Biomasse; l’incartamento del PD

Derby politico interno al Pd; è come avere un Civis in ogni Comune.
[Tratto da Primo Piano del 26 novembre 2011]

Non è facile trovare la chiave di lettura della partita che si sta giocando in provincia di Bologna sulle biomasse. Non solo nella bassa bolognese, ma anche nel ferrarese e nel ravennate che rientrano nel piano
regionale di sviluppo di questa nuova fonte energetica. Non si capisce quale parte abbiano realmente le amministrazioni e il PD come agenti mediatori, non si capisce se ci sia un piano a livello regionale o se ogni singolo comune sia lasciato in balia del vento e se si abbia realmente cognizione del malcontento generato.

La vulgata vuole che si debba sostenere lo sviluppo delle centrali perché si deve insistere sulle rinnovabili. In realtà nessuno dice il contrario, ma i conti non tornano lo stesso. Il problema per le biomasse non è essere o non essere, caso mai come essere. Nel giro di neanche una decina di giorni il consigliere Udc Mauro Sorbi ha presentato un’interrogazione in Provincia sulla situazione di Mezzolara e il consigliere del Pdl Giovanni Leporati ha chiesto all’assessore Burgin di dimettersi. Sorbi ha fatto un’interrogazione chiedendo conto del perché si facessero altre due centrali a Dugliolo quando ce ne sono già quattro, considerate un “unicum” a Mezzolara. E Burgin non ha risposto.

Ha risposto però il coordinatore degli investitori della società proponente, Giuseppe Santi, che ha chiamato telefonicamente Sorbi «non certo per fare gli auguri», come ha raccontato il consigliere. Leporati parla di “eccessiva compiacenza” e “disastri” che sta combinando la Provincia, prendendo ad esempio la nuova proposta della BG Galliera la quale, avendo ricevuto dinieghi per motivi di viabilità, ha avanzato
una nuova proposta considerata dallo stesso comune peggiorativa. I camion, infatti, passerebbero per le strade di altri comuni.

«Sono stati informati i rispettivi sindaci?» si chiede Leporati, «l’assessore Burgin ha completamente tergiversato dicendo che prima c’è la conferenza dei servizi poi si decide». Tuttavia, non si tratta di uno scontro tra Pd e opposizione: la maggior parte delle volte è tra Pd e Pd, tra amministratori ed elettori che facciano o no parte di comitati, ne è un esempio la polemica a San Pietro in Casale con il consigliere comunale e primario all’ospedale di Bentivoglio, Salvatore Virzì, oppure a Budrio dove la situazione sembrava essere sotto controllo e invece i comitati cominciano a scalpitare. Non è un caso se il segretario provinciale, Raffaele Donini, è in tour in questi giorni per tastare il polso della situazione nei comuni più caldi: sono già stati battuti Budrio, Castello D’Argile e Malalbergo, rimangono in tabella Galliera, San Pietro in Casale e Pieve di Cento.

«Donini ha dimostrato una certa disponibilità ad ascoltarci come comitati e cittadini – spiega Maurizio Lodi, presidente del comitato di Galliera – ci avrebbe fatto piacere vedere anche il capogruppo regionale Monari dal momento che pochi giorni dopo il volantino contro le biomasse del Pd di Galliera ha fatto distribuire in tutti i bar del paese e casa per casa un pieghevole commissionato dalla Regione a favore del biogas». Dalla Regione, alla Provincia e ai singoli comuni, sembra che quello che manca non sia solo un quadro normativo in cui operare, non si capisce nemmeno se ci sia chiarezza ed unità di intenti a livello politico.

Lo stile della Provincia, fino ad oggi, è sempre stato di basso profilo: silenzio e avanti tutta a testa bassa. Quando è stata chiamata in causa da cittadini o oppositori, come testimoniano le interrogazioni di Leporati e Sorbi, le risposte sono sempre mancate. Un po’ pericoloso per una questione che rischia di diventare per la Provincia, quello che è stato il Civis per la città.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 27 novembre 2011

    Solo un brevissimo commento a questa interessante analisi; tra tutti i Comuni coinvolti nel caso Biomasse il nostro non è nemmeno citato.

    Eppure il livello di coinvolgimento e di sensibilizzazione dei persicetani su questa problematica è forte e lavora da tempo, con Comitati che hanno organizzato diverse iniziative, come incontri e Petizioni.

    Evidentemente il Comune di Persiceto è più bravo degli altri a velare questo dissenso e smorzare la sua risonanza.
    Ad esempio, quanti Persicetani (oltre l’autore dell’articolo su pubblicato) è a conoscenza della Petizione “CENTRALI DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA A BIOMASSE INSEDIATE O IN CORSO DI INSEDIAMENTO SUL TERRITORIO COMUNALE” presentata al Consiglio Comunale con “PRESA D’ATTO DELLA PETIZIONE PERVENUTA E APPROVAZIONE RISOLUZIONE” con delibera N: 62 del 22/06/2011?

    Vediamola :mrgreen:

    * Il Verbale di Presa d’atto.

    * La Petizione viene discussa inizialmente senza concedere l’intervento ai cittadini, pur previsto dal Regolamento [Art. 41, comma 3]. Qui l’intervento di Giorgio Trotta (Rinnova Persiceto) che contesta la cosa.

    * Il Comune finge stupore ma di fatto si sfila, dà la colpa al Governo e prova di convincerci che vorrebbe… ma non può far nulla.

    * Bella la sintetica posizione dell’esponente di Rinnova Persiceto scritta e firmata di suo pugno. Siccome la condividiamo e la riteniamo il punto focale del problema, la riportiamo qui:

    VOTO CONTRARIO
    Contro questi tipi di biomasse che presentano un bilancio ecologico negativo ed utilizzano prodotti primi e non sottoprodotti e scarti e sono finalizzati rssenzialmente all’utile dell’investitore e non all’interesse pubblico.

    Questi nostri Amministratori sono degli specialisti del muro di gomma; tocca muoversi di più e meglio ragazzi.  :mrgreen:

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  2. avatarAndrea Cotti - 27 novembre 2011

    Il Nero Mietitore [ Marco Felicani] ci offre ancora materiale prezioso:

    Come si programma un impianto a biogas nei paesi Bassi.

    Al minuto 00:30 – vista aerea del sito predestinato (aperta campagna senza vicini)…
    Al minuto 01:50 – gestione del digestato con separatore solido-liquido e spalatura del solido
    Al minuto 02:10 – la cisterna che ha caricato la frazione liquida, svoltando, mostra sul retro l’attrezzatura per la distribuzione con interramento della frazione liquida e NON (come tanto spesso si vede in emilia-Romagna) per aspersione dall’alto come fosse acqua per irrigazione…

    Ribadiamo che non abbiamo nulla contro le Centrali a Biomassa, ma se vengono costruite e gestite rispettando non solo la normativa, ma anche i cittadini.

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  3. avatarGabriele Tesini - 28 novembre 2011

    Ormai è chiaro che a Persiceto tutto si sia fatto senza ascoltare i cittadini e si è proceduto scaricando le responsabilità sulla Regione e la Provincia.

    Nessuna resistenza per la scelta delle 4 Biomasse nel nostro territorio.
    Nessun coinvolgimento preventivo per mettere a conoscenza i cittadini e sentire il loro parere.
    Nessun controllo di come sono e saranno costruite, se a norma o meno.
    Sottovalutazione del problema viario.

    Insomma, tutto si è fatto tranne che fare qualcosa a tutela della cittadinanza.
    Come mai il PD Persicetano, Provinciale e Regionale non si è fatto tutte le domande del caso prima di avventurarsi in una questione così delicata?
    Come mai il PD ora si sta incartando nel cercare di recuperare il tempo perso a magnificare dette centrali senza sapere cosa veramente sono a chi giovano?
    Questo non va bene e la partita non è certo finita qui! 

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