentivi (i soliti 0,999 MW) e concentrazioni in un unica centrale,pur essendo noi responsabilmente consapevoli della necessità di produrre energia da fonti rinnovabili, riteniamo che il tutto non possa prescindere dalla difesa del benessere dei cittadini, sia fisico che psicologico, che è esigenza assolutamente prioritaria.

 

Siamo certi che condividerete queste ragioni.

 

Dato che nel territorio del Comune di San Giovanni vi è già in funzione (e mal-funzionante!) un impianto in Biancolina, che un altro è in fase di ultimazione nella località Le Budrie, altri due in realizzazione ad Amola e Decima (attualmente in iter autorizzativo), ed inoltre esiste una dichiarazione di Hera per la costruzione di un impianto in area Nuova Geovis, non possiamo nè intendiamo assistere in silenzio al degrado del nostro habitat naturale, della nostra salute, dei prodotti altamente qualificati della nostra agricoltura, nonchè al deprezzamento delle nostre abitazioni.

 

Il dibattito inerente è ormai vasto, nel nostro Paese e nella nostra Regione, sia a livello tecnico-scientifico, sia medico, che agronomico.

 

Tanti Comitati di liberi cittadini si sono costituiti ovunque, con l’unico impegno di salvaguardare la propria qualità di vita.

 

Al riguardo, riteniamo opportuno sintetizzare, qui di seguito, gli aspetti negativi della proliferazione incontrollata di centrali a biogas, di proporzioni e natura non certo “agricole”; lamentele che andiamo a meglio esplicitare:

 

L’uso di alte percentuali di terreno agricolo, esclusivamente per colture “dedicate” all’alimentazione delle centrali (mais, sorgo,..) peraltro senza nessun recupero del calore prodotto.

 

La sottrazione di terreno agricolo destinato a produrre cibo per l’uomo e per gli animali.

 

La conseguente forte riduzione della coltivazione dei prodotti “di qualità” regionali.

 

Il mercato “drogato” dall’affitto dei terreni a scapito del futuro dell’agricoltura regionale.

 

Le migliaia di ettari di terreno fertile, oggetto di speculazione e mero profitto.

 

L’inquinamento atmosferico per consistente aumento del traffico da e per gli impianti, spesso su strade secondarie inadatte, e per emissioni di gas, in una atmosfera che fa dellanostra pianura Padana, una delle zone più inquinate sulla Terra. Inoltre, da recenti documenti regionali si evince che quasi tutti i comuni delle Terred’acqua sono classificati zona di attenzione hot spot per quanto riguarda ilsuperamento da PM10, ad eccezione di Anzola che viene classificata zona di superamento per il PM10 e NO2, in barba all’ art.32-Costituzione ” La Repubblica tutela la salute fondamentale come diritto dell’individuo e della collettività “.

 

Lamonocoltura intensiva del mais o altri insilati, deleteria per i terreni in quanto necessita di largo uso di concimi chimici, nonchè rilevante consumo d’acqua, prelevata da falde acquifere sempre più povere ed inquinate: è prevedibile chela completa desertificazione delle aree utilizzate per la coltivazione intensiva, possa essere un risultato verosimile.

 

Il forte impatto ambientale, costituito da ettari di terreno che vengono cementificati, talvolta a ridosso di aree di particolare valore naturalistico, vedi caso Budrie, ( art.9-Costituzione “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) e in prossimità di singole abitazioni o centri abitati residenziali.

 

La speculazione per accedere agli incentivi statali (pagati datutti noi cittadini nella bolletta) da parte di chi spesso nulla ha a che fare con il mondo agricolo, ma riesce ad aggirarne leggi e regolamentazioni.

 

I punti sopraelencati denotano un processo che si è sviluppato in modo anomalo e preoccupante rispetto alle politiche della Comunità Europea, facilitato dalla inadeguatezza delle Linee Guida Regionali; una domanda sorge perciò spontanea: tutto ciò è solo Biogas o Bioinganno?

 

E’ assolutamente legittimo tale quesito, poichè non abbiamo pregiudizi verso tali impianti, ma ritieniamo che essi debbano avere precise caratteristiche di sicurezza: se le centrali non fossero così ravvicinate, se avessero potenza limitata e utilizzassero solo il sistema chiuso dell’azienda agricola, utilizzandone gli scarti di produzione, se non fossero alimentate esclusivamente da colture “dedicate”, ed infine non creassero effetti collaterali alla salute, tali impianti potrebbero rappresentare un positivo aiuto all’agricoltura in difficoltà, nonchè un proficuo modo di produrre gas, come nelle tante esperienze esistenti di biomasse virtuose. In caso contrario diventano occasione di una speculazione economica e grave ed ingiustificata penalizzazione dei cittadini.

 

 Tutto ciò premesso, per i motivi di aspetto generale e per altri strettamente locali esposti, poniamo le seguenti domande:

 

Perchè l’Unione dei Comuni non ha ritenuto di dotarsi di un piano energetico locale sulle fonti rinnovabili, riguardo un tema così importante che ha un forte impatto sulla vita quotidiana dei residenti?Il risultato è una sperequazione di comportamenti e di concentrazione di impianti: ben cinque biomasse nel solo comune di San Giovanni in Persiceto, una o due a Crevalcore e nessuna ad Anzola, Sala, S. Agata e Calderara, senza motivare con quale criterio si sono individuate dette località di stoccaggio.

 

Perchè a San Giovanni in Persiceto, zona di attenzione per lo sforamento da PM10, si prevede di realizzare ben 5 impianti? Tale concentramento può avere solo effettinegativi per la popolazione!

 

Perchè i Sindaci, che hanno pienipoteri in materia di salute, igiene pubblica e viabilità, e possono quindi condizionare le delibere della Provincia(come è accaduto a Pavone, Trino, Bastia Umbra, Occhiò di S.Giuliano Milanese, Mirano, Formignana,dove i primi cittadini, semplicemente applicando le leggi vigenti, hanno dato loro parere ostativo all’installazione di impianti) pare non esercitino questo diritto e che quindi le attuino passivamente, come se non avessero voce in capitolo?

 

Perchè in merito ai problemi denunciati dai cittadini, come capita alla biomassa della Biancolina, e nonostante le reiterate segnalazioni, non sono ancora state fatte azioni efficaci, pur a distanza di anni?

 

 Vorremmo che i Sindaci, quali Massime Autorità Cittadine in fatto di salute pubblica, ci garantissero di intervenire con proprie azioni positive in fatto di:

 

 Definizione e monitoraggio degli “sforamenti” rispetto ai parametri, in materia di emissioni odorigene, inquinanti e acustiche, con l’impegno ad emettere apposite ordinanze di fermo impianto fino alla ristabilizzazione dei parametri.

 

Impegno a tenere monitorati eventuali passaggi di proprietà in corso di costruzione o attività degli impianti, prestando particolare attenzione ai rischi di“infiltrazioni” di capitali, adottando le azioni che si ritengono più opportune;

 

Massima trasparenza nei confronti dei cittadini,rendendo noti i contenuti delle autorizzazioni, leprescrizioni, i contenutidei progetti, ed anche quanto riguardi i dettagli su viabilità, sicurezza, acustica ed emissioni ;

 

Rigida applicazione delle Linee Guida Regionali in merito alle distanze minime dai centri abitati e dalle case singole;

 

Rispetto della Direttiva comunitaria sul “20-20-20”, tanto spesso nominata, per giustificare la produzione di energia da fonti rinnovabili, rivolgendo attenzione anche alla riduzione dell’emissione di CO2 (gas serra) e efficentamento energetico.

 

Istituire una sezione dell’URP dove tutti i cittadini possano segnalare disagi o sospetti relativi a comportamenti non idonei, sia in fase di realizzazione che di attività degli impianti.

 

Pertanto, noi sottoscritti

 

CHIEDIAMO

 

che l’Unione Terred’acqua

 

indica una Assemblea pubblica dei residenti dei sei Comuni

 

da tenersi auspicabilmente entro il mese di Maggio 2012.

 

In tale occasione i Sindaci potranno dare ai Comitati e ai Cittadini, risposte chiare e rassicuranti e nel contempo dimostrare di meritare quel consenso che ha permesso loro di assumere la responsabilità della gestione del bene della collettività.

 

Concludendo, è chiaro che qualora questa nostra esortazione non trovi accoglimento, saremo noi stessi ad organizzare una Assemblea Pubblica, riservandoci ogni altra iniziativa che riterremo necessaria.

 

Forti della forza delle nostri ragioni, siamo comunque ottimisti ed attendiamo fiduciosi una risposta, ringraziando della cortese attenzione.

 

S.Giovanni in Persiceto li 6 maggio 2012

 

Sottoscrivono questo documento:

 

I Comitati di Amola, Avatar S.Giacomo, Budrie, Biancolina, Ambiente e Salute Sala Bolognese, l’Associazione Ambientiamoci di Anzola, i Liberi Cittadini di Crevalcore, S.Agata, Anzola, del Blog Persiceto caffè, e gli oltre 500 cittadini che hanno aderito ad una raccolta firme, spontaneamente organizzata contro la realizzazione delle biomasse nel territorio di San Giovanni in Persiceto.

 

Alleghiamo copia del volantino informativo in distribuzione nel territorio.

 

Per comunicare direttamente con gli estensori di questo documento:

 

Gabriele Tesini e-mail gabrieletesini@alice.it cell. 338-8708873

 

Marco Felicani e-mail felicobiz@gmail.com cell. 335-245209

 

Luca Guarnieri e-mail Luca.Guarnieri@quintiles.com cell. 335-1483363

 

Corrado Crepuscoli e-mail star.crep@gmail.com cell. 340-9148852

 

Roncarati Leonildo tel. 051-826640

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 17 ottobre 2012

    Prima ancora di sapere come andrà a finire, mi sembra di poter dire che questa è una bella cosa.

    I Comitati cittadini chiedono un incontro a sei Sindaci su di un tema abbastanza sentito come le biomasse, e questi rispondono favorevolmente, indicendolo per 5 mesi dopo, che se consideriamo che nel frattempo c’è stato un terremoto ed i loro conseguenti impegni, non mi sembrano neanche tanti.

    Adesso andiamo a sentire che ci dicono.  :)

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  2. avatarAndrea Cotti - 19 ottobre 2012

    In effetti le biomasse nel nostro territorio all’inizio ci sembravano una cosa buona; senza dubbio alternativa al nucleare e al bruciare carbone e petrolio.

    L’idea di Biomassa che avevamo era quella del Nord Europa, dove funzionavano egregiamente; chi le criticava ci appariva in effetti solo un Nimby, uno cioè di quelli che gli impianti necessari ma sgradevoli gli stanno bene solo se sono lontani da casa sua.

    Poi invece abbiamo capito che aveva combinato il governo Berlusconi e recepito i nostri Enti Locali, e come si stava devastando il nostro territorio in nome dell’ecologia!

    Purtroppo non tutti si sono ancora informati ed è tutt’ora molto diffusa la nostra iniziale convinzione. Bellissimi gli interventi nella pagina Facebook dell’iniziativa:

    Evento· Creato da Gabriele Tesini


    • Matteo Mel Meletti come sarebbe a dire “comitato no biomasse” !!!! beh???? vogliamo il nucleare allora??? ZIOCANTA MA NON VA MAI BENE NIENTE??? OOOOOOOH….PRODUCETEVI MO LA VOSTRA ENERGIA PEDALANDO SU UNA CICLETTE POI VEDIAMO SE LE BIOMASSE SONO UTILI O MENO!
    • Gabriele Tesini Forse se venite all’assemblea potrete approfondire il tema e esprimere la vostra opinione serenamente anche da sostenitori delle biomasse. Dove è il problema? Poi se volete pedaliamo pure che ci farà anche bene…
    • Gabriele Tesini Dimenticavo, anche noi non siamo contro alle biomasse se virtuose, ma queste che stanno costruendo intorno a Persiceto e in tutta l’Emilia Romagna non lo sono pertanto siamo contro.
    • Matteo Mel Meletti gabriele…. io sono veramente arrabbiato con questa situazione quindi vengo volentieri. Ho votato contro il nucleare ed ho sperato nelle energie rinnovabili ma: 1- ho un campo che l’europa mi paga per non coltivare… quindi, dalla via chè inutilizzato, ho pensato di mettere fotovoltaico. Bocciato! solo le grandi holding hanno potuto economizzare su questo progetto2-ho pensato di mettermi il fotovoltaico sul tetto di casa ma tu hai visto che prezzi hanno? genereare 4kw costa 14 mila euro!!! se va bene comincio a risparmiare tra 12 anni! A questo punto, visto che abbiamo dei frutteti, mi pagano per consegnare legna alle centrali biomassa che altrimenti lascerei marcire… ma se nemmeno questo va bene mi chiedo qual’è la via del futuro! lasciando stare i miei business… ma l’energia del futuro dev’essere pulita e senza sprechi… LA MIA DOMANDA E’ LA SEGUENTE: all’assemblea si parlerà solo del perchè “NO BIOMASSE” oppure si parlerà dI “NO ALLE BIOMASSE, AL LORO POSTO ECCO LA PROPOSTA”! se è solo abrogativo non vengo!
    • Gabriele Tesini Caro amico Matteo, le tue considerazioni sono tutte condivisibili e legittime, ma vedi, noi Comitai e non, se vuoi puoi consultare il Blog http://www.persicetocaffe.com , siamo arrivati alla conclusione che queste e ripeto, queste biomasse sono solo speculative e non sono assolutamente “Fonti rinnovabili”. Ora, me se hai un po di tempo, leggi il documento che abbiamo mandato ai sei Sindaci e che discuteremo mercoledì 24, se ti interessa pui venire e cercare di capire meglio le nostre perplessità e dubbi su queste biomasse.
    • Matteo Mel Meletti ciao Gabriele, non sapevo che fossero così tante le centrali biomasse— in effetti credevo fe ne fosse una che raccogliesse i residui delle coltivazioni ed altro. <effettivamente per farle funzionare tutte bisognerebbe utilizzare dei campi al fine di ottenere combustibile naturale… non ha senso. chiedo venia. ero disinformato! Oppure, ero informato male… chi mi ha chiesto “gli scarti” mi ha detto di essere unica azienda.
    • Persiceto Caffe In effetti noi saremmo più che favorevoli alle Centrali a Biomasse che sono state realizzate in Nord Europa perchè: 
      1. sono gestite assolutamente solo da contadini o produttori del materiale combustibile, (non banche e finanziarie) evitando così lungh
      i e continui trasporti via camion (inquinanti-intasanti) di combustibile da altre parti. 

      2. “costano” (finanziamento) al cittadino solo €. 0.8/kw, invece di €. 1,6 dell’Italia (che ha incentivato così la corsa alla speculazione)

      3. bruciano solo i residui reali della coltivazione e non prodotti coltivati apposta (riservando così la terra agli alimentari e contenendo l’importazione degli stessi)

      4. debbono avere ampi spazi per lo spandimento del digestato

      5. non possono essere realizzate vicino a centri abitati

      6. debbono essere “chiuse” con adeguate cupole

      7. sono soggette a frequenti e severi controlli da parte delle autorità

      8. mettono gratuitamente a disposizione delle abitazioni “vicine” il gas prodotto e acqua calda.
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