Posizione SEL Terred’acqua su outlet Persiceto

Sinistra Ecologia Libertà -Unione Comuni Terred’Acqua

Per il Sindaco Renato Mazzuca, per la Giunta, per i Capigruppo

per i Consiglieri Comunali

10 giugno 2013

Oggetto: Outlet

 

Il Coordinamento di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Unione Terre d’Acqua, in merito al progetto di outlet presentatoci dal Sindaco Mazzuca, consapevoli che la proposta avrà un grande impatto sul territorio, sul suo sviluppo economico, culturale, sociale, anche per le generazioni future, esprime quanto segue:

– il modello di sviluppo rappresentato dagli outlet non identifica il nostro modello di sviluppo del territorio, sia perché sotto il profilo economico ha dimostrato di non essere risolutivo della crisi, sia perché sotto il profilo ideale identifica i valori che sono all’opposto dei valori di riferimento della nostra azione politica ed promuove una società basata sul consumo (di beni come di territorio) e di impoverimento dei rapporti sociali tra le persone, creando spazi finti, somiglianti a quelli veri, ma privi della loro storia ed identità, che si sostituiscono ai centri storici dei paesi che sono il vero valore aggiunto delle nostre comunità, dei “posti” e non dei luoghi;

– constatiamo che l’amministrazione comunale sta informando la cittadinanza sull’outlet, ma non ha ritenuto di coinvolgerla attraverso gli strumenti di democrazia partecipativa indicati dalla legge regionale n. 3/2010 (Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali) in maniera tale da garantire di avere tempi e modi per approfondire la conoscenza della materia attraverso i percorsi partecipativi codificati da tale legge;

– la legge regionale 3/2010 permetterebbe di attuare percorsi partecipativi di democrazia diretta che incrementerebbero la qualità democratica della comunità persicetana e di tutta l’Unione Terre d’acqua, creando maggior coesione sociale, governando la conflittualità e facilitando l’individuazione di obiettivi e mezzi condivisi;

– ricordiamo che questi percorsi partecipativi sono stati invece richiesti e praticati da alcuni Comuni del cratere del terremoto, perché cittadini e politici condividessero scelte importanti per la comunità sulla ricostruzione e sul futuro sviluppo economico, culturale e sociale del proprio territorio. Aderendo alla legge regionale 3/2010 tali Comuni hanno anche ricevuto finanziamenti dalla Regione per poter esplicare i percorsi partecipativi. Ne sono esempi il Comune di Crevalcore sul rilancio delle attività commerciali, l’Unione Comuni Bassa Reggiana sui servizi socio-educativi, Ferrara sul miglioramento del regolamento urbanistico in merito al danno sismico, Nonantola sul progetto urbano integrato ecc.;

– riteniamo fondamentale che, vista l’importanza e il grande impatto sul territorio di questo progetto, il processo di partecipazione sia esteso a tutta la comunità di Terre d’acqua è non limitato alla sola cittadinanza persicetana;

– Non possiamo pertanto condividere la tempistica indicata dall’Amministrazione comunale che sembra privilegiare in primis la richiesta del proprietario dei terreni su cui sorgerà l’outlet, ing. Luigi Ferretti. Infatti, secondo quanto riferitoci dal Sindaco, entro settembre Ferretti vuole giungere ad avere il cambio di destinazione d’uso del suo terreno, altrimenti minaccia di abbandonare Persiceto. Pensiamo che la amministrazione comunale non debba accettare ed assecondare questa imposizione, perchè tale tempistica esclude la possibilità di attuare un percorso partecipativo che per noi è imprescindibile per poter arrivare ad una decisione condivisa sul futuro di San Giovanni per il bene di tutta la cittadinanza;

– a questo proposito SEL promuove ed appoggia i cittadini persicetani, le associazioni, i comitati e quanti stanno dando vita a petizioni sia in base allo Statuto del Comune di San Giovanni sia perché la legge regionale n. 3/2010 venga applicata;

– chiediamo quindi che il Consiglio Comunale deliberi in merito all’outlet, solo dopo che si sarà attivato e concluso il percorso partecipativo della legge regionale 3/2010.

Il coordinatore

Sel Unione Terre d’Acqua Roberta Sangiorgi


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarGabriele Tesini - 11 giugno 2013

    Ottimo Massimo e Roberta, condivido pienamente il documento e anche non sarò parte attiva nell’organizzazione delle iniziative, cercherò di esserne almeno presente quando ci saranno.

    Il coinvolgimento della cittadinanza di fronte ad un progetto così ambizioso è importante e determinante al fine di rendere tutti partecipi alle scelte delle Amministrazioni di Terred’acqua e riavvicinare così la politica ai cittadini.

     

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  2. avatarAndrea Cotti - 29 giugno 2013

    Fabio Fantuzzi
    Ha pubblicato su:
    Persiceto Caffe

    Outlet a SGP? Propongo questo testo ricavato dal bolg di Pino Cacucci su “i Barbari” di Baricco, consiglio davvero la lettura, ciao a tutti!

    “Il vino che beveva mio nonno era il barbera, al tempo un vino da tavola, anzi a Torino il Vino da tavola. I vini nobili erano appannaggio di una ristretta minoranza, così come lo erano i libri ed il calcio. Ma anche i viaggi, gli spettacoli, la musica, le informazioni, molti cibi, bevande, creme, abiti, giochi, studi. Mio nonno poteva scegliere tra poche marche di vino e generalmente identificava il bottiglione dalla più alta relazione qualità/prezzo.

    Non è più così. L’offerta è cresciuta esponenzialmente e parallelamente ne è cresciuto l’accesso. Entrando in un qualsiasi supermercato/outlet, in Italia, in Brasile, in Guatemala (a Cuba no!), negli Stati Uniti ed immagino che lo stesso valga in Sud Africa, come in Cina o in Giappone, ci sono centinaia di vini differenti, dai prezzi differenti, provenienti dalla Toscana, dal Cile o dalla California. Ed i prezzi sono alla portata di molti.

    Lo stesso vale per la musica, gli abiti, i libri, ma anche per gli spettacoli (nonostante la chiusura del Cinema Paradiso!), i luoghi raggiungibili per una settimana all inclusive, i lavori, le università.

    La conseguenza è che siamo di fronte a una infinità di offerta ed abbiamo una capacità potenzialmente illimitata di accesso!
    La difesa disperata del borgo dello status “prima” sperando che passi la nottata è illusoria e reazionaria, l’essere umano è curioso ed inquieto. 
    Ma se “prima” l’unica chance era immergersi, scegliere un campo e diventare esperto, specializzarsi sino alle estreme conseguenze (la specializzazione così spinta che si diventava esperti di …niente!), “adesso” tutto il mondo è accessibile: se mi fermo qui perdo tutto il resto. Non si può più trovare il senso in una cosa (il lavoro, la famiglia, la chiesa, il partito, un hobby) perché si sa che tale senso non vale nulla. Il senso, necessariamente, dev’essere il più possibile omnicomprensivo, interconnesso, globale. Fossimo immortali potremmo hegelanamente fare sintesi, potremmo approfondire tutto. Ma essendo mortali abbiamo una unica opzione: navigare in superficie, leggere centinaia di titoli di libri in una libreria, o etichette del vino in un supermercato (e le enoteche?), laurearci in fisica e fare i cooperanti, gli educatori, gli scrittori, i fotografi, i consulenti, gli insegnanti, i cuochi, i contadini, i tennisti. Ovviamente tutto questo insieme…accettando la sfida, cambiando.”

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