Mala sanità nella “bassa”? Forse.

Ciao a tutti. Innanzi tutto mi presento: mi chiamo Nadia Fabbri e sono qui per condividere con voi un fatto che a mio avviso merita l’attenzione dei cittadini di Persiceto.

Il fatto è secondo me abbastanza grave – seppur molto minore rispetto ai macro accadimenti che investono ormai tutti gli ambiti della nostra vita. Il fatto che voglio qui segnalare riguarda la gestione dello sciopero dei dipendenti AUSL previsto per domani 28 settembre.

Premesse:
1) prenotazione esami di laboratorio con appuntamento per prelievo sangue previsto per il 28 settembre

2) i dipendenti dell’azienda AULS indicono uno sciopero per il giorno 28 settembre comunicato sul sito

Il seguito:
3) l’azienda AUSL TELEFONA a tutti i cittadini, che avrebbero dovuto fare il prelievo il giorno 28, spiegando che a causa dello sciopero i prelievi sono rimandati al mese di OTTOBRE. Ne consegue che l’utenza – sfortunata ahimè – non ricade più nel periodo temporale di esenzione del ticket.
Solo a San Giovanni in Persiceto, a occhio e croce, le persone alle quali è stata spostata la data del prelievo sono circa un centinaio; se aggiungiamo anche le visite specialistiche, direi che il numero cresce di parecchio.

Il mio personale commento a questo punto è: in una condizione faticosa e deprimente come la crisi economica che stiamo subendo attualmente (e le vessazioni alle quali assistiamo ogni giorno nei confronti delle persone) i responsabili dell’Azienda AUSL, in accordo con i sindacati, si sono permessi di VESSARE ulteriormente i cittadini gestendo uno sciopero (sacrosanto) in maniera inopportuna, e pressapochista.

E non è finita: ecco la ciliegina sulla torta: l’Ausl, ha comunicato il disguido di cui sopra (telefonicamente) all’utenza, però NON ha ritenuto opportuno comunicare la possibilità di effettuare comunque i prelievi in tempo utile – e quindi rientrare nell’esenzione – oggi, Giovedì 27 settembre, presso 3 Punti di Accesso (Anzola dell’Emilia e altri due punti di accesso che ora non ricordo).

Conclusioni: mi chiedo se esistano le condizioni per stabilire la non liceità del pagamento del ticket visto che, nella comunicazione all’utenza, l’ AUsl ha omesso di informare sulla possibilità di accedere ad altri centri prelievi un giorno prima dello sciopero, cosa che avrebbe garantito il mantenimento dell’esenzione del ticket prevista.

Che tristezza.

Nessuno era a conoscenza di questi “famosi” punti di accesso. Viene quasi spontaneo pensare alla premeditazione!


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarPaolo Grandi - 27 settembre 2012

    Mi inserisco pronto alla impolarità con alcune osservazioni che meriterebbero una analisi ben più approfondita:

    – Il diritto di sciopero fatto secondo le leggi vigenti va accettato, poi ognuno avrà le sue opinioni sui singoli eventi; a mio avviso da ex dipendente di Ausl penso che in sanità come in altri servizi essenziali: magistratura, attività legate alla sicurezza del cittadino, rete viaria, lo sciopero dovrebbe essere l’eccezione e non la regola.
    Ma perchè questo si realizzi servirebbe un senso dello stato e un rispetto per i cittadini che gli italiani non hanno come singoli cittadini o come sindacati o come governanti/amministratori .
    Personalmente quando lavoravo, a parte le occasioni in cui partecipavo alle manifestazioni, mi dichiaravo in sciopero quindi rinunciando alla paga, ma lavoravo ugualmente con un cartellino “il sanitario è in sciopero”.

    – Per la esenzione ticket non dimentichiamo mai che in Italia l’esenzione per patologia, prevenzione, età, reddito, è molto diffusa e questo è un vanto per noi, a parte l’esenzione per reddito, perchè chissà come, i ricchi in Italia sono in maggioranza i dipendenti, o una fascia di pensionati .
    Per l’esenzione ticket non dimentichiamo che molti NON terremotati ne hanno approffitato e questo è molto, molto triste.

    – la malasanità infine è purtroppo ben altro :
    a) la carenza di posti letto per i cronici,
    b) la presenza di tante piccole strutture ospedaliere che illudono i cittadini, ma che sono insicure e distraggono risorse economiche da necessità ben maggiori,
    c) costringere la gente a fare esami, visite specialistiche con estrema frequenza ben lontano da casa a causa di errori organizzativi, eccesso di richieste non giustificate, carenza di investimenti. Una buona, moderna organizazzine sanitaria dovrebbe prevedere: ospedali attrezzati il più possibile per la patolgia acuta grave, ampia diffusione sul territorio di stutture per cronici e servizi ambulatoriali specialistici, pronto soccorso solo per le emergenze, attività ambulatoriale per il resto ventiquattrore tutti i giorni, garantite da medici di famiglia organizzati e ben dotati di tecnologia di base,
    d) eccesso di ricorso al pronto soccorso per cause NON da pronto soccorso e anche qui a causa di colpevoli errori organizzativi da parte del mondo sanitario e anche , ma in minor misura da un eccesso di richiesta da parte del cittadino,
    e) code eterne al pronto soccorso in parte per i motivi al punto d) e per la cosidetta medicina difensiva, pericolosissima e costosissima!!
    f) margini di risparmi nell’ambito del personale: eccesso di burocrazia inutile, troppe pletoriche riunioni per decidere cosa fare senza poi portare a risultati concreti o che producono altre pletoriche inconcludenti riunioni,
    g) pletora di alti dirigenti (con alti stipendi) troppo spesso sostituiti perchè dichiarati non adeguati, ma a cui vengono dati altri incarichi che permettono di pagargli uno stipendio simile, … ma se non erano adeguati !!! ???

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  2. avatarGabriele Tesini - 28 settembre 2012

    Credo che i diritti dei lavoratori vadano sempre rispettati e il diritto allo sciopero non deve essere messo in discussione, ma per certi servizi, come quelli sociosanitari, penso che le cose cambino e deve essere rispettato anche il diritto dei cittadini a non avere disagi oltre misura.

    Basta una buona organizzazione dello sciopero e i diritti di tutti saranno rispettati… 😈  

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