Primarie per l’Italia

“IL CORPO DEL POVERO CADREBBE A PEZZI

SE NON FOSSE LEGATO BEN  STRETTO DAL

FILO DEI SOGNI”

 

Ho fatto questa premessa citando le parole lette in un cartello durante una delle manifestazioni sindacali a cui ho partecipato tanti anni fa, e da allora, non le ho dimenticate. E’ l’avverarsi di un sogno  quello che  oggi la politica grazie alle primarie del partito Democratico ha risvegliato nelle speranze degli italiani  senza distinzioni di classe o ceto. L’interesse e le aspettative di questa iniziativa  è la chiara dimostrazione di quello che i cittadini pretendono dalla politica. Se stampa, televisione, e lo stesso partito del PDL ne parlano così con tanta enfasi, loro ci hanno provato ma inutilmente, è la riprova del vuoto che si era creato nel Paese. Siamo usciti, e sottolineo finalmente, da quello che per  troppi anni è stata la norma di uno stile in cui il disprezzo delle  regole e delle leggi fatte per i propri esclusivi interessi  fino ad un anno fa ci ha governato.

Domenica sera sapremo  chi è il vincitore, ma già fin d’ora sappiamo chi ha perso dei  partecipanti: NESSUNO! Anche il modo con cui si sono  svolti i dibattiti di queste primarie, il senso civico di rispetto tra i “ duellanti” ha contribuito a fare risvegliare il sogno nel popolo del centro–sinistra, di credere che finalmente per la politica italiana sia venuto il momento di cambiare radicalmente pagina. Quindi per favore, Bersani  Renzi Vendola Tabacci, e anche lei Puppato, fate che lunedì non sia la giornata del rancore, e nemmeno dei “magoni”, bensì l’inizio di una collaborazione così tanto importante e determinante per le sfide che il Paese è chiamato a sostenere. Una volta si diceva ma è ora più che mai attuale, uniti si vince.  E’ stato scritto che nei dibattiti di Bersani e Renzi  si è vista negli studi televisivi tanta “vaselina” già pronta all’uso…. . anch’io l’ho notata, voglio fortissimamente credere di essermi sbagliato!

La gente comune, quelli che faticano ad arrivare a fine mese e sono tanti, sanno perfettamente che chi andrà a governare  questo Paese non ha la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi. I ceti medio bassi hanno finora pagato il prezzo più alto di questa crisi che partita dall’America ha “occupato” da alcuni  anni tutta l’Europa, fatte salve poche eccezioni ( Germania e Paesi Nordici). Ci accontentiamo di poco, ci basta sapere che d’ora in poi i sacrifici che inevitabilmente ancora ci attendono siano fatti rispettando la regola che chi più ha, più dà. L’attuale governo Monti, insediatosi in un momento drammatico dell’Italia, aveva promesso rigore ed equità. Personalmente di rigore ne ho visto tanto, ma di equità praticamente nulla. Eppure ci accontentiamo di poco.

Ci basta sapere  che chi finora ha evaso le tasse  togliendo risorse allo Stato, ora sarà messo nell’impossibilità di continuare, e lo Stato si riprenderà quanto non dato.

Ci  basta sapere che se non si può fare a meno di pagare l’IMU a chi dopo vent’anni di mutuo e di sacrifici è riuscito ad avere un tetto,  anche  la Chiesa dovrà pagarla questa tassa, a parte  rare ed evidenti eccezioni.

Ci basta sapere che non è la stessa cosa andare in pensione a settanta anni sia che tu abbia lavorato in ufficio o “sbadilato” ghiaia per cinquanta.

Sono passati tanti anni da quel cartello, ma il messaggio è ancora valido:  “Cadremmo a pezzi senza il nostro filo dei sogni”.


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 2 dicembre 2012

    Sarà comunque un altro Pd

    Quale che sia il vincitore, le vecchie oligarchie verranno messe da parte. E, dopo aver tanto litigato, i due leader decideranno insieme le politiche e i volti del partito che verrà. Pensando al governo (e al Quirinale).

    L’ex ministro Giuseppe Fioroni: «Se vince Bersani farà un partito socialdemocratico, stringerà con Renzi un accordo di potere. E noi saremo fatti fuori tutti».

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  2. avatarAndrea Cotti - 3 dicembre 2012

    ”La forza di un partito che si è ritrovato”
    Finalmente primarie “vere”, una consultazione di popolo. Ha vinto il pragmatismo ed è stato battuto il “nuovismo” rappresentato da Renzi. Adesso il Pd dovrà fare buon uso del messaggio racchiuso nel “renzismo”, guardando al futuro del nostro Paese.

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