La Rete può liberarci dalla casta politica

massimo_dalema_nichi_vendolaLa devastante malattia che ha colpito i vari leader, e tanti dirigenti del PD, si chiama “casta“.

Con la stragrande maggioranza delle Regioni e dei Comuni amministrate dal PD da anni, si è alimentata una leadership di dirigenti locali, anche bravi, che hanno fatto dei privilegi e dei vantaggi del potere una forma di vita. (vedi il Sindaco di Bologna DelBono)

Questi si sentono a loro agio nell’Italia berlusconiana dei privilegi, sono pronti ad inciuci e accomodamenti per mantenere le loro prerogative e ovviamente sono fortemente contrari a chi, nel Partito, vuole cambiare le cose.

Agli alti livelli, la casta partitica del PD mostra individui che da decenni manovrano banche ed istituti, grande aziende ed Enti e tutti l’hanno fatto con disinvoltura al limite delle leggi e, a volte, oltrepassando quel limite.

Da tempo Berlusconi manovra i servizi segreti, inducendo loro (e facendosi poi consegnare) prove, immagini, registrazioni e documentazioni di tutte le belle porcate-bravate che i nostri leader hanno nel tempo combinato. Che quelle note (Unicredit -Unipol -Fassino-Consorte-Antonveneta -Bnl) sono solo le sciocchezze a confronto.
Oltre ad essere attaccati ai privilegi ed al potere che gli deriva dalle loro posizioni, questi dirigenti del PD sono dunque perennemente sotto schiaffo ed è così, ricattati e bidonati, che mandano avanti il maggior Partito d’Opposizione (!!!).

Tra uomini di Governo che pensano; “Come si fa a non diventare padroni in un paese di servi?” e “Il livello di corruzione è talmente radicato e generalizzato che sarebbe da coglioni non approfittarne“, se mai una svolta potrà esserci in questa povera Italia, se mai pensiamo di poter far cessare il saccheggio dello Stato e lo smantellamento delle Istituzioni in atto, si deve iniziare da lì; fare pulizia tra i leader dell’opposizione.

D’Alema e Bersani con il resto del loro codazzo-casta del PD, in Puglia sono stati sconfitti in modo sfacciato dalla loro stessa base.
Ed è questo, le primarie pugliesi, Nichi Vendola e il PD, il principale argomento oggi sul web.
Le critiche al gruppo dirigente sono unanimi così come la richiesta di “fare un passo indietro“.
Qua e là, più o meno scomposti, appaiono in rete i tentativi dei vari quadri dirigenti, amministratori locali, funzionari e venditori di parole che vedendo sgretolarsi il loro misero spazio di privilegio e potere locale abbozzano squallide giustificazioni-mistificazioni di realtà invece oramai chiare ed evidenti, grazie all’informazione in real time della rete, sotto gli occhi di tutti.

A Vendola la rete ha dato “ il gusto di far navigare le nostre idee” e per lui il web è diventato il “luogo delle nuove pratiche per colpire al cuore l’egemonia nazionale delle destre“.  Possiamo aggiungere che internet è divenuto il mezzo che consente di non dover più ascoltare i funzionari di partito teoreti e parolai.

Tutta la politica dunque sta per essere travolta dall’uso delle tecnologie informatiche.
Pochi politici però hanno compreso che sulla Rete si giocherà la vera sfida dei prossimi decenni.
Ed in rete, di fronte ad un popolo informato e smaliziato, capace di accedere alla conoscenza, contano ben poco i santini e lo spot in TV o i cartelloni sei per tre. I voti dovranno essere conquistati con idee vere e capaci di trascinare un popolo, come ha saputo fare Vendola, e come i pugliesi gli hanno confermato.

Passeranno cinque o sei anni, ma poi la curva demografica dei giovani che si informano in rete e non in TV diventerà inesorabile, come la crescita esponenziale di blog “liberi” ed informativi come questo.

Tra una decina d’anni la maggioranza dei cittadini avrà gli strumenti informativi adeguati per farsi una idea chiara su chi votare oppure no.
E quella sarà la fine della formula soldi-comunicazione politica-potere e dei parolai venditori di verità, di destra e di sinistra.
Perché internet non si controlla come le TV o la stampa, (chi può mai “controllare” i mille blog come questo?) ed è gestito di fatto dalle masse, dai suoi umori, pulsioni e bisogni.

Alcuni tra i politici si stanno accorgendo di questa rivoluzione, hanno intuito che Obama ha sconfitto la ricca e potente lobby dei Clinton con la rete e si sta attrezzando.
Alcuni, maldestramente, hanno tentato e tenteranno censure e limitazioni, ignari di avere di fronte una rete globalizzata che nemmeno le dittature Irachena e Cinese riescono più a controllare; da Time Magazine di ieri:

“Hot on the heels of the Google vs. China censorship dispute, a new front in the showdown between state power and Internet freedom is opening in Italy. Prime Minister Silvio Berlusconi’s government is pushing through

Ma tanti altri dormono, convinti che internet sia solo chat, virus e porno.
E quando gli diranno che quel formidabile momento lobotomizzante che è la TV è finito, che linee bizzarre di Partito decise dalle Segreterie dei partiti non sono più recepite da una base autoinformata e capace di autodecidere, (come è appena avvenuto in Puglia) non sapranno da che parte voltarsi.

Sarà questo il momento di iniziare a sperare in una nuova Italia, più onesta e giusta e soprattutto “legale“.


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarsusy - 29 gennaio 2010

    ciao! concordo perfettamente in questa analisi. la cosa che mi stupisce di più è il fatto che Vendola è stato votato con una stragande maggioranza e, nonostante questo, dal PD ci sono commenti tirati fuori con le pinze. perchè il pD non tiene in considerazione il volere del popolo? perchè il PD E’ così lontano dal popolo? chi pensa che vada votare il PD, il popolo oppure un’entità extra terrestre?

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  2. avatarAndrez - 30 gennaio 2010

    Ciao Susy, benvenuta tra noi e grazie per il tuo commento.

    Buona parte dei dirigenti del PD, oltre a sentirsi privilegiati appartenenti ad una casta e godere dei molteplici benefici garantiti dal sistema berlusconiano, oltre ad essere in parte sotto ricatto per le copiose prove delle loro porcherie in mano a Berlusconi in persona, sono essi stessi convinti che;

    * esiste uno zoccolo duro (il paragone alle bestie non è casuale) di elettori pronto a votarli per “disciplina di partito”, qualsiasi cosa essi combinino.

    * come dicevamo qui, sono convinti che l’elettore di sinistra voti per ragionamento logico e non per passione emotiva.

    * sono assolutamente infastiditi dalla presenza di una base partecipante; i votanti debbono obbedire alle loro indicazioni, votare e basta. Senza stare tanto a discutere.

    In Puglia tutto questo è emerso in modo clamoroso.

    E’ ora di cambiarli questi dirigenti.  E quasi tutti.

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