Il problema resta il PD

D'Alema-BerlusconiUn D’Alema visibilmente imbarazzato ed un Berlusconi raggiante; ecco l’immagine dell’inciucio-peccato originale.

Abbiamo tutti ragione cari amici di auspicare e sognare la fine dello sfacelo. Ma il problema vero resta il PD e l’intossicazione berlusconiana subita da buona parte dei suoi leader.

Ammesso che Vendola e Di Pietro non riescano a crescere oltre il 30%, portando il Pd a non oltre un 10%, (cosa da non escludere del tutto visti certi sondaggi come a Bologna) la svolta che sognamo per l’Italia diversa resta ancorata alla capacità delle forze sane del Pd di emanciparsi dalla sua casta infetta.

Che sappiamo bene come il Pd abbia le sue colpe ben precise di questo regime.

Furono i suoi leader maximi che fin dalla fine degli anni ’80 patteggiarono l’accordo scellerato: la conquista di qualche poltrona  nella Rai (3),  in cambio della consegna del pieno potere mediatico al Cavaliere.

Sono loro che non solo hanno rovinato la TV, ma l’hanno messa saldamente nelle mani dell’utilizzatore finale, sapendo bene che il 70% degli italiani  si forma un’idea politica e decide cosa votare guardandola (e sono dati Censis).

Fin da quando fu garantito a Berlusconi che nessuno mai avrebbe toccato il suo impero, si accettò la sua ascesa, il conflitto d’interessi, l’intossicazione delle istituzioni e la spogliazione della Nazione. In cambio di poche poltrone si è svenduto e tradito il Paese.  30 denari.

E a sinistra, o meglio nel PD, i responsabili sono parecchi; D’Alema visitando Mediaset nel ’96 assicurò: “Non ci sarà nessun Day After, avremo la serenità per trovare intese. Mediaset è un patrimonio di tutta l’Italia”.

Poi la chiara verità ci pensò Violante a dirla il 28 febbraio 2002, quando alla Camera si discusse la legge Frattini sul conflitto d’interessi: “L’on. Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel ’94 quando ci fu il cambio di governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’on. Letta… Voi ci avete accusato nonostante non avessimo fatto la legge sul conflitto d’interessi e dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni… Durante i governi di centrosinistra il fatturato Mediaset è aumentato di 25 volte!”.

Ci era piaciuto il programma dell’Ulivo del 96. Prodi ci promise di eliminare conflitto e duopolio TV. Ma non successe nulla. Non glielo consentirono.

Arrivò subito la legge Maccanico che consentì di ignorare la sentenza della Consulta (Fininvest deve scendere da tre canali TV a due). E la stessa fine toccò all’indipendenza della Rai, difatti il centrosinistra nell’ultimo governo Prodi bloccò i piani che le potevano consentire di sgangiarsi dal potere partitico.

Bersani non si è ancora capito che intenda fare, da che parte stare, che nel luglio scorso ha presentato un disegno di legge che prevede ” di fare un passo indietro dalla RAI” per la politica. Ma al momento questa idea non sembra godere di un ampio consenso che una BBC italiana è invisa a tanti e toglierebbe un buon mercato sottoclientelare ai tanti cacicchi piddini.

Se davvero vogliamo sperare in qualcosa di diverso dall’attuale putrida marcescenza, è sulla casta del PD che dobbiamo intervenire; è quella che tocca spazzare via, già così impegnata a rilanciarsi per il dopo Berlusconi, affinchè nulla realmente  cambi.

O in subordine,  muoverci attivamente per portare una aggregazione Vendola-DiPietro oltre il 30%.

Almeno finchè continuano ad apparire puliti.


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