Michele Serra sul “Caimano”

L’AMACA di  MICHELE SERRA di oggi è particolarmente suggestiva e gustosa.

Ve la ripropongo alla lettura, … d’un sol fiato.   :mrgreen:

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È stato scritto parecchie volte che l’agonia politica di Berlusconi, intrisa di mesta impotenza, non assomiglia affatto alla scena finale del “Caimano”, rabbiosa e incendiaria. Ma quanto accade in questi giorni ritocca decisamente il quadro, restituendoci un Berlusconi molesto e stizzito. Con una vera sorpresa, però: che a fare le spese della sua ira, e dei suoi ultimi colpi bassi, sono soprattutto i suoi, è la destra italiana devastata dal suo arbitrio e dalla sua vanità.

Privarla del sussulto di dignità rappresentato dalle primarie è l’ultima ingiuria che il reuccio dimezzato tenta di infliggere alla sua parte politica. Caimaneggia, ma soprattutto con i suoi, e il quartiere in fiamme nell’ultima scena del film di Moretti non era dunque metafora dell’Italia intera e della Repubblica; era il suo quartiere, la sua gente, il suo partito, i suoi elettori. Avere creduto in una persona così nefasta e distruttiva non è un torto di poco conto.

Verrebbe voglia, dunque, di dire ai pidiellini: vi sta bene, ve la siete cercata. Ma poi subentra la speranza che siano proprio loro, i suoi devoti, a riscattarsi e dargli il colpo di grazia. Sarebbe un finale a sorpresa e forse il più spettacolare: Caligola scalciato dal suo cavallo.


Commenti
Sono stati scritti 16 commenti sin'ora »
  1. avatarFausto Cotti - 2 dicembre 2012

    Che dire…gongolo

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  2. avatarAndrea Cotti - 3 dicembre 2012

    “…Con una vera sorpresa, però: che a fare le spese della sua ira, e dei suoi ultimi colpi bassi, sono soprattutto i suoi, è la destra italiana devastata dal suo arbitrio e dalla sua vanità.

    Privarla del sussulto di dignità rappresentato dalle primarie è l’ultima ingiuria che il reuccio dimezzato tenta di infliggere alla sua parte politica. Caimaneggia, ma soprattutto con i suoi, e il quartiere in fiamme nell’ultima scena del film di Moretti non era dunque metafora dell’Italia intera e della Repubblica; era il suo quartiere, la sua gente, il suo partito, i suoi elettori. Avere creduto in una persona così nefasta e distruttiva non è un torto di poco conto.”


     

    «Io so come si fa».

    ” Lo sa, lui, come si fa. E di fronte a un Pdl che va letteralmente a picco, imminenti primarie che vede come il fumo negli occhi, di fronte soprattutto all’orrenda sensazione che tutto gli stia davvero sfuggendo di mano, non rimane che l’abracadabra. Forza Italia, guardate che riscendo in campo io, rifaccio un partito e vi costringo a scomporvi in altri tre, guardate che senza di me non prendete un voto. Minaccia o disegno, vale lo schiocco di frusta. E nel Pdl tutto si rimescola ancora, precipita in un caos persino superiore a quello visto sin qui, i buoni di qua, i cattivi di là, fiorir di liste, parlamentari che si affannano come marionette legnose a fare e rifare conti, scenari quadrupli, telefonate, preghiere.

    Salvarsi chi può, come può. Una immagine per tutte: martedì Alessandra Mussolini – non si sa a che titolo – girava per il Transatlantico di Montecitorio con la lista dei deputati Pdl, a segnare con una crocetta i nomi di chi potesse entrare a far parte di un gruppo parlamentare Forza Italia, mentre intorno si salmodiavano i nomi dei pochi prescelti per il nuovo circolo berlusconiano (Denis Verdini, Sandro Bondi e Antonio Martino per la vecchia guardia, Raffaele Fitto sì, Maurizio Lupi no, Mariastella Gelmini se vuole, Mara Carfagna forse), taluni ex aennini esclusi commissionavano contro-sondaggi al telefono, talaltri mormorando «questo ci tiene fermi e così ci frega» s’appellavano al «Dio minore dei fascisti», per sperare in qualcosa. E Berlusconi, dalla Neverland di Arcore, a godersi la scena. 

    Che il caos si produca, che nuovi miracolosi sondaggi fioriscano («Ma quelli che circolano sono finti», ammette scorato un parlamentare pur fedelissimo), che tutta la macchina ricominci a ballare al ritmo bipolare – tutto impennate e rinvii – del grande fondatore, e pazienza se stritolato in mezzo ci finirà Angelino Alfano, figlioccio scelto per l’assenza di quid, per quella stessa assenza ripudiato. “

     

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  3. avatarAndrea Cotti - 3 dicembre 2012

    E poi … :

    «SENZA RENZI IO POSSO CORRERE !!».

    Ma i suoi lo frenano:

    «Si sono messi in testa di buttarmi fuori? Io non mi faccio sfrattare dal partito che ho creato! »

    E’ lo sfogo nel day after.  :mrgreen:

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  4. avatarAndrea Cotti - 3 dicembre 2012

    E anche:

    Pdl Liguria, Scajola vs i colleghi
    “Stavo nei servizi, so tutto di voi”
     

    Pdl Liguria, Scajola vs i colleghi "Stavo nei servizi, so tutto di voi" 

    L’ex ministro dell’Interno e capo del Copasir nel 2006 ha minacciato gli ex fedelissimi durante il coordinamento del partito: “Per gli incarichi istituzionali che rivestivo, conosco i vostri segreti

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  5. avatarGabriele Tesini - 3 dicembre 2012

    Purtroppo non solo i suoi leccaculo del PDL ne faranno le spese, ma anche noi cittadini che dovremo versare lacrime e sangue e pagare solo noi per gli errori suoi e loro.

    Ora speriamo che la Sinistra, una volta al Governo, sappia mettere in campo quell’EQUITA’ tanto sbandierata da Monti e mai messa in atto e faccia finalmente versare lacrime e sangue a chi non ne ha mai versato.

    Se ciò non accadesse, anche Bersani e la Sinistra tutta farà la sua fine perchè noi saremo ancora più spietati contro un eventuale ulteriore fallimento dei nostri.

     

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  6. avatarAndrea Cotti - 4 dicembre 2012

    L’epopea continua:    :mrgreen:

     

    Da Angelino dimezzato a ‘Gnazio isolato:
    così Berlusconi ora distrugge la destra

    Il dizionario dei “destrutti”. Un mondo dove cresce il disprezzo.

    Per il Cavaliere gli ex socialisti Cicchitto, Brunetta e Sacconi sono “incapaci inutili indigenti”.

    Pdl, Alemanno contro il Cavaliere: “Ritorno improponibile”.

    Fondi Pdl, la Cassazione: “Fiorito deve restare in carcere”.

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  7. avatarAndrea Cotti - 4 dicembre 2012

    L’epopea 2:

     

    Samorì vs Giovanardi
    Lite alla cena Pdl

    Samorì vs Giovanardi Lite alla cena Pdl

    Durante l’incontro tra delegati modenesi, il leader del Mir improvvisa un discorso ma il senatore Berselli e l’ex ministro tentano di fermarlo, come riportato dai presenti, anche fisicamente. “In quel contesto lui non doveva parlare”.

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  8. avatarFausto Cotti - 4 dicembre 2012

    https://www.facebook.com/photo.php?v=10151551362178916&set=vb.754158915&type=2&theater

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  9. avatarAndrea Cotti - 4 dicembre 2012

    FANTASTICO !

    Hitler/Silvio  commenta le primarie del PD


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  10. avatarAndrea Cotti - 4 dicembre 2012

    E vai …  :mrgreen:

     

     

     
     

    Silvio lima Forza Italia da Vespa
    E abbandona Alfano ai colonnelli

    Il puttaniere pensa a un annuncio durante la presentazione del nuovo libro del giornalista.

    E abbandona Angelino al suo destino: stretto tra le mire di Meloni e La Russa sul Pdl, e la fuga di molti ex forzisti.

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  11. avatarGabriele Tesini - 4 dicembre 2012

    BerluHitler, un grande, e se abolisce l’IMU, il Papa, i suoi Leccaulo, e se stesso…

    LO VOTOOO!!!  

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  12. avatarAndrea Cotti - 5 dicembre 2012

    Pdl, “cena segreta tra i colonnelli
    per smarcarsi da Berlusconi”

    Pdl, "cena segreta tra i colonnelli  per smarcarsi da Berlusconi"

    In attesa del vertice tra l’ex premier e i suoi previsto nel pomeriggio, Alfano, La Russa, Cicchitto, Gasparri e Quagliariello si sono incontrati ai Parioli, secondo quanto scrive Il Giornale, per discutere “delle contromosse da mettere in campo per cercare di arginare l’ex premier”.

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  13. avatarAndrea Cotti - 5 dicembre 2012

     Vespa rinvia la presentazione del libro:Berlusconi non c’è. Il premier parlerà alla “tradizionale” presentazione del libro del giornalista Rai solo tra qualche giorno. Quando sarà sciolto il nodo legge elettorale.

     

    Berlusconi pronto al colpo di mano  E chiude i rubinetti al partito

     ROMA, 5 dicembre 2012 – BERLUSCONI oggi piomba nella capitale per tentare di mettere le carte in tavola con il partito; “se vogliono decidere loro, che si paghino loro i conti”.

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  14. avatarAndrea Cotti - 6 dicembre 2012

    Berlusconi: “Molti chiedono mio ritorno”

    E affonda Alfano:

     “Sono stanco, mi avete deluso tutti. Mi avete abbandonato.  Appena ho voltato le spalle mi avete accoltellato, adesso congiurate pure contro di me, ma soprattutto mi avete lasciato solo contro i magistrati.   Io il migliore!”

    “Resto ma alle mie condizioni, decido io”. E decide lui soprattutto le candidature, nessun margine di manovra. E detta le condizioni. “Vi do ventiquattro ore di tempo.” – “Ma Angelino lo capisce o no che se non ho fatto le primarie è stato solo per il suo bene? Lo capisce o no che lui le avrebbe perfino perse?” e urla: “il Porcellum resta l’unica via di fuga per evitare la disfatta e tentare il colpaccio di un pareggio al Senato.

    Sandro Bondi lascia anzitempo il vertice, “indignato” per la linea dei dirigenti. E si sfoga: “Inutili riunioni, Berlusconi farebbe bene ad ascoltare piuttosto il mondo che è fuori”. Ed è quello che ormai farà.

    Quattro ore di vertice non sciolgono i nodi tra il partito e il Cavaliere, che in serata spiazza tutti. “L’Italia è a pezzi, non posso stare a guardare”.

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  15. avatarGabriele Tesini - 6 dicembre 2012

    Sappiamo  bene chi gli chiede di tornare, i soliti ladri, puttanieri come lui, zoccole, mafiosi, evasori, banchieri , piduisti e ITALIOTI CHE LO VOTERANNO…

    Quest’anno sarà il Natale più brutto della  mia vita, sempre se ci arriveremo, il 21-12-2012 è alle porte…

    Comunque farò la letterina a Babbo Natale e gli chiederò solo: “Caro Babbo Natele, fa sì che se i Maya si sono sbagliati, almeno un fulmine, uno Tsunami, una montagna possa colpire il puttaniere al centro della testa di minchia che si ritrova”.

    Forse chiedo troppo e sono anche un po cattivello nella richiesta, MA NON SE NE PUO’ PIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU’!

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  16. avatarAndrea Cotti - 7 dicembre 2012


    AGGIORNAMENTO ORE 23:15  del 5 dicembre

    Il puttaniere delinquente abituale, con una nota ufficiale, lascia intendere che è pronto a ricandidarsi:

    “Me lo chiedono in molti, il Paese è sull’orlo del baratro. Sono assediato dalle richieste dei miei perché annunci al più presto la mia ridiscesa in campo. La situazione oggi è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo. Non lo posso consentire e ciò determinerà le scelte che prenderemo assieme nei prossimi giorni”. “L’economia è allo stremo – continua Berlusconi -, un milione di disoccupati in più, il debito che aumenta, il potere d’acquisto che crolla, la pressione fiscale a livelli insopportabili. Le famiglie italiane angosciate perché non riescono a pagare l’Imu. Le imprese che chiudono, l’edilizia crollata, il mercato dell’auto distrutto. Non posso consentire che il mio Paese precipiti in una spirale recessiva senza fine. Non è più possibile andare avanti così. Sono queste le dolorose constatazioni che determineranno le scelte che tutti insieme assumeremo nei prossimi giorni”.

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