Il potere politico blocca la giustizia

Alfano-Berlusca“Se vengono annunciate riforme epocali, occorrono risposte altrettanto epocali…”

E’ quanto stanno annunciando i Giudici al vertice dell’ANM di fronte a quanto sta trapelando sulla riforma costituzionale della giustizia che, tra l’altro, sconvolgerebbe gli attuali equilibri istituzionali e che produrrebbe un forte ridimensionamento del Csm,  annullerebbe l’autonomia della polizia giudiziaria e offrirebbe un nuovo potere della difesa nei processi.

Per il pm di Milano Armando Spataro  “E’ una controriforma, se questi vanno avanti, altro che sciopero faremo. Nessuna delle riforme annunciate serve per far funzionare la giustizia e per rispondere agli interessi dei cittadini.  Ciò che viene presentato come il “nuovo costituzionale” difficilmente potrebbe fregiarsi del titolo di disegno costituzionale organico. Siamo a un bivio: o questa china, o la difesa e la rivitalizzazione della Costituzione che abbiamo. Ognuno… faccia la sua scelta“.

E  Spataro, dopo aver inviato una lettera appello a Napolitano, chiede all’Anm “una risposta in tempi rapidi che non consista nell’ennesimo, per quanto ottimo e condivisibile, comunicato stampa. Questa non è una messa in mora, ma la richiesta di una mossa epocale a una riforma epocale“.

In effetti giovedì prossimo l’utilizzatore finale tramite i suoi legali in Prlamento presenterà la riforma della giustizia.

Come annunciato sarà “epocale”, ma non sarà di nessun aiuto ai cittadini che da anni attendono invano la soluzione dei processi, ma servirà soltanto a bastonare i giudici, impedendo loro di poter continuare a perseguire il premier.

In sostanza il potere politico usa il potere legislativo per bloccare il potere giudiziario.

E’ questa di fatto la sintesi della “riforma”.

Ed assistiamo con ennesima mortificazione, quasi rassegnati, al basso chiacchiericcio in TV, dove come sempre l’imperativo categorico resta uno solo: confondere l’opinione pubblica. E schiere di opinionisti ed esperti, conduttori televisivi e speaker dei telegiornali  tutti impegnati a preparare il terreno, sia emotivamente che a livello informativo,  per convincere i cittadini che si inseriscono norme che consentano un giusto processo per gli imputati, di questo tocca convincerli, mentre invece i malfattori governativi si apprestano a dare solo una giusta punizione per i magistrati.

Sono giorni che le varie strutture del nano operano in questa direzione. L’insieme dei media da lui controllati, da giorni spara ai ittadini telespettatori-elettori reportage, commenti e servizi sugli “orrori e gli errori delle toghe“, la linea da seguire è da tempo indicata dallo stesso Caimano: per fare i magistrati bisogna essere “malati di mente” ed è su questa traccia che i suoi uomini nei giornali e nelle  TV eseguono.

E vediamo i titoli della stampa amica di questi giorni:

  • “Stanno usando il processo Mastella per affilare la ghigliottina per il premier”,
  • “Fermiamo i magistrati matti”,
  • “La toga al ristorante che non paga il conto”,
  • “Giudice in pelliccia che chiede l’elemosina”,
  • “Inchiesta sul pm che ipnotizza il testimone”.
  • “Bambini tolti alla madre e dati ai pm ” [(!!) televideo mediaset, oggi, prima pagina]

E il cittadino è servito. I veri guai della giustizia italiana sono i Giudici ed i Pm e loro tocca bloccare.

E’ evidente che se non riusciamo a sostenere in modo adeguato la lotta dell’Anm,  con questo devastante intervento perdiamo tutti un’altro pezzo delle Istituzioni del Paese,  e di democrazia.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarcarmengueye - 7 marzo 2011

    E che dobbiamo fare? Più che deporlo di peso, ormai non vedo. Con quei lazzaroni della lega che lo sostengono e ancora un bel po’ di gente ottusa che lo vota, c’è poco da fare. le toghe scioperano? E sai quanto gliene frega a lui.

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  2. avatarMassimo Domenici - 7 marzo 2011

    C’è un romanzo di fantapolitica di Roberto Vacca il cui titolo è Kill?, che racconta di un attentato contro Berlusconi che non va a buon fine perché malauguratamente un passante interviene.
    L’articolo è totalmente condivisibile e mi fa pensare che i giornali che lo sostengono, hanno la funzione di salvarlo ogni volta come fossero il passante che ripetutamente interviene. Se minimamente ci si accorgesse come il potere, così come oggi viene esercitato dal nano, ha presa sui cittadini, ci renderemmo conto che tipo di società approssimativa viviamo nei confronti delle istituzioni.
    Nel libro il cosiddetto eroe, non sa come non pentirsi di non aver lasciato il Presidente al suo destino.
    fumato5

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  3. avatarcarmengueye - 7 marzo 2011

    Siccome però qui nessuno si pente delle malefatte, anzi insiste, che si fa? Si guarda? Allora, sarà il peggio.

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