Noi disobbediamo

Berlusca-jail

Alcuni piagnucolano, altri bestemmiano ma nessuno o pochi si domandano:  se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

(Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917)

Non riguarda solo noi, ma questa legge coinvolge il mondo intero.
Si sta scrivendo una mostruosità che impedisce le indagini e che favorisce le mafie, imbavaglia la stampa ed uccide l’informazione.
Ridurre il tutto ad una mera rivendicazione del diritto di cronaca e quindi accontentarsi di eventuali modifiche che rendano meno pesanti i provvedimenti per editori e giornalisti è una sciocchezza.
Che non si tratta soltanto di mantenere integra la possibilità di informare raccontando malaffare e crimini, ma si tratta innanzitutto di non impedire il lavoro della Magistrtura e di chi indaga.

Se anche si lasciasse piena libertà di parola e d’informazione ma si limitassero comunque gli strumenti di lotta al crimine, si otterrebbe in ogni caso lo stesso risultato: il silenzio.

Questa legge mette in pericolo la libertà del nostro Paese, consegnatoci dai nostri padri che hanno pagato un prezzo altissimo per liberarlo.
Abbiamo il dovere di conservarla questa libertà ad ogni prezzo e consegnarla ai nostri figli, pena l’essere una generazione di felloni.

Abbiamo per questo il dovere di disobbedire.

Cari signori, fate pure la vostra legge liberticida: noi non la rispetteremo.


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