Lo Stato svende musei e castelli, spiagge e caserme

Comincia subito male questo nuovo anno.

In un paese normale, i cittadini godono dei beni pubblici come parchi e teatri, castelli e musei, aeroporti e stazioni che, assieme alle proprietà demaniali dei fiumi e delle spiagge, appartengono a tutti noi.

In Italia, non trovandoci evidentemente in un paese normale, tutto questo sta per finire e tutte queste proprietà saranno messe in liquidazione e cedute a privati.

E’ l’ennesima leggina contenuta nel decreto legislativo sul cosiddetto “federalismo demaniale”, varato dal Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale e rimesso ora alle Commissioni.

Ora, come potete immaginare, gli operai ed i braccianti, gli studenti e le massaie, i Cococo ed i precari, oltre naturalmente pensionati e disoccupati, ben difficilmente troveranno le condizioni per acquistare un castello o una spiaggia; semplicemente perderanno il diritto di fruirne, in quanto diverranno proprietà privata di chi avrà i soldi per acquisirle.

E chi oggi ha tanti soldi per acquistare i beni pubblici dell’Italia?

E chi oggi ha tante società anonime piu o meno off-shore da garantirgli questi acquisti senza mai apparire?

E secondo voi, lo Stato e gli Enti preposti, quante agevolazioni e sconti, finanziamenti e dilazioni offriranno a questi benefattori per l’acquisto dei nostri beni?

Ed infine, visti gli usi che hanno riservato alla sottrazione del TFR degli operai, (40 milioni celebrazioni Craxi, 130 milioni a scuole private,  470 milioni a studi per il ponte sullo Stretto, alcune centinaia per associazioni dei vari ministri, come i reduci della Prima Guerra Mondiale (!!), Cultura Italiana d’Istria ecc., senza dimenticare un centinaio di milioni spesi in più del precedente Governo Prodi per costi della flotta aerea, usati per portare escort e musici alle ville in Sardegna),  secondo voi come saranno usati i proventi della lapidazione del nostro patrimonio artistico-paesaggistico-immobiliare?

Abbiamo sorriso tutti quando la Dandini ci ha mostrato ad ottobre il suo Ghedini-mavalà che intrallazzava per dichiarare l’Italia di proprietà di  Berlusconi per usucapione:

Invece c’era poco da ridere, che si apprestano a farlo per davvero.


Commenti
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  1. avatarSilvior Berlusconi - 2 gennaio 2010

    Ed infine, visti gli usi che hanno riservato alla sottrazione del TFR degli operai, (40 milioni celebrazioni Craxi,

    MI CONSENTA CARO IL MIO BEL SOVVERSIVO,  MA CRAXI ERA UN GRANDE STATISTA E QUESTO è NOTO E CONFERMATO DA TUTTI, CRIBIO!
    E POI SUVVIA, UNO CHE è RIUSCITO A SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA, CHE SI CONSIDERAVA UN PERSEGUITATO E CHE INTENDEVA CAMBIARE LA COSTITUZIONE, COME SI PUò IN UN MOMENTO COME QUESTO (con le leggine che sto per proporre) NON CONSIDERARLO UN EROE DA DEDICARGLI STRADE E MONUMENTI?

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