Municipalizzate: la Farmacia Comunale

Se ne parlava recentemente in Facebook di Consociativismo e Municipalizzate.

L’argomento era il “papello” del centrodestra Lazio sul come spartirsi le poltrone partecipate. E ci si chiedeva alla fine: – a Sangio come siamo messi a Municipalizzate?

Dopo alcune battute, la più imprudente del nostro Vicesindaco, è stata riportata la lista delle Municipalizzate partecipate dal nostro Comune, diligentemente resa pubblica nel sito comunale, con tanto di (parziale) citazione di Presidenti, Amministratori e Consiglieri vari, e loro compensi.

Così tanto per aprire il discorso, (che sarà molto lungo e con successivi articoli, siccome consideriamo le Municipalizzate  una delle cause maggiori dell’infezione partitico-corruttiva italiana) potremmo iniziare a trattare di AFM Spa, le Farmacie Comunali (partecipata dal nostro Comune per il 0,54%; risultato economico 2009 di 2,6 miliardi di €.).

I farmaci in Italia costano estremamente di più che negli altri Paesi e non c’è verso di riuscire a liberalizzarli.

Questa è oramai una nostra triste consuetudine imposta dalla corruzione e dal consociativismo lobbistico; qui da noi un po’ tutto costa fino a 10 volte il suo reale valore come  le TAV che in Germania, Francia e Giappone costano circa 9 milioni/Km. e qui da noi da 60 a 96, (Vedi Cmc) .

Ma torniamo ai farmaci.
L’Aspirina ad esempio, in tutto il mondo (dagli Usa alla Thailandia) costa un decimo che in Italia.

La Bayer offre sul mercato internazionale (prezzo al cliente) 200 compresse da 350 mg a 11.99 $; 0,04 EUR l’una.

Con il sistema feudale delle normali Farmacie italiane, 10 compresse di Aspirina da 350 mg  costano €. 3,85: 0,38 l’una,  circa dieci volte quanto offerto al mercato internazionale.

Per gli altri farmaci è più o meno la stessa cosa,  e la battaglia contro le liberalizzazioni  è sempre la stessa, (e quando i farmaci li passa la mutua pesano comunque sulle nostre spalle, che son sempre i cittadini a pagarli, e le aziende farmaceutiche a incassare).

Certo che se le liberalizzazioni riuscissero a passare e diventasse possibile comprare i farmaci da banco alla Coop, forse i cittadini potrebbero risparmiare un bel po’ di soldi, (pensate un po’:  se la Coop vendesse l’Aspirina a cinque volte il suo costo, guadagnando moltissimo, i cittadini risparmierebbero oltre la metà! ) …  Ma questo non credo che renderebbe contenti quelli della Farmacia Comunale, proprio lì alla Marcolfa.

E allora potremmo chiedere al nostro Sindaco:  che posizioni ha lui e poi la AFM Spa sulla liberalizzazione dei farmaci da banco che consentirebbe un forte risparmio ai cittadini, ma un netto contenimento dei suoi guadagni ?

E potrebbe poi mantenere un compenso di 128 mila €./anno (più benefit e rimborsi vari) all’Amministratore Delegato di AFM più altri compensi ai Consiglieri sui 40 mila €.  ?  (Sempre più benefit e rimborsi vari)

 


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 12 agosto 2012

    Alessandra ci fa notare qui che “i farmaci da banco sono già in vendita presso i supermercati e quindi anche la Coop che ovviamente non vende l’aspirina a prezzi così concorrenziali come avremmo voluto noi.

    Evidentemente anche la Coop fa il gioco di Federfarma & Company, quello del massimo profitto a scapito del cittadino.

    O forse, hai visto mai? hanno accettato di autorizzarla a vendere Aspirine solo se manteneva il prezzo delle Farmacia.

    Poi si tratta di capire fino a che punto sia compartecipata-consociativa pure lei.  :mrgreen:

    Aggiunge Alessandra: quindi la domanda ulteriore è: perchè ci allettano con la libera concorrenza e poi puntualmente ci fottono?

    In effetti sarebbe interessante scoprire quale arcana alchimia liberal-Bilderberg-finanziaria abbia spinto Monti in questa direzione.  😀

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  2. avatarGabriele Tesini - 13 agosto 2012

    Macchè liberalizzazioni, liberalizzazioni, è tutta una truffa a nostro danno come sempre e mentono sapendo di mentire.

    Le Caste e le Lobbies non si toccano mai, dicono sempre che liberalizzeranno e colpiranno le corporazioni per far cassa, ma alla fine saremo sempre noi a pagare con le tasse e le accise.

    Oggi, udite udite, hanno detto che dovremo cercare il petrolio anche in Italia perchè il mercato sta aumentando i prezzi e la benzina costa di più.

    Ma cosa blaterate, la benzina aumenta perchè il Governo aumenta le accise.

    Il costo del lavoro in Italia non è alto perchè ci sono stipendi alti, ma è alto perchè in busta paga ci sono tante di quelle tasse che nessuno stato applica come da noi.

    Poveri politici, povera Italia e poveri italiani, ma dove stiamo andando…  😈

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  3. avatarAndrea Cotti - 14 agosto 2012

    Passera: “Più petrolio “made in Italy” nel nostro futuro. In gioco 25mila posti di lavoro

     

    Ebbene si, ce ne raccontano di ogni colore e noi cittadini stupidi e ignoranti stiamo pure ad ascoltarli.

    Non dobbiamo più investire nel fotovoltaico; produrre pannelli fotovoltaici non crea più posti di lavoro, ma udite udite…  occorre produrre più petrolio!   E via libera alle trivellazioni sulle nostre belle coste!

    Un barile di petrolio a maggio 2008 costava oltre 140 $.

    Poi è scoppiata la crisi, si è iniziato a parlare di fotovoltaico e auto elettriche ed il prezzo del barile è crollato a 35 $. a fine 2008.

    Ovviamente le lobby petrolifere non sono rimaste lì a guardare ed hanno sguinzagliato i loro politici inseriti nei vari Parlamenti, ed ecco che in poco tempo di grandi piani per il fotovoltaico e auto elettriche non se ne è più parlato, relegandoli ad aspetti folcloristici di vetrina, ed il petrolio ha subito ripreso valore, posizionandosi tra i 115 $/barile dell’anno scorso e gli 88 del mese scorso.

    Scommettiamo che nel business del petrolio e dei rigassificatori, oltre le solite multinazionali troviamo anche un bel gruppetto di Aziende partecipate-consociate e Coop più o meno rosse?

     

     

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  4. avatarAlessandra Tricolore - 14 agosto 2012

    ah! dobbiamo cercare il petrolio? e chi le farà le trivellazioni? di sicuro la ricerca non sarà in mano allo stato italiano, cioè a noi!!!

    Questi ci prendono per i fondelli 88 € al barile e i prezzi della benzina sono alle stelle come mai? questo è il libero mercato, se vi ricordate dissero che liberalizzare il prezzo della benzina avrebbe portato maggiore concorrenza (e infatti la concorrenza c’è) ma i prezzi sono comunque altissimi!!

    Ps: la concorrenza è arrivata però da pochi mesi se ci avete fatto caso cioè da quando la gente comincia a guardare il prezzo prima di entrare nei distributori.. 😈

    Svegliamoci !!!!!!!      

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  5. avatarAlessandra Tricolore - 14 agosto 2012

    Andrea in Italia è sempre andata così, anche nel ’92 quando Amato ci raccontò la favoletta del libero è meglio privato è meglio ci fregò ben benino privatizzando non solo le aziende che andavano male, ma nel pacchetto ci mise qualcosa come il 60% di aziende floride che portavano utile allo stato. Il risultato è che una volta svendute (si svendute perchè se vi ricordate al momento in cui furono messe in vendita partì una speculazione che porto’ la lira a fare un botto spaventoso …GUARDA CASO!! ) le aziende rimaste in Italia subiscono uguarlemente questo trattamento cioè gli utili ai privati e le perdite ai cittadini italiani vedesi storia dell’Alitalia….

    Riporto qua una mia nota fatta su FB sulla storia delle privatizzazioni del ’92

    LEGGE 35/1992:
    Legge 35/1992 questa legge sulle privatizzazioni è stata fortemente voluta dall’EU e a noi cittadini è stata giustificata così:
    Prima giustificazione) l’Italia ha un debito pubblico molto elevato, le aziende pubbliche soni in perdita perchè noi non sappiamo gestirle ben, causano un danno e quindi le privatiziamo perchè così rientrimo dei capitali, abbassiamo il debito pubblico e le diamo in mano ai privati.
    “Gioco del destino” nel momento in cui si decide di fare questo parte una speculazione sulla lira per cui le aziende statali vengono svendute. Il numero delle aziende vendute è impressionante alcune delle quali sono:
    Telecom, Enel, ENI, Autostrade Credito Italiano Ina Nuova Pignone, BNL, Monte dei Paschi di Siena Fimmeccanica Alitalia Autogrill e molte altre ancora.
    La maggior parte di queste aziende hanno avuto indagini giudiziarie.
    Cosa importante:
    IL 68% DELLE AZIENDE CEDUTE SONO IN ATTIVO
    In particolare i settori delle telecomunicazioni, bancari, e assicurativo erano una fonte di entrata costante.
    Seconda motivazione) privatizzazione era il rafforzamento delle grandi industrie e cioè che con lìeuropa dovevamo essere più competitivi, per l’occupazione si rafforzava la tesi che i privati lo sanno fare meglio.Risultato hanno portato tutto all’estero.
    Esempio ENI fatturato di 3 mila miliardi di lire tra il 1992-1996 ha tagliato del 33.5% i posti di lavoro dolocalizzando tutto.
    Terza motivazione) favorire azionariato diffuso… tutti potrete partecipare ai consigli di amministrazione, in realtà non è stato così; i soliti noti hanno partecipato e deciso lanciando OPA offerte pubbliche di acquisto( i soliti noti si facevano prestare i soldi dalle banche, il debito lo appoggiavano sull’azieda rastrellavano le azioni e attraverso le stock opstio rivendevano ricavando miliardi non tassati grazie al governo dopo di chè al povero risparmiatore rimanevano le aziende indebitate.
    CONCLUSIONE
    lO STATO HA VENDUTO LE NOSTRE PROPRIETA’ PER FARCELE RICOMPRARE ATTRAVERSO AZIONI PERCHè IN REALTA’ QUALCUNO SPECULASSE E CE LE DISTRUGGESSE DEFINITIVAMENTE.
    Quarta giustificazione) i Prezzi nel libero mercato si sarebbero abbassati. La corte dei conti nel 2010 ha dichiarato che i maggiori utili delle aziende privatizzate sono stati prodotti unicamente dall’AUMENTO DELLE TARIFFE
    La beffa è che dopo aver speculato distrutto portato alla precarietà i dipendenti delle stesse aziende, cosa fanno i privati? CHIEDONO AIUTO ALLO STATO!!
    Il cittadino che ha già perso tutto per ben due volte deve ancora salvare le aziende. Come? Basta guardare cosa è successo ad Alitalia: Si Privatizzano gli utili e socializzano le perdite.
    Stessa cosa è succcessa per le liberalizzazioni, il 70% del mercato è stato preso dalle grosse catene commerciali.
    Dai dati emersi sono state chiuse nel solo 207 390209 imprese.
    Risultato di questi ultimi 20 anni di privatizzazioni e liberalizzazioni:
    La capacità di crescita della produzione dell’industria italiana è diminuita di oltre i 2/3.
    Da questo si puo’ facilmente dedurre che IL LIBERO MERCATO NON SI SA AUTOREGOLAMENTARE.
    Un premio nobel dell’economia (Morè Sallè credo) riconosciuto a livello internazionale in crisi economiche cercò di spiegare a tutti che quella politica era suicida e lo disse in modo assolutamente dettagliato e i suoi articoli non venivano pubblicati dai grossi media.
    Nessuno ha mai voluto dirci che le regole di mercato senza protezioni avrebbero provocato quello a cui ora noi stiamo assistendo. E allora non ciene che da pensare che anche gli altri sapevano e prevedevano il disastro che sarebbe successo.
    DETTO CIO’ NON MI RIMANE CHE INFORMARE I CITTADINI CHE IL PRINCIPIO DEL TRATTATO DI LISBONA, CIOE’ IL PRINCIPIO CHE REGOLA LO STATO E TUTTA LA STRUTTURA E’:
    L’UNIONE EUROPEA E’ LA LIBERA CONCORRENZA SENZA DISTORSIONI.
    Tutte le leggi e tutta la politica dell’unione Europea sarà di
    Privatizzare
    Liberalizzare
    In modo SELVAGGIO.
    Acqua, salute, istruzione TUTTO!!
    Il problema non è il politico Italiano lui è li per fare da parafulmine. Il problema è a Bruxelles.
    Ecco uno dei tanti motivi per cui ora dico tutti a casa e poi BASTA!! Inteso per basta una nuova soluzione un nuovo soggetto politico….lavoriamoci tutti perchè ne abbiamo bisogno.
    Fonte: Solange Manfredi giurista internazionale.

           

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