Le biomasse non ci salveranno

A questo punto anche io voglio dire la mia sulle biomasse.

Ricordo che parecchi anni fa dopo il ’68, mostravano in TV personaggi strani e un pò matti che vivevano in Olanda o Germania o negli Stati Uniti.
Ingegneri o scienziati reduci dai movimenti hippy che avevano deciso di rifiutare la civiltà dei consumi e avevano comprato una vecchia fattoria a prezzo stracciato in zone desolate dove vivevano da asceti o in comunità “fate l’amore non la guerra”.
Coltivavano marjuana, pomodori e cavoli utilizzando quei metodi che usavano i vecchi contadini senza pesticidi e concimi chimici.
Avevano modificato radicalmente la fattoria, rendendosi praticamente indipendenti utilizzando scarti organici, liquami delle mucche e di loro stessi, facendoli fermentare in grossi contenitori a pressione producendo metano per riscaldamento e illuminazione.
Queste comunità venivano mostrate dai media come agglomerati di drogati che non si lavavano, che praticavano l’amore libero crescendo bambini di cui non si sapeva chi era il padre, dove tutti si ammucchiavano sessualmente.
Insomma, comunità di individui strani e pittoreschi, più o meno comunisti o anarchici, asociali e deviati mentalmente.

Oggi mettiamo in galera chi si fa le canne, ma abbiamo il record di morti in incidenti stradali per guida in stato di ubriachezza. Compriamo frutta “bio”, che costa di più, è esteticamente brutta ed è immangiabile perchè anche lei raccolta acerba e maturata in frigo. Montiamo i pannelli fotovoltaici sul tetto della casa spendendo cifre congrue per poi accorgerci che comunque la bolletta dell’ENEL è sempre più cara. Facciamo la raccolta differenziata pagando comunque tasse sui rifiuti sempre più alte. Nel nome del “biodiesel” si sta disboscando l’Amazzonia, grande polmone della terra. Dedichiamo colture intere per alimentare centrali di energia con la giusta ribellione dei cittadini che vi abitano intorno, per le cause che sappiamo.

Anche io ero presente al teatro comunale e ho seguito il confronto fra le persone pro e quelle contrarie alle centrali a biomasse. La serata è stata aperta dall’intervento di un professore che per giustificare la costruzione delle centrali, ha detto cose sacrosante che riguardano il pianeta, indicando giustamente il consumismo come causa principale di tutti i mali. E mi sarebbe piaciuto che si fosse continuato sulla stessa linea, ma non è stato così.

Leggendo Marx, nel tempo la gente si è fatta strane idee. Si è messa in testa l’idea che il capitalismo sia un sistema basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Per questo motivo, nella storia sono nati movimenti socialisti e comunisti, sono scoppiate rivoluzioni e anche guerre. Il capitalismo ha combattuto questi ideali “sovversivi” con le unghie e con i denti per decine di anni e oggi è più forte che mai, utilizzato in maniera smodata anche dalla Cina stessa, che si auto definisce comunista.

Oggi le guerre hanno segnato un passo importante, l’uomo sa che esistono armi talmente distruttive che se usate finirebbero per distruggere l’intero pianeta.
Per il capitalismo è la stessa cosa. Qui non si tratta più della favola romantica dei vari bolscevici e idealisti sostenitori dell’uguaglianza, della pace mondiale e dell’idea di eliminare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Siamo arrivati al punto limite che il consumismo figlio del capitalismo sta distruggendo il pianeta. Esattamente come una eventuale guerra nucleare.

Allora diciamo le cose come stanno. Crediamo forse che quando l’Italia sarà al 100% autonoma utilizzando energie alternative le bollette saranno meno care? Crediamo davvero che quando gireremo su auto elettriche spenderemo meno facendo il pieno?
Tutti sanno la regola del capitalismo: Il prezzo di un bene non è determinato dal suo valore effettivo e dalle spese usate per produrlo, ma dal prezzo massimo che si può salassare al consumatore.
Tutti sanno la regola del consumismo:  tramite la pubblicità si convince il consumatore a comprare cose spesso inutili, che costano molto più di quelle necessarie per la sopravvivenza, e a disfarsene subito, per poi comprare “il nuovo modello”.

Una elite di faccendieri, banchieri, manager, dirigenti di multinazionali e profittatori, sta dissanguando il pianeta nel nome del profitto e del capitalismo “moderno”.
Questo è il vero problema. Non certo i parametri imposti dall’Unione Europea che da una parte vuole fare “l’ecologica” e dall’altra è grande esempio di capitalismo sfrenato.

Io sono pessimista, nessuno sconfiggerà il capitalismo e come nel film “yellow submarine”, dove il personaggio con la bocca a trombone aspira tutto ciò che lo circonda fino ad aspirare se stesso,  così sarà per il capitalismo e per il nostro pianeta  nel nome del business.

Ormai è troppo tardi anche per ritirarci nelle fattorie insieme agli hippy, siamo figli di quello che facciamo (o non facciamo). La cosa che veramente mi dispiace è che quando non ci sarà più ossigeno, si estingueranno per colpa nostra, anche quei baluba che hanno vissuto per migliaia di generazioni mangiando radici, bacche e scarafaggi, che da anni ci dicono  che i pazzi siamo noi e che non hanno mai visto il treno.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 28 ottobre 2012

    Formidabile e profonda analisi caro Fausto, che condivido pienamente.

    Su di un unico punto forse ho una differente visione:

    ” …Io sono pessimista, nessuno sconfiggerà il capitalismo e come nel film “yellow submarine”, dove il personaggio con la bocca a trombone aspira tutto ciò che lo circonda fino ad aspirare se stesso,  così sarà per il capitalismo e per il nostro pianeta  nel nome del business. “

    Ecco, da ottimista, (si fa per dire) vedo in questa tua bella frase la contraddizione finale: il capitalismo consumista alla fine arriverà ad auto-aspirare sè stesso. Poi in qualche modo i superstiti qualcosa faranno.  :mrgreen:

     

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  2. avatarGabriele Tesini - 29 ottobre 2012

    Anche io condivido sostanzialmente i pensieri di Fausto, ma mi chiedo anche:

    Chi farà il primo passo indietro per migliorare questa splendida terra? Anche io sono pessimista e dico “Nessuno”.

    Ma poi ancora mi chiedo:”Siamo certi che l’uomo sarà l’artefice della fine del mondo e che non sia invece il mondo a risucchiare se stesso semplicemente perchè:”Questo splendido pianeta, sta andando inesorabilmente per la sua strada infischiandosene dell’uomo stesso, e i suoi naturali cicli, oggi idilliaci, tra poco cambieranno e qualche rivoluzione fisica decreterà più o meno delle catastrofi, la fine di un’era o la fine del mondo”?

    Meditiamo, gente, meditiamo… 😈  

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  3. avatarFausto Cotti - 29 ottobre 2012

    Ce ne sarebbe da discutere per anni. Sappiamo che nel passato ci sono stati tanti cambiamenti climatici, varie glaciazioni che hanno portato all’estinzione di tante specie. Potremmo estinguerci anche noi con un bel meteorite che sconvolgerebbe la terra per millenni come fu per i grandi rettili…
    Ma una cosa è certa, ogni volta che ci sono stati cambiamenti climatici “naturali” ci hanno impiegato secoli, noi stiamo sciogliendo il polo nord in poco tempo.
    Ci sono segnali inequivocabili. Se fino a poco tempo fa gli scienziati erano divisi nel valutare questo fenomeno, adesso sono tutti concordi.
    Il mio pessimismo è dato dal fatto che le nazioni, da una parte si danno delle regole per arginare l’effetto serra (che poi non rispetta nessuno), dall’altra stanno facendo a cazzotti per accaparrarsi il terreno che si sta scoprendo sotto i ghiacci per trivellare petrolio e miniere. 
    Della serie “pur di far soldi bevo un litro di benzina e mi do fuoco”

     

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