Penati e gli altri

moratti-penatiQuesto è il gioco del puttaniere. Lasciar mettere le mani nella marmellata anche alla ‘opposizione‘ così da poter sostenere che lo fan tutti.

E che sono tutti uguali.

Una volta c’era il mito della diversità del PCI.  Una volta.  E i detrattori dicevano che era solo perchè i politici del PCI erano fuori dalle cariche di governo.  Poi appena ci sono arrivati a governare le cose, han lasciato mano libera a trafficanti & arraffoni,  fin dai miglioristi-piglioristi degli anni ’80, quasi craxiani insomma.

Nonostante l’impegno di Bersani a sostenere il contrario, il Pd di oggi di fatto basa la sua politica sul prolungamento di questo arraffare. Che sono decine gli arraffoni piddini scoperti con le mani nella marmellata dalla Magistratura e  in ogni parte d’Italia. Ed altre decine, ancora non scoperti, li vediamo abbuffarsi mani in pasta con gli stessi metodi famelici e gli stessi bassi ideali dei berlusconiani.

Il problema sia chiaro non sarebbe che si scoprano ladri e corrotti nel partito, che tutti gli uomini sono deboli e corruttibili.  Il problema è che un partito non faccia nulla per evitarlo, ed anzi accetti tangenti e corruzioni come metodo e/o finalità.

La questione morale e la legalità insomma continuano a non essere presenti nei programmi del PD.  Gli infettati mantengono nel PD lo status quo, autotutelandosi, e così lasciano sempre più infettare il partito da personaggi e metodi del berlusconismo.  Si muovono ed agiscono con gli stessi metodi, gli stessi fini ed obiettivi. Arricchire sè stessi ed i loro clan.

Il PD rifiuta di battersi per una legge anticorruzione che, ad esempio,  cancelli la Cirielli, alzi le pene ed equipari corruzione e concussione. Il PD rifiuta di negare per Statuto l’accesso alle cariche (politiche e amministrative) di indagati o pregiudicati.  Il PD anzi, (ad esempio),  ha inserito in lista per il Senato (e fatto eleggere)  gli indagati cacciati da Vendola per lo scandalo della sanità pugliese (come Tedesco),  poi arrestati.

Mi sembra dunque evidente in che direzione, con che persone e con quali metodi e finalità questo partito intenda muoversi.

Non è la mia direzione questa, nè questo può essere il mio partito.


Commenti
Sono stati scritti 8 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrez - 29 agosto 2011

    Berlinguer: «Statuto non tutela Pd, cambiamolo» «Il caso Penati sarà discusso il 5 settembre. È doveroso che il partito valuti un suo iscritto secondo criteri di etica politica che ha tempi diversi rispetto a quelli della magistratura».

     

    Ma va ?

    E se mai lo cambiassero, della metà buona di dirigenti attualmente infetti, impegnati nell’arraffo sistematico delle risorse che hanno a disposizione …  che ne fanno?

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  2. avatarcarmengueye - 29 agosto 2011

    Sono anni che a sx ci si comporta male, forse questo è il momento della verità. Certo che l’Italia è nella bratta.

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  3. avatarAndrez - 30 agosto 2011

    Bello il termine bratta:mrgreen:

    A Santo Stefano troviamo la voce dialettale “bratta”, da cui l’italiano “imbrattare”, di origine incerta (da collegare all’espressione latina bractari mero, presente in Fulgenzio, col significato di “sporcarsi di vino”), che in generale nell’area ligure s’identifica con la feccia del vino e, più in generale, col fango e la melma.
    Più frequentemente noi usiamo i verbi derivati da “bratta”,  imbrattâ (sporcare), “imbrattâse” (sporcarsi) e “desbrattâ” (ripulire, riordinare, sparecchiare), vocabolo quest’ultimo circoscritto alla sola Val d’Aveto.

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  4. avatarcarmengueye - 30 agosto 2011

    Fino a 25 anni si può dire che quasi non sapessi il genovese, poiché a casa ascoltavo tutt’altro dialetto; poi un bagno ventennale con la famiglia maritale mi ha acculturato!

    p.s. e OT: per Milano, si comincia a ponzare qualcosa?

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  5. avatarAndrez - 30 agosto 2011

    p.s. e OT: per Milano, si comincia a ponzare qualcosa?

    Ora sentiamo Tiziana e gli altri.  😉

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  6. avatarZeitgeist - 30 agosto 2011

    Bratta? Porcili? Verri? Scrofe?
    Forse stiamo parlando del mondo politico italiano?  😈

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  7. avatarAndrez - 31 agosto 2011

    Il prossimo 5 settembre la Commissione di garanzia del Partito Democratico presieduta da Luigi Berlinguer si riunirà per valutare il da farsi sul caso che coinvolge l’ex capo della segreteria politica di Bersani, Filippo Penati.

    Questa Commissione di garanzia è la stessa che nell’aprile del 2010 ha giudicato Giuseppe Lumia e altri tre parlamentari perchè avevano criticato il collega Vladimiro Crisafulli, coinvolto (e poi condannato) in inchieste di mafia. Furono tutti e tre censurati per essere “venuti meno alla lealtà di partito”; non si deve dire che un compagno di partito è mafioso. Un partito di collusi e omertosi dunque.

    Questa commissione un anno fa fu chiamata a pronunciarsi sull’incompatibilità tra l’iscrizione al Pd e quella alla massoneria: finì con il riconoscimento della “piena libertà di associazione per gli iscritti del Pd”. Un partito di massoni quindi.

    Lucia oggi ci chiede se la disponibilità a rinunciare alla prescrizione, dopo essersi dimesso dalle cariche, può essere abbastanza.

    No cara Lucia, non può esserlo.

    Personalmente non mi interessa la vicenda personale di Penati; si è dimesso e mi basta.

    Ma il segretario Bersani che lo ha tenuto a lungo di fianco a sé, con che parametri sceglie i suoi stretti collaboratori?

    E la Commissione che giudicherà, visti i precedenti sudescritti, che idea ha (e vuol mostrare) del partito?

    Siamo sicuri di aver compreso bene cosa sia diventato e cosa voglia essere il PD oggi?

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  8. avatarcarmengueye - 31 agosto 2011

    Sì, va bene, gogna. Ma dall’altra parte continuano a fare di male in peggio, guarda Scajola, solo per dirne uno che dovrebbe nascondersi. Io dico , fuori tutti. Putsch, revolucion, riot, ma famo qualcosa!

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